È bufera dopo l’intervento di Lavrov, la Ue invita i media a vigilare e a non incitare alla violenza
L’appello di Johannes Bahrke, portavoce della Commissione europea, dopo la partecipazione ai talk show mandati in onda in Italia dei giornalisti russi che presentano il punto di vista pro-Cremlino. Bruxelles prepara il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca
L’intervista del ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, apre un caso politico e una netta faglia fra i partiti, anche all’interno della stessa maggioranza. Contro di scaglia il centrosinistra, con in testa il Partito democratico. Ma tacciono i Cinque Stelle e, soprattutto, il centrodestra dal quale, anzi, si leva la voce di chi considera l’intervista al ministro russo “un formidabile colpo” giornalistico.
“Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche”, e’ l’affondo che il titolare degli Affari esteri russo ha portato in diretta su Rete 4. Ma non solo. Lavrov accusa l’Occidente di rubare i soldi russi per mezzo delle sanzioni e ribadisce che d’ora in avanti il gas proveniente da Mosca andra’ pagato in rubli. A corollario di tutto questo, risponde a una domanda sulle origini ebraiche di Zelensky – connessa alla “denazificazione dell’Ucraina” di cui parla spesso Vladimir Putin – con queste parole: “Zelensky e’ ebreo? Lo era anche Hitler”.
AGI