Nella nuova proposta per l’embargo al petrolio russo la Commissione europea lavora, con gli Stati membri, a una deroga di due anni (invece di uno come previsto inizialmente) per Ungheria e Slovacchia. Quindi per loro, che hanno minacciato di non approvare il sesto pacchetto di sanzioni, il divieto di importare greggio dalla Russia entrerà in vigore solo a fine 2024. Anche la Repubblica Ceca potra’ contare su una deroga fino a giugno 2024.
Per venire incontro alle proteste invece di Grecia, Malta e Cipro, la Commissione dara’ una deroga (a tutti i ventisette) di tre mesi per il divieto di trasporto di greggio russo su navi europee (nel pacchetto iniziale il divieto sarebbe entrato in vigore il mese prossimo).
Gli ambasciatori Ue si riuniranno nella mattina per arrivare a un primo accordo politico. L’obiettivo è ottenere l’approvazione formale nel weekend.
Il premier, quasi tutti i profughi vogliono tornare
Quasi tutte le persone che hanno lasciato l’Ucraina a causa dell’aggressione armata russa intendono tornare a casa: lo ha sostenuto il primo ministro ucraino, Denis Shmygal, in un’intervista all’emittente pubblica polacca TVP, secondo quanto riferisce Ukrinform. “Dall’inizio di questa aggressione armata su vasta scala, secondo i nostri dati, circa cinque milioni di persone hanno lasciato l’Ucraina e riteniamo che non siano i classici rifugiati. Abbiamo sfollati interni e sfollati esterni, ma sono temporanei: secondo i nostri dati e le nostre ricerche, il 99% di queste persone è determinato a tornare in Ucraina. Si tratta principalmente di donne e bambini, i cui mariti e genitori stanno combattendo. Queste persone vogliono tornare a casa, stanno aspettando la fine della guerra o almeno che la situazione sia un po’ più sicura”, ha aggiunto. Già un milione di profughi, secondo Shmygal, è tornato nelle ultime settimane e il flusso in entrata ha superato quello in uscita. Secondo le stime riportate da Kiev, la Polonia ha già dato rifugio a quasi 3,2 milioni di ucraini che hanno lasciato il Paese dall’inizio dell’aggressione russa.
- 20:11
Il World Food Program chiede la riapertura dei porti sul Mar Nero
Il World Food Program ha chiesto la riapertura dei porti della regione di Odessa, nel sud ucraino, affinché le derrate alimentari prodotte nel Paese possano circolare liberamente verso il resto del mondo. “Al momento, i silos di grano dell’Ucraina sono pieni. Al contempo però 44 milioni di persone nel mondo si avviano verso la carestia. Dobbiamo aprire questi porti perché gli alimenti possano uscire dall’Ucraina” ha dichiarato il direttore esecutivo del Wfp, David Beasley, in un comunicato. “Il mondo lo esige giacché centinaia di milioni di persone dipendono da questi approvvigionamenti” ha aggiunto. “Chiedo a tutte le parti interessate di permettere a questi alimenti di lasciare l’Ucraina per essere avviati là dove sono disperatamente necessari, affinché possiamo evitare la minaccia imminente della carestia”. Milioni di tonnellate di cereali sono immagazzinate nei silos a Odessa e negli altri porti ucraini sul Mar Nero.
- 20:09
Il Consiglio si Sicurezza dell’Onu unanime su soluzione pacifica e Guterres
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato all’unanimità la sua prima dichiarazione sull’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, lo scorso 24 febbraio. Vi si legge il sostegno agli sforzi del segretario generale Antonio Guterres per trovare una “soluzione pacifica”. La dichiarazione, redatta da Norvegia e Messico, sarà formalmente adottata in una riunione stasera, ma è già stata approvata “per consenso” da tutti, quindi anche dal rappresentante della Russia. Nel testo si esprime “profonda preoccupazione sul mantenimento della pace e della sicurezza dell’Ucraina”.
