In Ucraina continuano a venire alla luce le fosse comuni lasciate dalle forze russe dopo giorni di combattimento. Le fosse comuni ritrovate in questi ultimi giorni si trovano nei dintorni di Mariupol, la città portuale sul mar d’Azov ormai quasi totalmente sotto il controllo russo. Le immagini satellitari, che avevano permesso di individuare una fossa comune a Manhush, ora ne hanno evidenziata un’altra, nel villaggio di Vynohradne, a est della città.
Oltre 1.000 civili potrebbero esser sepolti in questa fossa comune. “Le immagini satellitari scattate da Planet il 20 aprile mostrano una fossa comune lunga 45 metri e larga 25. Almeno 1.000 residenti di Mariupol uccisi dai fascisti russi possono essere sepolti qui”, ha dichiarato il servizio stampa del consiglio comunale di Mariupol su Telegram.
“Questo è il più grande genocidio in Europa dall’Olocausto”, ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko. Una situazione umanitaria gravissima, che giustifica la visita ufficiale in Ucraina del segretario generale dell’Onu. Antonio Guterres si recherà a Kiev il 28 aprile, due giorni dopo l’incontro programmato a Mosca con Vladimir Putin.
Mosca “sempre disponibile a una tregua, quando le forze ucraine alzeranno bandiera bianca”
Nelle cancellerie europee continua nel frattempo il tentativo infruttuoso di trovare un accordo di pace. Il colloquio telefonico tra Vladimir Putin e il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel non è servito a garantire una tregua umanitaria nell’est dell’Ucraina. Charles Michel ha chiesto al leader del Cremlino di autorizzare “l’apertura immediata di corridoi umanitari da Mariupol e dalle città assediate”.
Mosca ha risposto dicendosi “sempre disponibile” a “una tregua umanitaria”, che inizierà però “quando le forze ucraine alzeranno le bandiere bianche”. Mosca afferma infatti che concederà una tregua umanitaria solo in caso di resa dell’acciaieria Azovstal, che rappresenta l’ultima resistenza rimasta in città. Centinaia di civili e circa duemila combattenti ucraini sono barricati nell’acciaieria Azovstal, vero e proprio fortino che Vladimir Putin ha ufficialmente rinuciato ad assaltare.
L’invasione dell’Ucraina “è solo l’inizio”
Il presidente ucraino ha invece denunciato l’assenza di una tregua per la Pasqua ortodossa, che cadrà questa domenica. Zelensky ha anche lanciato l’allarme sulle mire espansionistiche della Russia, che, dopo avere conquistato la fascia costiera ucraina, potrebbe puntare a territori appartenenti alla Moldova, per collegarsi alla Trasnistria filorussa. Per la Russia, questo significherebbe avere il controllo su tutto il mar d’Azov.
L’invasione dell’Ucraina “è solo l’inizio”, ha dichiarato il presidente ucraino. “Tutti i Paesi che, come noi, credono nella vittoria della vita sulla morte, devono combattere al nostro fianco, devono aiutarci perché noi siamo in prima linea. E dopo, a chi toccherà?”.