L’origine dei popoli Slavi. L’importanza storica di un unico popolo

L’origine dei popoli Slavi. L’importanza storica di un unico popolo

Di Chiara Fiaschetti

 

Dalla sorgente del fiume Vistola e per immensi spazi si è insediato il numeroso popolo dei venedi. I loro nomi cambiano secondo le varie stirpi e luoghi, tuttavia principalmente sono chiamati sclavini e anti. Gli sclavini dimorano in una terra posta fra la città di Noviodunum, il lago Mursiano, il Dnestr e, a settentrione, fino alla Vistola. Al posto delle città, possiedono paludi e boschi. Gli anti, i più forti fra questi, vivono là dove si inarca il Ponto, si estendono fra il Dnestr e il Dnepr. Distano questi fiumi diversi giorni di marcia l’uno dall’altro.
(Giordane, Getica, VI sec. d.C)

Stando a quanto scrive lo storico bizantino Giordane, i nomi delle popolazioni si riferivano direttamente allo spazio geografico dove queste prime tribù si insediavano.
Venedi, Sclavini e Anti sembrerebbero appartenere tutti al medesimo gruppo etnico che racchiudeva più tribù.

Venedi, Sclavini e Anti

I Venedi erano le popolazioni di Slavi occidentali. La civiltà prese a svilupparsi – riferendoci agli storici più antichi – dal V al I secolo a.C sulla costa orientale del Mar Baltico. Tolomeo indicò la zona del Mar Baltico come “Golfo Venedico”.
Gli Sclavini arrivarono ai confini dell’Impero insieme agli Anti ed erano le antiche tribù slave meridionali e occupavano la zona danubiana.
Gli Anti, “i più forti”, probabilmente erano guidati da un’aristocrazia terriera, forse iranica, e si differenziavano dagli Sclavini e dai Venedi per la loro bellicosità. Successivamente, nel VI secolo al tempo dell’Imperatore Giustiniano, divennero federati dell’Impero.

Gli Anti si insediarono sull’area orientale nelle regioni del Mar Nero e fra il Dnestr e il Dnepr che attraversa l’Ucraina attuale.

Secondo gli slavisti, Venedi; Sclavini e Anti sarebbero gli antenati delle successive popolazioni slave che si svilupparono nel corso dei secoli.

Già nel VI secolo lo storico Giordane ci offre una prima distinzione di tre grandi gruppi, simile a quella usata oggi riferita ai gruppi di Slavi occidentali, orientali e meridionali.

La cultura di Penkovka

Storici e archeologici hanno associato gli Anti alla cultura di Penkovka: la cultura archeologica diffusa nell’odierna Ucraina e che si estendeva fino alla Moldavia.
Gli insediamenti della cultura di Penkovka erano situati solitamente lungo le sponde dei fiumi e formavano villaggi “lineari”.

Gli edifici abitativi, a pianta quadrata, venivano “affossati” nel terreno in modo che l’ambiente fosse riscaldato. Questi edifici riflettono la forma di agricoltura itinerante poiché venivano di continuo abbandonati e spesso rioccupati dopo un certo periodo di tempo.

Testimonianze di storici e viaggiatori

sono tutti eccezionalmente alti e prestanti, e i loro corpi e peli non sono eccessivamente pallidi e biondi ma non inclinano nemmeno verso il tipo bruno, essendo piuttosto rubizzi […] non sono indegni d’onore né di rispetto, ma di maniere semplici, come gli Unni […] alcuni di loro non hanno tuniche o vesti, ma portano solo delle specie di braghe strette in vita”.

Così scrisse Procopio nel VI secolo. Lo storico arabo nel IX secolo descrisse gli Slavi come:

una numerosa nazione, dai capelli chiari e dalla carnagione rubizza.”

Nonostante gli Slavi venissero avvertiti come una minaccia da parte dell’Impero, alcune testimonianze evidenziano di questo popolo il carattere benevolo e pacifico. Nello Strategikon, manuale militare redatto, forse, dall’Imperatore Maurizio nel VI secolo, si legge:

Sono benevoli e amichevoli nei confronti degli stranieri e li accompagnano dandosi il cambio di luogo in luogo, dovunque sia necessario.
Se un forestiero subisce danni per negligenza del suo ospite, colui che glielo ha affidato apre un conflitto con lui, perché considera la difesa dello straniero un dovere religioso.”

Non c’è dubbio sul fatto che gli Slavi abbiano razziato e distrutto territori e città durante l’Alto Medioevo accompagnati da altri popoli non slavi, dal carattere più forte e bellicoso dai quali gli Slavi si lasciarono spesso “trascinare” come gli Avari, i quali dominarono su alcune delle popolazioni slave.

Per molto tempo, e ancora oggi, gli Slavi sembrano stare ai margini della storia e si sottovaluta, forse per l’assenza di un carattere bellicoso che ha invece contraddistinto altri popoli, l’importanza di questo popolo, che sta al centro della civiltà europea.

Redazione Radici

 

 

 

 

 

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