I russi faticano e bombardano
Kiev parla di 136 bambini rimasti uccisi e 199 feriti nell’invasione dall’inizio della guerra. Per Mosca i principali obiettivi della prima fase dell’operazione in Ucraina “sono stati completati”
Nel trentunesimo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina è riapparso in pubblico il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu. Secondo lui (una delle tre persone in Russia che ha i codici della bomba atomica) occorre tener “pronte al combattimento le forze nucleari strategiche”. Intanto, a giudizio dell’intelligence britannica, “le truppe russe si stanno dimostrando riluttanti a impegnarsi in operazioni di fanteria su larga scala nelle città e preferiscono invece puntare sull’uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria nel tentativo di demoralizzare la difesa”. L’uso “indiscriminato” delle bombe continua purtroppo a mietere vittime civili: Kiev parla di 136 bambini rimasti uccisi e 199 feriti nell’invasione dall’inizio della guerra. E l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dato l’aggiornamento degli attacchi ai presidi sanitari in Ucraina: ne ha registrati 72 in cui sono morte 71 persone e 37 sono rimaste ferite.
Ieri il capo della direzione operativa dello Stato maggiore della Difesa russo, Serghei Rudskoy aveva annunciato che i principali obiettivi della prima fase dell’operazione russa in Ucraina “sono stati completati” e che questo “consente di concentrare gli sforzi principali sul raggiungimento dell’obiettivo principale: la liberazione del Donbass”. Ma le forze di difesa ucraine continuano a respingere gli attacchi sulla capitale Kiev: lo sottolinea lo stato maggiore ucraino osservando che i russi hanno difficoltà a reintegrare personale di valore e a sostenere le perdite subite, in parte a causa dell’impatto delle sanzioni internazionali. Notevoli sono, tornando alla popolazione civile, i disagi che implica la resistenza agli invasori e che si aggiungono ai massacri causati dai bombardamenti.
Il governo britannico ha annunciato che donerà cibo per due milioni di sterline (2,4 milioni di euro) all’Ucraina. Lo riferisce il ministro degli esteri del Regno Unito, Liz Truss. La donazione è una risposta alla richiesta diretta del governo ucraino e includerà principalmente cibo secco e non deperibile, prodotti in scatola e acqua. I beni saranno inviati ai magazzini in Polonia e Slovacchia, che li forniranno al governo ucraino a partire dall’inizio della prossima settimana, in coordinamento con l’Onu e la Croce Rossa.