- 19:27
La Casa Bianca, aiuto dei nostri 007 a Kiev? non è preciso
La notizia secondo la quale l’intelligence americana ha aiutato l’Ucraina per eliminare alti generali russi sul campo di battaglia “non è precisa”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki.
- 19:24
Il sindaco di Bucha, in città distrutti oltre 1.100 edifici
“E’ un grande dolore raccontare quello che sta accadendo in questa guerra, dove l’esercito russo sta trattando donne e bambini con violenza, tortura i cittadini, massacri i civili. In un mese di occupazione considerando che Bucha non era un obiettivo miliare sono stati distrutti 1.127 edifici, compresi condomini residenziali”. Lo ha detto il sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, il sobborgo di Kiev dove è avvenuto uno dei più feroci massacri di civili durante la guerra in Ucraina, intervenuto oggi pomeriggio a Firenze ad un incontro di Eurocities, di cui è presidente il sindaco del capoluogo toscano, Dario Nardella, organizzato nell’ambito del Festival d’Europa.
- 19:19
Di Maio, cruciale dare impulso allargamento Ue a Balcani
“I tragici eventi in Ucraina stanno avendo anche ripercussioni sui Balcani Occidentali”, suscitando “le forti aspettative in Paesi che da molto tempo hanno l’aspirazione di entrare nell’Ue e ora hanno paura di essere messi da parte”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in videocollegamento con lo State of Union, sostenendo che sia “cruciale dare nuovo impulso al processo di allargamento a cominciare dai quadri negoziali con Albania e Macedonia del Nord”.
- 19:17
Di Maio, invasione russa è cambio in storia Europa
“L’aggressione russa contro l’Ucraina ha segnato un cambiamento nella storia dell’Europa e nello scenario internazionale. La nostra responsabilità oggi è di affrontare questa tempesta e costruire le fondamenta per un’Ue forte in un’Europa pacifica”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo in video collegamento allo State of Union.
- 19:12
Sanzioni, convocata ambasciatrice Gb a Mosca
L’ambasciatrice britannica a Mosca, Deborah Bronnert, è stata convocata al ministero degli Esteri russo. Secondo quanto riporta la stampa russa, il governo ha protestato con forza contro l’adozione da parte di Londra di un altro pacchetto di sanzioni anti-russe, che ha colpito alcuni dei principali media della Federazione, fra cui la radiotelevisione pubblica VGTRK.
- 19:06
Zelensky invita Scholz per il Giorno della Vittoria
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Kiev per il 9 maggio, data in cui si celebra (come a Mosca) la fine della Seconda guerra mondiale. Si tratta di un invito che ha lo scopo di ricucire uno sgarbo con Berlino, dopo che il leader tedesco aveva rifiutato di andare nella capitale ucraina causa il ‘no’ di Kiev alla visita del presidente della Germania, Frank-Walter Steinmeier, per i suoi pregressi legami con Mosca. Zelensky ha rivolto l’invito durante l’intervento video a Chatham House a Londra, rilevando che l’arrivo di Scholz a Kiev in una data emblematica sarebbe “un passo politico molto potente”. La data del 9 maggio è la Festa della Vittoria sui nazisti in Russia e nei Paesi dell’ex Urss.
- 19:04
Kiev: scambio di prigionieri, liberati 41 concittadini
Nuovo scambio di prigionieri fra Russia e Ucraina: lo annunciano le autorità di Kiev precisando che la Russia ha consegnato 41 cittadini ucraini, di cui 28 combattenti e 13 civili. Fra questi vi sono 11 donne e un prete della Chiesa ortodossa ucraina. Kiev non precisa quanti russi sono stati dati in cambio.
- 19:03
Atteso un nuovo convoglio Onu per evacuare Azovstal
Un nuovo convoglio dell’Onu è atteso per evacuare gli ultimi civili intrappolati nell’acciaieria di Azovstal, estrema sacca di resistenza ucraina a Mariupol.
