Tartufo, la Ue toglie quello italiano dalla tavola di Putin
di Pierpaolo Molinengo
Secondo l’analisi Coldiretti, la scelta di impedire, con le sanzioni Ue per la guerra in Ucraina, le vendite di prodotti sopra il valore di 300 euro ad articolo va a colpire anche una selezione ristretta di vini italiani (con l’esplicita esclusione del solo Prosecco), come ad esempio alcune bottiglie di Sassicaia, Barolo, Amarone, Brunello di Montalcino che possono in alcuni casi superare il limite.
Nella black list comunitaria, oltre a vino e tartufi, compare il caviale con l’Italia che è diventata in pochi anni il secondo produttore mondiale delle pregiate uova di storione, subito dopo la Cina. Una specialità Made in Italy che viene esportata in Russia anche se ad essere colpite sono le confezioni più grandi di valore superiore ai 300 euro. Proprio questo limite sembra invece escludere dal provvedimento Ue, nonostante l’inclusione nella lista, la maggior parte dei vini, le birre e la stragrande maggioranza dei liquori venduti ad un importo più basso.
Ma a pesare sulle esportazioni Made in Italy sono pure gli effetti della guerra sulle transazioni commerciali, con le difficoltà nelle spedizioni dovute al blocco dei trasporti ma anche gli interrogativi sulla solvibilità degli importatori russi, con un’economia messa alle corde dalle sanzioni.
Le conseguenze del conflitto ucraino rischiano dunque di aggravare ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alle sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni e mezzo. Il Decreto di embargo tuttora in vigore colpisce una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia, e il completo azzeramento delle esportazioni in Russia di prodotti simbolo del Made in Italy, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, ma anche frutta e verdura.
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