L’Emigrazione italiana diventa pop

L’Emigrazione italiana diventa pop

Un pezzo importante di storia dell’emigrazione italiana ha trovato spazio in uno scenario inusuale, quello pop e moderno di Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema e Games che si è chiuso ieri, 10 aprile, alla Fiera di Roma. Proprio ieri, nel padiglione Romics City, la Farnesina è stata protagonista dell’incontro “Fumetti & italiani all’estero: due storie fra Belgio e Svizzera”, durante il quale sono stati presentati i due volumi “Celeste, bambina nascosta – Storia della migrazione italiana in Svizzera” e “Una storia importante: 70 anni di immigrazione italiana in Belgio e oltre”.

Realizzati per volontà dei Comites rispettivamente di Berna e Neuchatel e di Bruxelles, Brabante e Fiandre, d’intesa con le Ambasciate in Svizzera e in Belgio e con il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per gli Italiani all’estero e le Politiche Migratorie, i due fumetti intendono narrare il passato con un linguaggio moderno e accessibile alle nuove generazioni, dando loro la chiave per interpretare la contemporaneità con la consapevolezza di ciò che siamo stati.

Lo hanno ben spiegato gli ospiti intervenuti ieri a Romics: moderati dalla giornalista Isabella Liberatori, il direttore generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina, Luigi Maria Vignali, e gli autori Pierfrancesco BortuneCecilia Bozzoli e Antonio Cossu, anche loro con un passato di emigrazione alle spalle e dunque portatori di un messaggio rafforzato dal valore aggiunto delle rispettive esperienze.

Quello del fumetto è un “linguaggio rapido, immediato, veloce e coinvolgente” e per questo “particolarmente appropriato per coinvolgere le nuove generazioni” e “far conoscere la storia dell’emigrazione ai giovani”, ha esordito il dg Vignali, che ha parlato di “fuga di pennelli” rammentando i tanti artisti italiani o di origine italiana che lavorano all’estero, anche nel campo del fumetto, e ai quali la Farnesina rivolge ormai da tempo la sua attenzione. Il Ministero, ha ricordato Vignali, ha fra l’altro istituito il premio “Vivo d’arte” dedicato proprio alla promozione dei giovani artisti italiani all’estero.

E poi ha voluto sostenere la realizzazione di questi due fumetti: un progetto nato all’estero, ha ricordato Vignali, per iniziativa dei Comites e che ha trovato il sostegno del Ministero.

“Una storia importante: 70 anni di immigrazione italiana in Belgio e oltre” è stato realizzato da Antonio Cossu, artista belga di origine sarda, tra i più noti fumettisti dell’area francofona, insieme al collega Fred Druart. Cossu ha vissuto sulla sua pelle, di bambino prima e di adulto poi, l’emigrazione seguita agli accordi bilaterali del 1946 tra Italia e Belgio, gli “accordi braccia-carbone” con cui “più di 70mila italiani arrivarono in Belgio”.

E qui restarono, ha ricordato, in un Paese, il Belgio, che scelse la strada dell’integrazione. L’incontro con il Comites ha fornito ad Antonio Cossu l’occasione per ricostruire la propria “memoria” e scrivere poi la sceneggiatura del fumetto. “Mi sono lanciato in questo lavoro”, ha raccontato, “con l’obiettivo di far conoscere questa storia ai giovani”. Una storia “politica”, ma anche “fatta di gente”. A tale scopo, anche con la collaborazione del Comune di Mons, dove Cossu oggi vive, il fumetto “Una Storia Importante” è stato distribuito nelle scuole elementari della Vallonia a circa 1100 studenti, sia in versione italiana sia francese.

È riuscito a trovare un editore per pubblicare il libro in francese anche l’altro progetto “Celeste. Bambina nascosta – Storia della migrazione italiana in Svizzera”, scritto da Pierdomenico Bortune, docente di lingua e cultura italiana a Neuchatel, e illustrato da Cecilia Bozzoli, fumettista genovese, ora a Losanna, e figlia d’arte (il papà era autore di Diabolik).

Bortune è emigrato in Svizzera due anni e mezzo fa, in cerca, come tanti giovani della sua generazione, di “una prospettiva, una possibilità di costruire qualcosa, portare avanti un progetto e vederlo realizzato”. E ci è riuscito, anche se poi, come ha egli stesso ammesso, è stata l’Italia a dargli l’opportunità di realizzare un sogno, quello di diventare autore. Coinvolto dal Comites nella realizzazione del fumetto, Bortune ha iniziato a documentarsi ed è così che ha scoperto il fenomeno dei “bambini nascosti”.

Celeste, la protagonista del libro, è una tra i tanti – si parla ufficialmente di 5mila bambini, ma trattandosi di clandestini il numero sarà stato certamente più alto – “enfants caches” della Svizzera degli anni Sessanta. Bortune ne ha raccontato la storia attraverso il confronto tra due generazioni: Leane, una giovane e curiosa adolescente di origine italiana, e Celeste, appunto, ormai adulta, che l’emigrazione l’ha vissuta in prima persona quando aveva solo dieci anni.

“Quello che è stupefacente”, ha osservato Cecilia Bozzoli prendendo la parola, “è che il fenomeno dei bambini nascosti si è svolto in un Paese che all’epoca era economicamente al top, che aveva firmato trattati per i diritti umani…” e che pure non puntò sull’accoglienza e l’integrazione. Da qui nacque il fenomeno dei bambini nascosti, che spesso, come Celeste nel fumetto, passavano la frontiera rintanati nel cofano dell’auto. La loro è stata una storia di solitudine e di lotta, una storia vera: “noi ci siamo permessi solo di raccontarla in un certo modo”, ha detto Bozzoli.

Quella di Celeste, ha osservato Luigi Maria Vignali, è anche “una storia di emancipazione femminile, raccontata a una bambina da una donna matura, che fa conoscere l’impegno e il sacrificio che hanno vissuto e ancora vivono le donne italiane all’estero”. Tanto quanto quello che “emerge con forza” da “Un storia importante” è il “percorso di integrazione europea”. Si tratta, per il direttore generale, di “messaggi universali”, “forti e trasversali”, di cui i fumetti si fanno portatori.

Messaggi che è importante veicolare nelle scuole e innanzitutto nelle scuole italiane. Questo è l’obiettivo della Farnesina che crede fortemente in questo progetto ed è intenzionata ad allargare questa “collana” dedicata all’emigrazione.

Il prossimo passo è vicino. Come ha annunciato il direttore generale Vignali “è in arrivo un fumetto dalla Francia, che racconterà la storia degli italiani illustri che riposano nel cimiterio di Pere-Lachaise. Italiani all’estero ante litteram”, che rappresentano questa volta storie di successo e di “orgoglio”.

Ma la Direzione Generale non si fermerà qui e punterà a quei Paesi in cui “il fumetto è una realtà solida”: gli Stati Uniti e New York, in particolare, ma anche l’Argentina, dove “sono stati individuati i possibili autori”; e poi Londra, la Germania e il Brasile, dove forse verrà lanciata una nuova storia in occasione della Fiera del fumetto di Belo Horizonte.

I progetti in fieri sono tanti. “Verremo poi sempre qui a Romics a presentarli”, ha assicurato Vignali chiudendo la presentazione.

Redazione

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