Il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, aveva annunciato ieri che il convoglio si sarebbe diretto verso la città coadiuvato dalla Croce Rossa Internazionale. Ha spiegato tuttavia che nessun dettaglio poteva essere comunicato “finché la situazione lo permetta, al fine di non compromettere gravemente l’operazione”. In totale sono stati evacuati circa 500 civili, ma ora gli sforzi si concentrano sul complesso dell’acciaieria come sottolineato dalla vice primo ministro ucraina, Iryna Vereshchuk. - 19:00
Il sindaco di Melitopol, il sacrificio dell’Ucraina scudo per tutta l’Europa
“L’Ucrania, con il suo sacrificio, sta facendo da scudo a tutta l’Europa, difendendo le case dei cittadini europei. Deve essere chiaro a tutti che la guerra della Russia non è solo contro l’Ucraina ma contro l’Europa intera. Già ora la Polonia e la Finlandia sono a rischio. E noi ucraini, con l’aiuto fondamentale della Ue, vogliamo tornare a vivere nel nostro paese una vita serena”. Così Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, intervenendo ad un incontro di Eurocities, di cui è presidente il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Il nostro Paese vive una tragedia immensa ormai da più di due mesi, con oltre 20mila cittadini uccisi dai soldati russi, con oltre 200 bambini ucraini uccisi dai militari russi, con più di 150 tra città e villaggi distrutti – ha aggiunto il sindaco di Melitopol – tra le città distrutte c’è anche la mia Melitopol: era un esempio, ora è un cumulo di macerie”.
- 18:59
Alla parata del 9 maggio a Mosca anche l’aereo per la guerra nucleare
Alla parata militare che si terrà a Mosca il prossimo 9 maggio per celebrare la vittoria della Russia nella seconda guerra mondiale ci sarà anche l’aereo Ilyushin II-80, soprannominato ‘aereo del giorno del giudizio’. Si tratta del velivolo che verrebbe utilizzato dal presidente russo nel caso di una guerra nucleare. Una sorta di ‘Cremlino volante’, insomma, da dove il capo dello Stato russo coordinerebbe la guerra. E’ dal 2010 che non si è visto alla sfilata del Giorno della Vittoria. Sopra la Piazza Rossa passeranno anche i bombardieri missilistici strategici Tu-160 per sottolineare la prontezza nucleare della Russia.
- 18:50
Il sindaco di Bucha, giustiziato il 95% delle vittime
“Durante un mese di occupazione russa di Bucha, sono state uccise 456 persone, e questo numero include bambini, madri, giovani. Al 95% delle vittime è stato sparato, non sono morte per esplosioni o per altre cause, sono stati intenzionalmente uccisi dagli aggressori russi”. Così Anatoliy Fedoruk, sindaco di Bucha, a margine del forum sulle trasformazioni urbane organizzato da Eurocities, nell’ambito del Festival d’Europa. “Siamo particolarmente grati alla comunità internazionale e ai giornalisti che erano a Bucha – ha concluso il sindaco – che hanno filmato le evidenze di questo orrore”.
- 18:30
Il sindaco di Bucha, aiuti? Servono mezzi per ricostruire
“A Bucha non abbiamo bisogno di aiuti umanitari, c’è cibo a sufficienza, ma abbiamo bisogno di un aiuto tecnico”. È l’appello lanciato dal sindaco del sobborgo di Kiev, Anatolij Fedoruk, che ha partecipato a un incontro a Firenze organizzato da Eurocities nell’ambito del Festival d’Europa. “Un esempio è quello che è successo a Kiev dove hanno inviato autopompe e la capitale le ha distribuite ad altre città ucraine perché durante l’occupazione i russi hanno distrutto tutti i mezzi e gli equipaggiamenti che avevamo o li hanno inviati in Bielorussia. Abbiamo disperatamente bisogno di questi mezzi per riportare le nostre citta alla normalità, abbiamo bisogno di infrastrutture, di pulire le strade e così via”.
