Viaggio nella cultura italiana delle seconde generazioni
“Al 1° gennaio 2018 i minori di seconda generazione, stranieri o italiani per acquisizione, risultavano essere un milione e 316mila, pari al 13% della popolazione minorenne complessiva in Italia. Si tratta di un fenomeno in crescita che si riflette anche in vari aspetti della vita culturale italiana, dalla musica al cinema, passando anche per la letteratura. Proprio a questo impatto sulla cultura italiana è dedicato un nuovo ciclo di incontri che prenderà il via il 12 aprile, a cui si potrà assistere in presenza al Coasit di Melbourne e online su zoom.
“Da diversi decenni l’Italia è un Paese di immigrazione, oltre che di emigrazione come è stato storicamente, e quindi ovviamente la società è cambiata di conseguenza. Gli immigrati che sono arrivati hanno avuto dei figli che a loro volta hanno dei figli, quindi la società italiana è diventata sempre più multiculturale”, spiega Margherita Angelucci al microfono di SBS Italian.
Angelucci ha organizzato il ciclo di incontri traendo spunto dalla sua ricerca di dottorato: “mi sono occupata principalmente di musica hip hop di artisti afroitaliani, ho intervistato diversi rapper italiani di origine africana, di vari Paesi, e durante la mia ricerca ho notato che c’è questa presenza di afrodiscendenti, non solo nella musica hip hop, ma in tanti campi della cultura italiana contemporanea, quindi la musica più in generale, ma anche il cinema e la letteratura“.
Il primo di questi incontri aperti al pubblico sarà dedicato alla musica delle cosiddette “seconde generazioni“ e avrà un ospite in collegamento da Roma, Amir Issaa, rapper romano di origine egiziana.
“Amir è un esponente della della vecchia scuola del rap italiano, è attivo da tantissimi anni, quindi non fa parte dell’ultima generazione.
Proprio per questa sua esperienza mi aiuterà a ripercorrere la storia delle seconde generazioni nel rap e più in generale nella nella musica italiana e a parlare di quello che sta succedendo oggi, di come sta cambiando la musica di queste seconde generazioni“, spiega Angelucci.
L’ambizione è quella di far conoscere un aspetto meno noto della cultura italiana contemporanea, coinvolgendo chi parteciperà agli incontri anche sulla base delle affinità che legano le seconde generazioni di immigrati in Italia a quelle italiane in Australia”.
“Una cosa che mi preme molto sottolineare con questa serie sono proprio gli aspetti che le seconde generazioni in Italia di oggi hanno in comune con il pubblico italoaustraliano“, sottolinea la curatrice degli eventi. “Questa impressione – di non sentirsi al 100% né italiani né australiani o forse di sentirsi entrambi o di essere messi in discussione dagli altri nell’espressione della propria identità – è una cosa che mi è stata raccontata molto spesso anche nelle interviste che ho fatto per la mia tesi… Questo sentimento di trovarsi un po’ in bilico tra due mondi, di sentirsi entrambe le cose, ognuno ovviamente a modo suo“.
Per iscrivervi e partecipare all’evento del Coasit di Melbourne scrivete a Paolo Baracchi Paolo@coasit.com.au”.