Di Vincenzo Giardina, Alfonso Raimo e Brando Ricci
Un’ora circa di colloquio telefonico nel pomeriggio tra il premier Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Aggiornamenti sui colloqui russo-ucraini che si sono tenuti ieri a Istanbul e “chiarimenti” sulla decisione di Mosca di passare ai rubli nei pagamenti delle sue forniture di gas naturale: questo, stando a una nota del Cremlino, il cuore del colloquio telefonico tra Putin e Draghi.
Draghi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. Il presidente Putin ha descritto il sistema dei pagamenti del gas russo in rubli. I due leader hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto. Il premier italiano ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale.
Nel testo, rilanciato da Ria Novosti e da altre agenzie di stampa moscovite, si legge: “Su richiesta del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, Vladimir Putin ha informato sull’andamento dei colloqui tra i rappresentanti russi e ucraini, il cui ultimo incontro si è tenuto ieri a Istanbul”. Nella nota si riferisce ancora: “Sono stati forniti anche chiarimenti in relazione alla decisione di passare ai rubli nei pagamenti per le forniture di gas naturale ad alcuni Paesi, tra i quali l’Italia”.
CINA: “COLLABORIAMO CON MOSCA E KIEV PER LA FINE DEL CONFLITTO”
Collaborare con “ciascuna delle parti” coinvolte nel conflitto in corso in Ucraina in modo tale che le ostilità cessino “a breve”. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, questa è la strada scelta dalla Cina per intervenire nella guerra scoppiata in Ucraina lo scorso 24 febbraio con il lancio di un’operazione militare da parte della Russia.
Il dirigente del governo cinese è stato sollecitato sul conflitto dall’agenzia russa Tass durante una conferenza stampa. “Continueremo a svolgere un ruolo costruttivo e fornire assistenza per normalizzare la situazione in Ucraina“, ha ribadito Wenbin parlando ai cronisti. La Cina è stata criticata in Europa e negli Stati Uniti per non aver mai definito un’”invasione” l’offensiva militare russa, mentre la comunità internazionale ha più volte fatto pressione affinché Pechino assuma un ruolo di maggior rilevanza nel mediare il conflitto in corso.