Odessa. Un nuovo scempio barbaro annunciato
Nell’ultima revisione dei suoi sinistri piani di invasione, la Russia pare volere tutta l’Ucraina del Sud, con la conquista di Odessa per poi riunificare il territorio con la Transnistria dove ci sono altri separatisti filorussi.
Apprendiamo dalle cronache che nuovo scopo della Russia sembra ormai il controllo totale non solo della città di Mariupol e del Donbass, ma dell’intera Ucraina meridionale, per avere un ponte terrestre verso la già annessa Crimea. Quindi, Mosca punta anche alla conquista di Odessa, il grande porto ucraino e terza città del Paese, forse al fine venire in aiuto dei separatisti filorussi in Transnistria, i quali dominano questo territorio della Moldova al confine con l’Ucraina occidentale dal 1992, peraltro già sede di una guarnigione militare russa. La Transnistria diventerebbe dunque a propria volta un ulteriore obiettivo.
Ci sono ovviamente molti fattori coinvolti nella creazione di guerre, ma i reali motivi di certi bellicosi intenti totalmente ci sfuggono e pochi potenti paiono adoperarsi davvero affinché non si realizzino.
La tavola di Igor Belansky ci riporta agli occhi le immagini di come l’orda russa si sia già scagliata su altre città del paese, mettendole a ferro e fuoco, massacrando vilmente le popolazioni, facendo terra bruciata, distruggendo ogni cosa incontrasse al suo avanzare, come fecero in passato le ataviche famigerate bande cosacche o tartare.
Quindi, con questo background, quando guardiamo alla situazione in atto, non è difficile comprendere perché un popolo stia con le armi resistendo fino all’estremo contro un barbaro invasore omicida. Inoltre, l’orgoglio e il nazionalismo ucraino vengono da lontano e hanno ragioni storiche e architettoniche, dacché da sempre l’architettura è connessa con la storia. Il potere, infatti, non solo è espresso con le idee e gli eserciti ma anche e direi soprattutto con segni tangibili, quali sono i monumenti.
Non dimentichiamoci quindi di Odessa, da giorni sotto tiro missilistico, che ha per ora scampato il peggio di uno sbarco dal mare grazie all’affondamento dell’incrociatore Moskva ma potrebbe divenire teatro di una battaglia terrestre all’ultimo uomo. Ma nemmeno dimentichiamoci che questa città, dove pure nacque la canzone napoletana “’O Sole Mio”, ·possiede un patrimonio architettonico e artistico inestimabile. Basti ricordare il Monastero, di fronte alla stazione ferroviaria, il Teatro dell’Opera, la sede governativa e la iconica scalinata, resa celebre da Ejzenstejn nel film La corazzata Potëmkin e che conduce al porto.
Ancora inutili spargimenti di sangue, devastazioni di quartieri e infrastrutture, vandalizzazioni di arte e cultura: sarà Odessa l’ennesimo scempio barbaro annunciato?