- 17:53
Kiev: più ritorni che partenze dal Paese
“Circa un milione di persone è tornato in Ucraina nelle ultime settimane. I flussi di ritorno sono superiori a quelli di uscita dal Paese”. Lo ha detto il premier ucriano, Denys Shmyhal, in una intervista alla tv polacca Tvp.
- 17:44
Gentiloni: embargo petrolio coraggioso, mantenere l’unità
“Abbiamo preso una decisione coraggiosa con questo embargo graduale del petrolio, perché aggrediamo la principale risorsa di entrate per il Cremlino. E dobbiamo mantenere la nostra unità”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in un intervento al Seminario di Salisburgo “Global Europe”.
- 16:57
Fonti Mosca, “resteremo per sempre nel sud”
La Russia restarà “per sempre” nel sud dell’Ucraina: lo ha detto Andrei Turchak, segretario di Russia Unita, il partito del presidente Putin, e vice presidente del Consiglio federale, la Camera alta del parlamento russo. “Mi rivolgo agli abitanti della regione di Kherson ribadendo che la Russia sarà lì per sempre. Non deve esserci alcun dubbio su questo”, ha detto Turchak.
- 15:48
Zelensky: per la pace i russi devono ritirarsi nei confini pre-invasione
Per negoziati che portino a un accordo di pace, le truppe russe “devono ritirarsi nei confini pre-invasione, ritornare entro la linea di contatto precedente il 24 febbraio”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando a un evento in video conferenza organizzato da Chatham House. Alla domanda su quale sarebbe la condizione minima che accetterebbe per un possibile accordo di pace con la Russia, Zelensky ha risposto: “Sono stato eletto dal popolo ucraino presidente dell’Ucraina, non presidente di una mini-Ucraina”, lasciando intendere come già detto in precedenza che non farà concessioni territoriali a Mosca. “Non riusciamo a vedere nessuna intenzione da parte russa di mettere fine alla guerra” in Ucraina.
- 15:01
Zelensky, Mosca minaccia il nucleare per sfuggire ai crimini di guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia pensava di poter sfuggire ai procedimenti penali per crimini di guerra nei suoi confronti grazie alle sue minacce di un attacco nucleare. “Credono di poter fuggire alle proprie responsabilità per dei crimini di guerra perché hanno il potere di una nazione con l’arma nucleare”, ha detto Zelensky, intervenendo a un evento online del think tank britannico Chatham House.
- 14:44
Battaglione Azov, colpiti dai russi durante l’evacuazione dei civili
Il battaglione Azov, asserragliato nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, ha accusato le truppe russe di aver lanciato un missile contro un suo veicolo nell’ambito dell’operazione di evacuazione dei civili, uccidendo un soldato.
“Durante il cessate il fuoco sul territorio di Azovstal, un veicolo è stato colpito da un missile anticarro lanciato dai russi. Questo veicolo si dirigeva verso alcuni civili per evacuarli dal complesso” siderurgico, ha scritto su Telegram il battaglione precisando che “un combattente è stato ucciso e altri sei sono rimasti feriti”. - 14:43
Zelensky, possiamo spezzare l’assedio a Mariupol con le armi giuste
L’assedio a Mariupol, all’acciaieria Azovstal, “può essere spezzato dall’Ucraina con le armi appropriate, se le avremo”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo in video conferenza a un evento organizzato dal centro studi britannico Chatham House.
- 14:39
Zelensky, Mariupol esempio di assedio e torture
Mariupol “è un esempio di assedio, di torture” e mostra “l’attitudine disumana dell’esercito russo e la sua crudelta'”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo in videoconferenza a un evento del centro studi britannico Chatham House, aggiungendo che “la cosa più spaventosa è che questa crudeltà è ordinata dal Cremlino”.
