Sfogliamondo: Musk e Macron contendono le prime pagine alla guerra
In Germania forti polemiche sull’ex cancelliere Schroeder per i legami con la Russia, in Spagna per la prima volta il re non rivela il suo patrimonio
Ucraina, l’acquisito di Twitter da parte di Elon Musk e le elezioni francesi sono i tre temi che, con spazi e accenti diversi, compaiono sulle prime pagine di quasi tutti i maggiori quotidiani internazionali. Non mancano però le testate che puntano su notizie nazionali, a volta collegate alla guerra, come in Germania la polemica sull’ex cancelliere Schroeder, a volte no, come in Spagna la decisione inedita del re Felipe di rivelare pubblicamente l’ammontare del suo patrimonio.
Washington Post
L’Ucraina resta il tema principale sulla prima pagina del Washington Post, centrata sui possibili sviluppi militari sul campo: “Una battaglia terrestre potrebbe segnare una svolta nella guerra”, dice il titolo. Il giornale cita fonti militari americane secondo cui “una fase cruciale, e forse decisiva, della guerra in Ucraina si sta delineando nella parte orientale del Paese, dove le truppe russe potrebbero circondare le forze ucraine con lo scopo di tempestarle in un’epica battaglia di terra combattuta a distanza, che ricorda quelle del secolo scorso”. Pertanto, “nuove forniture statunitensi di artiglieria pesante e radar anti artiglieria, droni tattici, veicoli corazzati e altre attrezzature vengono spedite d’urgenza in Ucraina prima che decine di migliaia di soldati, pari a circa la metà dell’esercito ucraino, vengano catturati in quello che è nota come una manovra a tenaglia, che li porterebbe sotto attacco simultaneo da due lati”. I generali russi, secondo queste fonti, so orientati a far ricorso alla loro dottrina tradizionale sulle battaglie di terra, che contempla l’uso massivo di artiglieria e di altre armi a lunga gittata per martellare le linee nemiche evitando gli assalti che hanno caratterizzato la prima fase del conflitto. Il Post riporta il commento del capo dello stato maggiore interforze Usa, Mark Milley, che ieri ha incontrato i comandanti europei: “Penso sia corretto che le prossime settimane saranno molto, molto critiche… per l’esito di questa battaglia che sta prendendo forma”. Nel colonnino di apertura si trova l’accordo tra Twitter ed Elon Musk, che acquisisce così la piattaforma. L’acquisto, sottolinea il giornale, “arriva dopo settimane di prediche sulla necessità della ‘libertà di parola’, poiché il ceo di Tesla intende il ruolo di Twitter come ‘piazza cittadina de facto’ e si è irritato per gli sforzi di moderazione dei contenuti che considera un’escalation verso la censura”.
New York Times
Gli Usa “promettono di indebolire la capacità della Russia di agire militarmente”, titola in New York Times che mette in apertura le dichiarazioni del segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin. Con quelle parole “accuratamente orchestrate”, secondo il Nyt il capo del Pentagono di fatto “ha riconosciuto una trasformazione del conflitto, da una battaglia per il controllo dell’Ucraina a una che contrappone Washington in modo più diretto a Mosca”. Vari esponenti dell’amministrazione Biden hanno spiegato che l’immediato scopo di Austin “era servire al presidente ucraino Volodymyr Zelensky la migliore mano possibile in vista di una qualche sorta di sorta di negoziato per il cessate il fuoco nei prossimi mesi”. Ma, rileva il giornale, “a lungo termine la descrizione di Austin dell’obiettivo strategico dell’America è destinata a rafforzare Putin”, alimentando la sua narrativa dell’attacco occidentale contro la Russia. In rilievo anche l’acquisito di Twitter da parte di Elon Musk, operazione che “pone l’interrogativo di quel che il notoriamente mercuriale imprenditore farà del social network e come le sue decisioni influiranno a livello globale sulla discussione on line”. Si segnala anche un’analisi sulle rielezione di Macron, che, secondo il Nyt, confermandosi all’Eliseo ha accresciuto il suo peso in Europa, diventando il leader più influente dell’Ue.
