Dopo 5 mesi ‘asciutti’, con giornate piovose che si contano sulle dita delle mani e precipitazioni nevose solo a quote superiori a 1.800 metri, non basteranno certo le piogge in arrivo in Lombardia nei prossimi gironi per “recuperare il deficit idrico” che si è venuto a creare nei mesi precedenti: “è impossibile”. Lo spiega all’AGI, Michele Cicoria, meteorologo di Arpa Lombardia. La siccità resta, non sarà portata via dai “circa 40-50 millimetri di pioggia attesi” tra le due perturbazioni, la prima tra giovedì e venerdì, e la seconda tra sabato e domenica.
“Su tutta la Lombardia quest’anno sono caduti, da novembre 2021 ad aprile 2022, solamente 233 millimetri di pioggia: è il valore più basso mai registrato nell’ultimo ventennio, rispetto alla media, che è di 535 millimetri. Dunque, ha piovuto meno della metà” continua l’esperto. Sono stati superati anche i valori registrati nel 2007, fino a oggi considerato l’anno dei minimi storici (allora caddero 269 mm).
“Da dicembre a oggi è piovuto davvero pochissimo – spiega Cicoria -: a marzo solo 9 mm sui 75 di media, ad aprile, fino a oggi, 18 mm mentre la media, solo ad aprile, dovrebbe vedere 100 mm”. Dopo novembre, in cui le precipitazioni erano nella norma, si sono succeduti tutti “mesi da record” per l’assenza di pioggia, che anche quando è arrivata era comunque molto debole.
A peggiorare il quadro, il fatto che anche la neve ha scarseggiato, se non sulle vette più alte. I dati aggiornati pubblicati nell’ultimo bollettino di riserve idriche di Arpa mostrano che, rispetto al periodo di riferimento 2006-2020, il manto nevoso (SWE) sui rilievi lombardi è attualmente circa il 70% sotto la media. Anche questi “sono i valori più bassi mai registrati – sottolinea il meteorologo di Arpa -. Gli unici episodi di un certo rilievo, a quote medie, sono stati in tutto 3: è nevicato il 12 dicembre, il 17 febbraio e il 5 aprile. Il grosso della neve si è visto solo a quote superiori a 1.800 metri”.
Senza pioggia e senza neve, a catena la situazione si ripercuote su fiumi e laghi. La riserva di acqua in questi bacini “risulta del 57,1% inferiore alla media”. Rispetto al 2007, in cui ci sono state le riserve idriche più scarse, quest’anno i valori sono diminuiti ancora di più, del 25%.
Tutti i principali fiumi lombardi registrano livelli idrometrici vicini ai valori minimi storici per il periodo considerato, “tanto che per il Po si stava valutando il rischio delle infiltrazioni saline dal mare, visto che c’è un afflusso di acqua talmente basso che alla foce, c’è il rischio di rientro di acqua del mare”. AGI