Ukraine: short stories. Contemporary artists from Ukraine” al Maxxi di Roma
La mostra sarà ospitata al Corner MAXXI da oggi, 10 marzo, e sino al 20 marzo con un biglietto simbolico di 5 euro. Gli incassi saranno devoluti al fondo per l’emergenza umanitaria in Ucraina costituito da UNHCR, UNICEF e Croce Rossa, come pure è stato per gli incassi del museo di domenica 27 febbraio e domenica 6 marzo.
Nata 10 anni or sono da un’idea di Luciano Benetton, la Imago Mundi Colletion è un insieme di collezioni tematiche che oggi raccoglie le opere di oltre 26mila artisti, affermati ed emergenti, di 163 Paesi e comunità native, con l’obiettivo di realizzare una mappatura, la più ampia possibile, delle diverse esperienze artistiche contemporanee del nostro mondo.
Ogni singolo Paese è rappresentato dalle creazioni di artisti affermati e di nuovi talenti che vengono commissionate con la massima libertà espressiva con l’unico vincolo del formato 10 per 12 centimetri.
“Ukraine: Short Stories”, a cura di Solomia Savchuk, a capo della sezione Contemporary Art al Mystetskyi Arsenal di Kiev, è una delle collezioni tematiche che, in coerenza con la sensibilità ai temi urgenti della contemporaneità che orienta le scelte della Fondazione e della Imago Mundi Collection, ha preso vita in un particolare momento storico per le vicende del Paese. I lavori sono fortemente legati agli eventi del 2014 con cui l’Ucraina è stata costretta a misurarsi, e ai profondi cambiamenti che questo Paese, delicato incrocio tra il Mar Baltico e il Mar Nero, ha attraversato negli ultimi anni.
La mostra presenta 140 opere realizzate da artiste e artisti giovani ed emergenti e autori affermati già presenti nei più importanti musei e gallerie internazionali che, con forza e passione, riflettono una società che sta reinventandosi, attraverso instabilità, cambiamenti ideologici e sociali, crudeli conflitti, alla continua ricerca di nuove strade per affrontare la storia e affermare una nuova libertà artistica. Con una gamma di stili e tecniche che spaziano dagli effetti ottici ai paesaggi-sculture alle magie del 3D, i racconti individuali degli artisti diventano le tessere creative di un grande racconto dell’Ucraina di oggi. La collezione dà conto della complessità artistico-culturale ucraina, offrendone un interessante spaccato, rappresentativo e sintomatico, ancora attuale.
“In questi giorni terribili la Fondazione Imago Mundi esprime solidarietà al popolo ucraino, ai suoi artisti, alla comunità artistica e al mondo della cultura in generale”, ha affermato Enrico Bossan, direttore artistico della Fondazione Imago Mundi.
“Si ricorda spesso che l’Ucraina esprime nel nome il fatto di essere una terra di confine, un paese “tra”, che contiene più culture. E proprio la cultura deve essere oggi più che mai spazio di dialogo e inclusione, nonché libertà di espressione e di creazione. La nostra volontà è quella di contribuire ad ampliare questo spazio, dando voce ad artiste e artisti ucraini raccolti in questa collezione. La Fondazione Imago Mundi ha accettato con grande piacere l’invito a costruire questo progetto insieme al MAXXI per testimoniare la vicinanza che tutti proviamo nei confronti degli ucraini”.
Dal catalogo della collezione
Il progetto dedicato agli artisti ucraini ha coinvolto molti artisti famosi. Alevtina Kakhidze ha tradotto la sua storia e gli eventi vissuti dalla famiglia in opere d’arte. Così, scopriamo la storia della madre, che vive nella città occupata di Ždanivka, nella regione di Donetsk, attraverso l’opera realizzata per Imago Mundi Collection. Alevtina parla al telefono cellulare con sua madre ogni giorno e scrive tutto ciò che lei le racconta: problemi quotidiani, donne che vendono al mercato di Ždanivka, vicini di casa che sono diventati separatisti, granate che hanno cancellato vite umane.
L’artista crede che queste conversazioni le diano l’opportunità di vivere la guerra insieme alla madre e di rifletterla nel proprio lavoro.
I problemi legati alla definizione dell’individuo nella società post-sovietica contemporanea sono l’argomento principale del progetto “Levitation”, cosi come dell’opera di Victor Sydorenko in generale. L’artista esplora l’esistenza di un’identità separata nella società attraverso un’immagine unificata. Effetti ottici, denso colore rosso, figure umane che hanno perso ogni sostegno e coordinate e volano nello spazio senza peso, in cerca delle proprie radici. Il paesaggio in “Untitled”, tratto dal progetto “Harborage of a poet” di Vlada Ralko è caratterizzato da uno stato di lotta, legato a un ciclo continuo e drammatico di nascite e morti.
Il paesaggio, rappresentazione poetica fluida della realta, spinge a cercare una risposta alla domanda: cosa sono l’espressione e la dichiarazione artistica oggi? Hanno ancora un posto nella vita moderna, capace di andare oltre le manifestazioni quotidiane della crudeltà?
Illya Chichkan ha realizzato un’opera che porta avanti il progetto “Monkey Business/Dough”, una serie di opere grafiche realizzate con le banconote di diversi paesi del mondo. Nelle opere precedenti, i ritratti sulle banconote rappresentavano scimmie; in questo caso la banconota è piegata in modo tale da non capire se l’immagine sia quella di una scimmia o di un essere umano. L’artista rappresenta così i doppi standard del potere politico.
Taya Galagan (Tatiana Gershuni) continua a sperimentare con le immagini in 3D nel suo ritratto “Andrella”. Il ritratto di una diva travestita è realizzato con la tecnica della pittura, ma si compone di due immagini, una nascosta sotto l’altra. Osservandolo con occhiali in 3D, usando i filtri rosso e blu, vediamo due immagini diverse. Vediamo un ritratto femminile dominante e poi l’immagine nascosta di un uomo.
L’uso di immagini stereo consente all’autrice non solo di ampliare i confini tradizionali della pittura, senza violarne le regole e i principi di base, ma anche di studiare la ritrattistica come genere, esplorandone il valore e il significato nell’arte contemporanea, e di usarla per interpretare il dualismo della natura umana, compresa l’identita di genere.
Il giovane artista Taras Kovach ha presentato un’opera tratta dal suo progetto gia esposto “Soil Test”. La sua opera è un paesaggio-scultura, creata usando una calamita e frammenti di oggetti metallici.
I frammenti sono stati raccolti dall’artista lungo la via che porta dal complesso museale e centro artistico Art Arsenal alla stazione della metropolitana Arsenalna di Kiev.
L’autore esplora e rappresenta le caratteristiche di una zona circoscritta della città e gli esiti delle attività umane in quest’area. Solleva inoltre il problema dell’inquinamento ambientale. Grazie alla base magnetica su cui poggia la composizione, i suoi elementi formano diversi volumi. Il paesaggio-scultura assume così una forma arbitraria e affascina gli spettatori con la sua natura interattiva.