Wall Street Journal
“Musk raggiunge un accordo per acquistare Twitter” e l’operazione da 44 miliardi dollari è “una delle più grosse acquisizione della storia nel settore tecnologico”, titola in apertura il Wall Street Journal, che oltre agli aspetti più squisitamente finanziari dell’operazione, con un immediato balzo di oltre il 5% in Borsa, ne sottolinea il nocciolo problematico: “L’accordo ha fatto concentrare i dipendenti di Twitter, gli utenti e le autorità di regolamentazione sul potere che i giganti della tecnologia esercitano nel determinare i parametri del dibattito su Internet e il modo in cui quelle aziende applicano le loro regole”, perché “probabilmente influenzerà la direzione del social media”, scrive il giornale, secondo cui “Musk porterà un impegno per un approccio più pratico sulla moderazione del linguaggio, in un’azienda che ha sempre faticato a conciliare conversazioni a ruota libera con contenuti che attraggono gli inserzionisti”. E “tra le altre questioni che Musk dovrà affrontare c’è se consentire a Donald Trump di tornare su Twitter, dopo che l’account personale dell’ex presidente repubblicano è stato ‘sospeso definitivamente’ dalla società lo scorso anno a seguito dell’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio”, osserva il Wsj. A centro pagina, un titolo sulle dichiarazioni del capo del Pentagono, Lloyd Austin, sulla volontà degli Usa di vedere una Russia indebolita tanto da non poter ripetere aggressioni come quella contro l’Ucraina. Parole, nota il giornale, “che se per alti funzionari dell’amministrazione Biden non indicano alcun mutamento di linea politica, mostrano un’evoluzione del pensiero del governo su ciò che esso considera il fine ultimo della guerra”. In evidenza anche il tonfo delle Borse cinese, spaventate dall’ipotesi che si estenda anche a Pechino il lockdown anti Covid già in atto da un mese a Shanghai.
Financial Times
Apertura su Twitter per il Financial Times, con l’acquisizione di Elon Musk andata in porto con il via libera del consiglio di amministrazione del social network che ha ritenuto questa “la miglior strada per andare avanti”. Il capo di Tesla ha perfezionato in sole due settimane il suo piano, e il quotidiano ricostruisce i passaggi dell’operazione che, sottolinea in un’analisi sulle conseguenze politiche dell’acquisito, “alimenta le paure dei democratici e l’euforia dei repubblicani”. Il quotidiano della City impagina con grande evidenza nella fascia centrale, le notizie sul Covid che vengono dalla Cina: “A Pechino comincia l’accaparramento mentre i contagi sono in ‘grave’ aumento”, dice il titolo che mette insieme l’allarme lanciato dalle autorità sanitarie della capitale e le reazioni degli abitanti, che si sono affrettati a fare scorte di generi alimentari nel timore di uno lockdown dell’intera metropoli sul modello di Shanghai, dove la popolazione da un mese è confinata e soffre la fame. Ma l’attenzione di Ft è soprattutto per “il nervosismo” che si comincia a diffondere nelle Borse cinesi, preoccupate che le rigide misure di contenimento del virus causino un rallentamento dell’economia cinese: ieri si è registrata la più consistente ondata di vendite degli ultimi due anni, che ha fatto precipitare gli indici in profondo rosso. Spazio anche alla condanna all’ergastolo in Turchia dell’imprenditore e filantropo Osman Kavala, definita “un colpo ai diritti umani e allo Stato di diritto”.
The Times
“Il ‘macello’ dei passaporti minaccia le vacanze”: questo il titolo forte sulla prima pagina del Times, che punta su un tema molto popolare, quello delle partenze per le ferie. Il governo britannico ha invitato di deve richiedere o rinnovare il documento a farlo il prima possibile perché gli uffici sono ingolfati da una mole senza precedenti di domande, oltre 5 milioni quelle in attesa di essere evase. Il caso si deve al fatto che quest’anno, con la fine delle restrizioni anti Covid, moltissimi cittadini hanno deciso di rinnovare i passaporti scaduti durante il lockdown, quando erano di fatto inutilizzabili e sono stati dimenticati nei cassetti. Nel listone in fascia alta, un articolo dell’ex premier David Cameron che polemizza con le associazioni musulmane per le loro critiche ai programmi governativi antiterrorismo. Sull’Ucraina, il quotidiano valorizza il rapporto dell’intelligence britannica sulle perdite subite dalle forze armate russe: dall’inizio dell’invasione, sono 15.000 i militari russi che, secondo questa valutazione, sono caduti sul campo.