- 14:23
Zelensky, da Russia nessuna intenzione finire guerra
“Non riusciamo a vedere nessuna intenzione da parte russa di mettere fine alla guerra” in Ucraina. Lo ha ribadito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
- 14:17
Guerini, sulle armi c’è stato l’ok del Parlamento
“Il governo sta lavorando a sostegno dell’Ucraina in base alle indicazioni che sono state date dal Parlamento, con una risoluzione adottata a grandissima maggioranza, quasi all’unanimità”. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a margine di un appuntamento elettorale a Lodi, lo precisa dopo le continue polemiche nella maggioranza sull’invio di armi all’Ucraina.
“In quella risoluzione – ribadisce Guerini – si impegnava il governo anche a sostenere, attraverso l’invio di materiale militare, la resistenza Ucraina, con sistemi d’arma difensivi: è quello che stiamo facendo. Lo abbiamo fatto con gli invii fatti finora insieme agli altri paesi europei, insieme ai paesi i paesi alleati, e sulla base del mandato ricevuto dal parlamento”.
“È giusto che vi sia un continuo confronto tra governo e parlamento. Ieri ero in commissione Difesa congiunta di Camera e Senato: il governo è sempre disponibile a confrontarsi, ed è giusto che il Parlamento ne verifichi l’attività, però – sottolinea l’esponente dem – credo che il Parlamento si sia pronunciato in maniera molto chiara sul sostegno che stiamo dando”. - 14:14
Guerini, continueremo a inviare armi
“Credo che il Parlamento si sia pronunciato in maniera molto chiara sul sostegno che stiamo dando. Dobbiamo continuare in questa direzione, certo sostenendo insieme l’invio di materiale ed equipaggiamenti militari, le sanzioni, e anche tutte gli sforzi per arrivare a una soluzione negoziale, a un cessate il fuoco e poi a un negoziato vero”. Così Lorenzo Guerini, a margine di un incontro elettorale a Lodi, all’indomani della polemica scoppiata nella maggioranza, in seguito ad alcune sue dichiarazioni sull’invio di armi per neutralizzare le postazioni russe.
Siamo, aggiunge il ministro della Difesa, di fronte “alla guerra di Putin all’Ucraina: invasione che non ha alcun fondamento, in totale spregio ai principi del diritto internazionale. E a cui la comunità internazionale ha reagito in maniera coesa e compatta. Il nostro obiettivo e’ arrivare a un negoziato vero, alla pace, ma anche al rispetto del diritto internazionale, consentendo a un Paese aggredito di potersi difendere”. - 13:56
L’Arcivescovo di Kiev denuncia fosse comuni e stupri sui minori
Quello che avviene in Ucraina è una “catastrofe umanitaria”, con “10 milioni di cittadini ucraini costretti a lasciare le proprie case” e quasi 5 milioni di ucraini che hanno abbandonato il Paese, mentre “nei territori occupati e poi liberati si sono scoperte cose tragiche”, come “fosse comuni”, che sono oggi “luoghi di preghiera per tutti: ortodossi, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani”. Così l’arcivescovo di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, intervenendo alla plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
“Oltre ai corpi massacrati, c’è il grande dramma degli stupri”, perché, ha denunciato il capo della Chiesa greco-cattolica Ucraina, sono “stati violentati uomini, donne, bambini”. “E poi, gli edifici religiosi, perché in 70 giorni di guerra, quasi 100 chiese, monasteri ed edifici religiosi sono stati distrutti”.
- 13:56
Cremlino, impossibili le celebrazioni del V-Day a Mariupol
Per ovvi motivi, un’ampia celebrazione del Giorno della Vittoria a Mariupol, quest’anno è “impossibile”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, esprimendo fiducia nel fatto che verra’ il momento per tali celebrazioni nella città ucraina.
