Cresce la povertà nelle famiglie americane per una politica errata dell’amministrazione americana
In base ad un una ricerca economica di Moody’s Analitica, ben 12 milioni di famiglie locatarie statunitensi sono in ritardo con affitti e utenze per 6.000 $ a gennaio. Grazie alla politica di sostegno di alcuni stati e città, gli inquilini hanno potuto godere di un periodo di sospensione. Tra questi lo stato di Washington o città come Seattle, che hanno emesso decreti temporanei per rendere illegale lo sfratto degli inquilini per morosità, a causa della pandemia.
Le forme di protezione temporanee
per gli inquilini morosi, sono state rafforzate fino al 31 gennaio con decreto federale. Il presidente Joe Biden visto il momento particolare che gli Stati Uniti stanno vivendo, anche a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, ha prorogato il decreto fino al 30 di aprile, con disponibilità ad estendere il periodo. Il problema sarà insostenibile allo scadere delle proroghe di sfratto. Gli sfratti diventeranno esecutivi, e le strade si riempiranno di tendopoli di sfrattati che vanno ad aggiungersi ai senzatetto. Il governo deve trovare una soluzione abitativa per milioni di famiglie che rimarranno senza un tetto. Gli Stati Uniti non hannoc mai promosso un piano casa sociale e oggi paga questi ritardi. Lo Stato non dispone di un numero sufficiente di abitazioni per un ricollocamento temporaneo.
Più del 70% dei proprietari dispone di immobili con 3 o 4 unità immobiliari in affitto con cui fa fronte a mutui, assicurazioni sanitarie, utenze, e spese mensili. Circa 25 milioni di unità in affitto appartengono a proprietà private, che danno in locazione alloggi a prezzi concorrenziali rispetto ai grossi gruppi immobiliari proprietari di lussuosi grattacieli.
La politica intrapresa dall’amministrazione Biden per far fronte agli sfratti, non risolve il problema, il debito delle utenze degli inquilini morosi ricade sui proprietari. La soluzione scelta dall’amministrazione Biden, se da un lato accontenta gli inquilini, dall’altro mette in seria difficoltà i proprietari che oltre a non percepire la pigione devono fare fronte ai debiti accumulati dai propri locatari verso gli enti di erogazione servizi, (acqua, energia elettrica, fogne, etc. etc.)
Il legislatore ha completamente ignorato il rischio per il proprietario, a cui la banca può confiscare il proprio immobile per mutui non onorati per mancanza di entrate da affitto.
Il legislatore avrebbe dovuto affrontare il problema prendendo in esame più angolazioni, avrebbe dovuto verificare se il proprietario gode di un reddito da lavoro o da pensione, oppure se il suo reddito deriva solo dalla locazione dei propri immobili. In questo caso non percependo redditi, come può ottemperare ai debiti contratti dai propri locatari?
La lacuna espressa dal legislatore non trova soluzione in quanto il problema è legato al debito verso società di servizi. Neppure la giurisprudenza può fare molto con questa legge monca. L’unica scappatoia per risolvere il problema è quella di azzerare i debiti contratti da inizio pandemia. Una cifra mostruosa che peserà sul bilancio federale dello Stato. Gli Stati Uniti avranno due scelte, o azzerare il debito che avrà pesanti ripercussioni su welfare e servizi, provocando una deflazione generale per il paese, oppure altra alternativa quella di stampare ulteriore carta moneta, a cui gli Stati Uniti ci hanno abituato, che distruggerà il valore del dollaro e determinerà una iperinflazione.
Nel breve periodo la soluzione migliore è stampare denaro, in quanto può essere utilizzato per pagare debiti e mantenere l’economia in equilibrio. Nel lungo periodo l’iperinflazione blocca la crescita del paese. Purtroppo quando si fanno politiche sbagliate e si investe una grossa fetta del proprio bilancio in armamenti, dobbiamo prevedere che la gente non avrà denaro per pagare affitti e servizi, con il tempo anche l’economia ne risentirà e la disoccupazione crescerà.
La crisi provocata dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla Russia torneranno indietro come un boomerang e non saranno indolori. Meglio farsi trovare pronti, quando arriverà lo tsunami che non risparmierà nessuno.
Maurizio Compagnone
Analista