Le Monde
Tutta la prima pagina di Le Monde è per le presidenziali che hanno dato a Macron “una rielezione sull’orlo dell’abisso”, come dice il titolo dell’editoriale. Secondo il giornale, “la vittoria di Emmanuel Macron – che ha perso quasi 2 milioni di voti in cinque anni – lo mette direttamente di fronte al suo fallimento: non è riuscito a ridurre l’estremismo né a rivitalizzare la nostra vita democratica”, e inoltre “lo tiene anche sotto la pressione di una combinazione senza precedenti di crisi: aggressione russa contro l’Ucraina, catastrofe climatica, pandemia, sconvolgimento economico e sociale”. Macron, che nel discorso dopo la rielezione ha promesso “cinque anni migliori”, prosegue Le Monde, “per attutire gli effetti di questi sconvolgimenti in Francia, e soprattutto per attirare i voti acquisiti da Jean-Luc Mélenchon, Macron ha scelto, tra i due turni, di piegare a sinistra un programma molto chiaramente orientato a destra. Fare ‘meglio’ consisterà dall’inizio di questo nuovo quinquennato nel dare forma a questa sintesi, senza deludere ancora una volta i progressisti”.
Le Figaro
Un’inchiesta “dietro le quinte del Macron 2” è l’apertura di Le Figaro che cerca di capire “cosa prepara” il presidente appena rieletto che “costruisce l’architettura del suo secondo quinquennato e riparte con la campagna elettorale” in vista delle politiche di giugno. In una prima pagina monografica, il giornale approfondisce l’analisi del voto con interviste a Francois Bayrou, fondatore del partito centrista Movimento democratico, al politologo Jerome Iaffré e al geografo Christophe Guilly, noto per la sua teoria della “Francia periferica” che spiega la crescita di consenso per l’estrema destra con la perdita di contatto tra le elite politiche e gli abitanti delle aree rurali del Paese. Nell’editoriale, il quotidiano sostiene che adesso Macron si trova “costretto a sopportare oltre al peso del suo mandato, quello del tormento francese”, ossia il malessere di un Paese in cui “la crisi democratica è talmente palpabile che non risparmia nemmeno il vincitore delle urne”. Per questo, “da domenica sera, in un sorprendente capovolgimento, i vinti gridano vittoria e il fortunato vincitore, noto per il suo gusto per le parole, resta muto dopo aver pronunciato, al Champ-de-Mars, uno dei discorsi più brevi, uno dei più vuoti della sua vita politica”, scrive Le Figaro: e non perché sia “”il presidente peggio eletto, come proclamato da Jean-Luc Mélenchon, questo prestigiatore dei risultati elettorali, ma perché, in questi tempi bui, il malessere del Paese lo porta sulla verità dell’urna”.
El Pais
Notizie domestiche dominano la prima pagina di El Pais. In apertura, la decisione del re Felipe VI di rendere pubblico il suo patrimonio, applicando di fatto a se stesso, malgrado il sovrano ne sia esplicitamente esentato, la legge sull’obbligo di trasparenza per le alte cariche dello Stato. La sua ricchezza personale ammonta a 2,5 milioni di euro, tra depositi bancari, oggetti d’arte e d’antiquariato e gioielli, tutti già sottoposti a tassazione, sottolinea il giornale. Con questa mossa, il re ha inteso manifestare la sua convinzione che “trasparenza e esemplarità” devono presiedere all’operato di chiunque ricopra incarichi pubblici, ma anche “rafforzare la fiducia dei cittadini nella corona”, dopo gli scandali che hanno coinvolto il padre Juan Carlos I. Di spalla, nuovi sviluppi dello spionaggio ai danni di decine di politici indipendentisti catalani: emerge che la magistratura aveva autorizza le intercettazioni effettuate dal Cni, i servizi segreti spagnoli, con il software di produzione israeliana Pegasus. In rilievo, poi, le elezioni regionali anticipate in Andalusia, dove si voterà il 19 giugno. Tra gli altri titoli, l’acquisto di Twitter da parte di Elon Musk, la Francia con Macron che guarda alle elezioni politiche di giugno per consolidare il suo secondo mandato all’Eliseo, e l’Ucraina, con titolo sull’Ue che “custodirà le prove sui crimini di guerra”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