“Ci saranno sicuramente dei russi lì il 9 maggio ma non so nulla di una delegazione ufficiale”, ha spiegato alla stampa in merito alle voci di una delegazione ufficiale dalla Russia per le celebrazioni della vittoria dei sovietici sui nazisti.
- 12:53
Mosca, una minaccia all’integrità territoriale dell’Ucraina potrebbe arrivare dalla Polonia
Una minaccia all’integrità territoriale dell’Ucraina potrebbe arrivare dalla Polonia. Il monito è arrivato dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Anche la retorica piuttosto ostile proveniente dalla Polonia negli ultimi mesi – tradizionalmente non è stata amichevole ma è diventata ostile negli ultimi mesi – e una possibile minaccia all’integrita’ territoriale dell’Ucraina proveniente dalla Polonia sono fatti evidenti”, ha detto Peskov parlando con la stampa.
I giornalisti gli hanno anche chiesto di commentare una dichiarazione del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko secondo cui Russia, Ucraina e Bielorussia potrebbero eventualmente dover combattere insieme contro la Polonia, poiché la Polonia sognava di conquistare l’Ucraina occidentale. “Preferirei non commentare la dichiarazione del presidente bielorusso”, ha detto.
- 12:48
Von der Leyen, nella Ue tutti d’accordo sul porre fine al ricatto del Cremlino
“Ora tutta l’Europa è d’accordo che dobbiamo tagliare la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, come una questione di urgenza. E’ fondamentale per i nostri obiettivi climatici e per porre fine al ricatto del Cremlino”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso alla cerimonia di premiazione del Cercle d’Economia.
“Il mese scorso abbiamo presentato un nuovo piano chiamato RePowerEU per sostituire 150 miliardi di metri cubi di gas russo. Questa è la quantità di gas che abbiamo importato l’anno scorso dalla Russia”, ha spiegato.
“Sono d’accordo con il presidente Biden la fornitura aggiuntiva di 50 miliardi di metri cubi di Gnl dal prossimo anno. Ciò sostituirà un terzo del gas russo. Stiamo raddoppiando i nostri obiettivi sull’idrogeno e questo potrebbe sostituire un altro terzo”, ha affermato von der Leyen.
- 12:37
Borrell, Ucraina nella Ue? Ci sono 6 Paesi balcanici ancora in fila
Sulla richiesta di adesione dell’Ucraina all’Ue, “aspettiamo il lavoro della Commisione che deve presentare un parere su come procedere. Ci sono sei Paesi balcanici che sono ancora in fila”. Lo ha ricordato l’Alto rappresnetante per la politica estera Ue, Josep Borrell, allo State of Union
- 12:36
Kiev, una fregata russa è stata colpita da un razzo, è in fiamme
Le forze ucraine hanno rivendicato di aver colpito con un razzo una fregata russa al largo dell’Isola dei Serpenti. L’Admiral Makarov sarebbe stata colpita da un missile antinave Neptune e l’esplosione ha causato un incendo a bordo, ha scritto su Telegram il deputato popolare Oleksiy Honcharenko, citato dai media ucraini.
- 12:25
Borrell, non mi aspettavo una guerra, Usa più consapevoli
“Non mi aspettavo la guerra tanto quanto gli americani, sembravano esserne molto consapevoli”. Lo ha affermato Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera Ue a Firenze.
- 11:47
Ue, teniamo in considerazione le preoccupazioni dell’Ungheria
“Abbiamo detto fin dall’inizio che capiamo pienamente che certi Stati membri sono in situazioni molto specifiche a causa della loro geografia, della loro dipendenza dal petrolio russo da oleodotto. E abbiamo preso in considerazione queste preoccupazioni ovviamente nelle nostre proposte“. Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, in risposta a una domanda sulle critiche dell’Ungheria al sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca.
“Ovviamente, avevamo gia’ considerato questo prima di fare la nostra proposta e ora sono in corso i negoziati al Consiglio”, ha aggiunto.
