Johnson a testa bassa contro Putin: “È uno spacciatore da strada di petrolio e gas”
“Se Putin riesce a schiacciare l’Ucraina, sarà il via libera per gli autocrati di tutto il mondo, nel Medio Oriente, nell’Estremo Oriente”, ha detto il premier britannico, “questo è punto di svolta per il mondo. È il momento della scelta. È la scelta tra la libertà e l’oppressione”
Attacco a testa bassa del primo ministro britannico, Boris Johnson, a Vladimir Putin che nel suo intervento alla conferenza del partito conservatore a Blackpool, ha paragonato a uno “spacciatore da strada” che “crea dipendenza” dal petrolio e dal gas di Mosca.
“La guerra di Putin ha lo scopo di causare danni economici all’Occidente e di procurare a lui benefici”, ha proseguito Johnson, “sa che con ogni dollaro di aumento del prezzo di un barile di petrolio, incassa miliardi di entrate in più dalle vendite di petrolio e gas e questo è l’aspetto tragico della situazione”.
“Ora vuole indebolire la volontà collettiva di resistere spingendo in altro il costo della vita, colpendoci alla pompa di benzina e alla nostra bolletta del carburante, quindi dobbiamo rispondere”, ha detto ancora Johnson. Putin ha commesso un “errore catastrofico” invadendo l’Ucraina, ha dettio ancora il primo ministro britannico, “Ogni giorno in cui l’eroica resistenza dell’Ucraina continua, è chiaro che Putin ha commesso un errore catastrofico”.
Johnson ha respinto la tesi russa secondo cui l’intervento sia stato legato al timore che Kiev aderisse alla Nato. Per il premier britannico, “Putin aveva paura dell’Ucraina, perché in Ucraina hanno una stampa libera. E in Ucraina hanno avuto elezioni libere e ogni anno l’Ucraina è progredita, non sempre facilmente, verso la libertà, la democrazia e l’apertura dei mercati, temeva l’esempio ucraino e temeva l’implicita critica a se stesso”.
“Nella Russia di Putin, vieni incarcerato per 15 anni solo per aver definito un’invasione un’invasione. E se ti opponi a Putin alle elezioni, vieni avvelenato o fucilato”, ha proseguito Johnson, secondo il quale il presidente russo si è sentito minacciato dall’Ucraina perché i due Paesi sono stati “così storicamente vicini”.
Dopo l’invasione non sarà possibile riprendere normali relazioni diplomatiche con il presidente russo, ha avvertito Johnson. “So che ci sono alcuni nel mondo che dicono che è meglio trovare accordi con la tiranna, credo si sbaglino profondamente”, ha detto “provare a normalizzare le relazioni con Putin dopo questo, come l’Occidente fece nel 2014 dopo l’annessione della Crimea, significherebbe ripetere esattamente lo stesso errore”.
È fondamentale che l’invasione russa fallisca perché “un Putin vittorioso non si fermerà in Ucraina” e darà via a una “nuova era di intimidazione. La fine della libertà in Ucraina significhera’ l’estinzione di ogni speranza di libertà in Georgia e Moldova”, ha detto Johnson, “significherà l’inizio di una nuova era di intimidazione in tutta l’Europa dell’Est, dal Baltico al Mar Nero”.
“Se Putin riesce a schiacciare l’Ucraina, sarà il via libera per gli autocrati di tutto il mondo, nel Medio Oriente, nell’Estremo Oriente”, ha aggiunto il premier britannico, “questo è punto di svolta per il mondo. È il momento della scelta. È la scelta tra la libertà e l’oppressione”.