I Com.it.es. ‘Comitati degli Italiani all’estero’
I Comitati degli Italiani all’Estero (Com.It.Es.) continuano ad avere progetti “in pectore”. Pochi programmi e misurata rappresentatività. Il loro ruolo resta contraddittorio.
Purtroppo, si tende ancora a confondere questi organismi come un’espressione politica. Ma non è così. Ci sono dei diritti da tutelare e dei progetti da concretare.
La rappresentatività italiana nei Paesi ospiti resta una cosa seria. Almeno, noi l’abbiamo ritenuta sempre tale. Essere “pro” o “contro” non ha senso; perché le scelte, quando ci saranno, continueranno disperdersi tra le “riforme” mai attuate. Col tempo, anche le mete dei Com.It.Es. sono calate. I Comitati sono rimasti trampolini di lancio politico.Insomma, non utili a tutti. Quindi, i Com.It.Es., pur se organismi di rappresentanza di base, sono ancora la manifestazione di una minoranza degli aventi diritto a eleggerli. Del resto, anche i Candidati sono, spesso, gli stessi. Altresì, chi si candida, non di rado, lo fa per dovere di squadra.
Eppure, anche noi avevamo formulato delle ipotesi. Ci eravamo resi conto che i Com.It.Es. erano strutture superate dall’evoluzione del ruolo delle nostre Comunità oltre frontiera. Per libera scelta, non andremo a scrivere, ora, di mutamenti “probabilistici”. Di riscontri interessanti, come chi ci segue bene, intuisce, non ce ne sono stati. Cambiare costa e non solo sotto il profilo politico. Però, continueremo a essere disponibili per un dialogo che, democraticamente, torniamo a sollecitare. Ovviamente, senza dimenticare i fatti positivi, pur se contenuti, che i Com.It.Es. hanno fatto loro. Il tutto, però, ancora lontano dalla ristrutturazione che avevamo, più volte, ipotizzato e della quale la nostra Comunità “altrove” torna a segnalare.
Giorgio Brignola