- 11:46
Von der Leyen, fiduciosa sull’accordo per l’embargo del petrolio russo
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un intervento al congresso del quotidiano tedesco Faz, si è detta fiduciosa di raggiungere l’embargo sul petrolio russo per ammettendo che “non è facile e magari ci vorrà qualche giorno in più”.
“Sono fiduciosa che riusciremo a portare questo pacchetto in carreggiata – se ci vuole un giorno in più, ci vuole un giorno in più – ma ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha dichiarato. “La Russia si è dimostrata un fornitore inaffabile, dobbiamo liberarci dalla nostra dipendenza energetica”, ha spiegato
- 11:24
Medvedev, da Orban un coraggioso rifiuto sull’embargo al petrolio russo
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev ha accolto con favore la decisione del primo ministro ungherese Viktor Orban, che ha rifiutato di sostenere l’embargo Ue al petrolio russo e la proposta di sanzioni contro il patriarca russo ortodosso, Kirill.
“Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha fatto un passo coraggioso per un’Europa senza voce, rifiutandosi di sostenere il devastante embargo energetico per l’economia del suo Paese e le folli sanzioni contro le figure religiose (vale a dire il Patriarca di Mosca e tutte le Russie e altri alti vertici ortodossi)”, ha scritto Medvedev su Telegram.
Secondo l’ex presidente russo, “i leader più ragionevoli dei paesi dell’Ue” sono stanchi di seguire la scia delle politiche disastrose guidate dagli Stati Uniti.
- 11:12
Borrell, esercito della Ue? Più difficile da fare rispetto alla moneta unica
“Se vogliamo essere più forti, dal punto di vista militare, dobbiamo fare tutto insieme, anche se fare un esercito insieme è molto più difficile che fare una moneta unica. Noi non stiamo facendo noi la guerra, ma stiamo aiutando l’Ucraina a fare la guerra”. Così Joseph Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione Europea, nel suo intervento ai giovani durante l’evento ‘Generazione Europa. I giovani incontrano Josep Borrell’, nell’ambito delle ‘Giornate d’Europa’.
“Dobbiamo lavorare di più, fare un’unione più integrata, come diceva il presidente Draghi – ha proseguito Borrell – la spesa militare europea è quattro volte più grande di quella della Russia, ma, in verità, non siamo tanto efficaci, perché certamente, tutti insieme, non abbiamo la capacità militare della Russia o della Cina. Non dobbiamo più acquistare petrolio, anche se non è molto facile, dobbiamo continuare su questa linea. Non possiamo dare con una mano soldi all’Ucraina e con l’altra mano darli alla Russia. È completamente assurdo”.
- 09:56
Ferreira, Kiev in prima linea nella lotta per la difesa dei valori della Ue
“Noi tutti abbiamo sentito che questi valori della democrazia e libertà non sono garantiti, dobbiamo sempre e costantemente combattere per mantenerli. L’Ucraina è in in prima linea nella lotta per la difesa di quei valori che sono sacri all’Ue”. Lo ha affermato Elisa Ferreira, commissaria Ue per la Coesione, intervenendo allo State of Union.
- 09:42
Metsola, Putin ha sbagliato, le differenze in Europa sono la nostra forza
“L’Europa può non essere perfetta , siamo tutt’altro che perfetti, ma rappresentiamo un bastione della democrazia liberale, delle liberta’ personali, di pensiero, della sicurezza, dove puoi essere chiunque tu voglia. Uno stile di vita che forse abbiamo dato per scontato”. Lo ha affermato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, aprendo i lavori della seconda giornata dello State of Union a Firenze. “In Europa celebriamo le differenze, è ciò che ci permette di svilupparci e ci rende più forti.
Ciò che ci rende unici. Ciò che ci rende europei”.Per Metsola, “il grave errore di Putin è stato presumere che le nostre differenze fossero una debolezza. Si era sbagliato. In democrazie come la nostra, queste sono i nostri punti di forza. Sono le basi dei prossimi passi. Sono la nostra legittimita’ e la nostra bussola”.
