Il trattato di Maastricht compie 30 anni
Firmato da 12 Paesi – oltre all’Italia, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Ragno Unito – il 7 febbraio 1992, il tratto entrò in vigore il 1° novembre del 1993. Per siglare l’atto, dall’Italia giunsero nella città dei Paesi Bassi gli allora ministri degli esteri Gianni De Michelis e del tesoro Guido Carli.
Il Presidente del Parlamento europeo era Egon Klepsch.
Quello di Maastricht è un trattato ambizioso che “sancisce la nascita dell’Unione europea”, come ricorda la sintesi che accompagna il documento.
Il primo originale dell’accordo è conservato a Roma, in quanto depositaria di tutti gli atti internazionali che hanno segnato il percorso dell’integrazione europea, avendo ospitato la conferenza del 1957.
Il Trattato di Maastricht, insieme ai Trattati di Roma, all’Accordo sul mercato unico europeo e al trattato di Lisbona, è conservato nella Sala dei trattati europei della Farnesina, recentemente intitolata alla memoria di David Sassoli.
A norma del trattato, l’Unione è fondata sulle Comunità europee (primo pilastro), integrate da due altri ambiti di cooperazione (secondo e terzo pilastro): la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la giustizia e affari interni (GAI).
Con l’entrata in vigore del trattato sull’Unione europea, l’espressione CEE è stata sostituita dall’espressione Comunità europea (CE). I poteri legislativi e di controllo del Parlamento Europeo sono stati rafforzati con l’introduzione della procedura di codecisione e l’estensione della procedura di cooperazione.
Ai sensi del nuovo trattato, il Parlamento europeo può invitare la Commissione a presentare una proposta legislativa su questioni che, a suo parere, necessitano dell’elaborazione di un atto comunitario. L’intera Commissione, inoltre, è ora soggetta al voto di approvazione del PE, al quale compete anche nominare il Mediatore europeo.
Il trattato è sostenuto da tre pilastri: le Comunità europee, una politica estera e di sicurezza comune, e la cooperazione tra i governi dell’UE in materia di giustizia e affari interni.
Quattro le innovazioni più importanti introdotte dal Trattato: ha gettato le basi per l’unione economica e monetaria, la moneta unica (l’euro) e i criteri per il suo utilizzo; ha fornito la base giuridica per 6 nuove politiche comuni dell’UE; ha rafforzato, come detto, i poteri del Parlamento europeo; e ha introdotto introduce il concetto della cittadinanza europea.