Una pietra d’inciampo intitolata all’avvocato e giornalista Alfredo Violante
Su richiesta dell’ASSOCIAZIONE REGIONALE PUGLIESI DI MILANO nella mattinata del 26 gennaio 2022 sarà apposta una PIETRA D’INCIAMPO intitolata all’avvocato e giornalista Alfredo Violante (Rutigliano,25 ottobre 1888 – Mauthausen, 24 aprile 1945)
Conservare il ricordo, conoscere e far conoscere uomini e le più diverse storie, anche e non solo questo è l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
Brevi note informative su Alfredo Violante
Avvocato e Giornalista .
Esordì giovanissimo nel giornalismo barese (fondò e diresse il Quotidiano e il Rinnovamento) e, più tardi chiamato da Matilde Serao fu chiamato a dirigere la pagina meridionale del Giorno. Fu tra i fondatori della Gazzetta del Mezzogiorno, frutto della trasformazione del vecchio Corriere delle Puglie. Violante fu oratore forbito nonché autore di pregevoli monografie sulla Puglia e su alcuni pugliesi (famosa quella in memoria di Giuseppe di Vagno). Numerosa è la sua produzione letteraria e saggistica: Il Corano di Maometto (1913); prefazione a Bedros Tourian, I Miserabili, dramma in Cinque atti, versione italiana di Hrand Nazariantz (1916); Giuseppe Di Vagno (1921); Bari: la regina delle Puglie (1926); Almanacco di Puglia. Foligno città dei trimi (1926); Barletta: la città della disfida (1927); Gioia del Colle (1928); Andria e Castel del Monte belvedere di Puglia (1929); Bari: la città più nuova d’Italia, estratto da: L’economia nazionale: rassegna mensile illustrata, 27, gennaio-febbraio (1935).
Si legò ai meridionalisti Gaetano Salvemini, Tommaso Fiore e al poeta e giornalista armeno Hrand Nazariantz che sarebbe stato incaricato di comporre il suo necrologio letto a Radio Bari Fondò il quotidiano Il Nuovo Corriere a seguito della soppressione di questa testata nel 1926 emigrò a Milano , dedicandosi all’avvocatura e conservando intatto nel cuore l’amore per la Puglia e la libertà. Dovette limitarsi ad una attività giornalistica politicamente <>: fondò e diresse un quindicinale chiamato «La Puglia» e poi «Terra di Puglia». Fu, inoltre, appassionato animatore dell’Associazione Pugliese di Milano. Nell’estate del 1943 entrò nella Resistenza italiana, fondò il “Partito progressista italiano Alta Italia” e un giornale clandestino, Il Progresso. Il 1º dicembre del 1943 venne arrestato, insieme a Ubaldo Brioschi, per attività sovversiva. Nel giugno del 1944 fu trasferito nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen da cui non fece più ritorno.