La polemica che investe l’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder per i suoi rapporti con Putin è l’apertura della Frankfurter Allgemeine Zeitung, che titola “Il personale è politico” e pubblica una fotografia di Schroder che 1993 annaffia il giardino di casa per commentare ironicamente: “Ora che ha davvero tempo per quello, fa politica mondiale per conto suo”. L’Spd, partito del cancelliere in carica Olaf Scholz, è imbarazzato e dopo un’intervista in cui Schroeder ha messo in luce le ragioni di Putin è stato sollecitato a lasciare il partito. Sicché, scrive la Faz nel suo editoriale, “l’Spd non potrà evitare di avviare un procedimento di espulsione”, perché l’ex leader sta facendo danni e la dirigenza del partito vuole rimanere credibile”. Tuttavia, rileva il giornale “per il governo federale, le opzioni di sanzione sono limitate. Ci sono disposizioni di legge su come deve essere trattato un ex cancelliere. Questa è una buona cosa, perché non dovrebbe diventare un giocattolo per vendette politiche. Ma il caso di Schroeder è diverso. Viola gli interessi della Germania”, sottolinea la Faz.
China Daily
La Cina e il Kazakistan rafforzeranno la loro cooperazione militare, “rafforzeranno la condivisione delle comunicazioni strategiche, condurranno esercitazioni addestrative congiunte ed effettueranno operazioni pratiche”. E’ quanto concordato dal presidente kazako Tokayev e dal ministro cinese della Difesa, Wei Fenghe, che si è recato ieri in visita nel Paese. La notizia è in evidenza sul China Daily, che sottolinea la ricorrenza quest’anno del 30esimo anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi “partner strategici globali permanenti, con un alto livello coordinamento nell’arena politica internazionale e notevoli risultati nella cooperazione in vari settori”. Dopo l’incontro con Tokayev, riporta il quotidiano, Wei ha detto che “la Cina si oppone fermamente alle forze esterne che istigano deliberatamente una ‘rivoluzione colorata’ in Kazakistan e sostiene la parte kazaka nell’adozione di misure forti per salvaguardare la sicurezza nazionale e la stabilità sociale”. Un riferimento alle violente proteste scoppiate in Kazakistan nel gennaio scorso contro il governo a causa dell’aumento dei prezzi, e duramente represse da Tokayev. Il ministro cinese ha sottolineato che occorre “vigilanza su alcune grandi potenze che interferiscono in Asia centrale per interrompere e minare la sicurezza regionale”.
Quotidiano del Popolo
“Una Francia strategicamente autonoma è importante per l’Europa”, afferma il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, in un commento dedicato alla rielezione di Macron e pubblicato anche dal Global Times. Le presidenziali francesi sono state “in apparenza una competizione tra i partiti di centro e di estrema destra, ma essenzialmente una competizione tra integrazione europea e integrazione antieuropea, tra globalizzazione e antiglobalizzazione”, sostiene l’editoriale, che ricorda” “’Autonomia strategica’ è stata l’etichetta accattivante del primo mandato di Macron”, che “si è accuratamente tenuto a distanza da Washington, ritenendo che Francia e Ue non dovrebbero essere costrette a schierarsi tra Cina e Stati Uniti”. Oggi, “il motivo per cui le elezioni francesi questa volta hanno implicazioni globali è dovuto alle attuali incertezze in Europa”, che Charles de Gaulle “descrisse come la ‘leva di Archimede’ della Francia”. Secondo il giornale, nel continente “la Francia può svolgere il ruolo di grande potenza”, ma Washington sta tentando di accrescere la sua influenza nella regione. Dunque, per il quotidiano, “in questo contesto, è molto importante che la Francia stabilizzi il suo ruolo” e “la rielezione di Macron può almeno garantire in larga misura la continuità” in politica estera. Ma “le aspettative per la Francia, in quanto leader dell’Ue e membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, vanno oltre” e per Macron, che porta la bandiera del ritorno al gollismo e cerca l’autonomia strategica dell’Ue, ci sono sfide, prove, ma anche ampio spazio nella Francia, nell’Europa e nel mondo di oggi”.