“C’è una realtà pre-24 febbraio e una realtà post-24 febbraio. Il mondo e’ cambiato. Dobbiamo capire che il peso dell’ordine democratico globale ora poggia più pesantemente che mai sulle spalle dell’Europa. Dobbiamo essere in grado di portarlo”.
- 08:41
Gentiloni, l’embargo sul petrolio russo entro 9 mesi
“Dopo la pandemia c’è una nuova crisi da affrontare. Nessuno avrebbe immaginato che due cigni neri si sarebbero materializzati in cosi’ breve tempo. Di fronte alla guerra tutti noi dobbiamo considerare delle decisioni preliminari”. Lo dice il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, in un’intervista a Il Messaggero.
“Abbiamo deciso – la premessa – di non partecipare direttamente al conflitto che è alle porte dell’Unione e della Nato. Abbiamo deciso di sostenere il Paese aggredito, e di sostenere i principi che questo Paese difende, con delle misure economiche. Intervenire militarmente sarebbe un errore dalle conseguenze incalcolabili”.
L’ex premier rimarca il costo economico da mettere in conto. Le sanzioni sul petrolio? “Penso che troveremo un percorso comune per arrivarci nei prossimi mesi gradualmente. Non dobbiamo nasconderci che questa decisione avra’ un impatto sulle nostre economie, ma l’impatto sull’economia russa sara’ molto maggiore”.
“La nostra proposta – spiega Gentiloni – e’ arrivare a un embargo, a seconda dei diversi prodotti petroliferi, entro 9 mesi. Farlo in tempi piu’ brevi potrebbe avere conseguenze sui prezzi internazionali del petrolio paradossalmente contraddittori con i nostri obiettivi”.
- 08:29
Kiev, 500 civili sono stati evacuati da Mariupol
Circa 500 civili sono stati già evacuati da Mariupol. Lo riferisce la presidenza ucraina, aggiungendo che le operazioni di evacuazione continuano
- 07:59
Orban all’Ue, cambiare il sistema dell’energia entro 5 anni
Il premier ungherese Viktor Orban ha invitato l’Europa “a cambiare il sistema dell’energia entro 5 anni”. Poi ha ribadito la volontà di Budapest di non inviare armi a Kiev perché “questa non è una nostra guerra” e spiegato che “le sanzioni Ue fanno più danni all’Europa che alla Russia”
- 07:57
Orban, inaccettabile la proposta di sanzioni contro il petrolio russo
“La proposta di sanzioni Ue al petrolio russo nella sua forma attuale è inaccettabile” e “ne aspettiamo una nuova”. Lo ha detto il premier ungherese, Viktor Orban, citato dalla Reuters.
Il premier ungherese ha assicurato di desiderare “cooperazione e non conflitti con l’Ue”, ha ribadito che l’Ungheria “non inviera’ armi all’Ucraina”. Questa “è una guerra tra la Russia e l’Ucraina, non è la nostra guerra”, ha detto.
Presidente della Duma, l’unità dell’Europa sta crollando
“L’unità europea sta crollando. Il Parlamento europeo ha chiesto una profonda riforma dell’Unione, si propone di abbandonare il diritto di veto dei membri dell’Ue, l’opinione dei singoli Stati, e quindi dei loro cittadini, non sarà più presa in considerazione”. Lo ha dichiarato il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin.
“Con l’introduzione delle sanzioni contro la Russia, i Paesi dell’Unione Europea non hanno unità su questo tema. Pertanto, bisogna cercare altre forme decisionali, abbandonando il principio che esisteva da anni”, ha aggiunto Volodin.
Secondo il presidente della Duma, “milioni di persone in Europa saranno private del diritto di voto. I loro Stati perderanno la loro sovranità. Sorge la domanda: chi sarà responsabile nei confronti dei cittadini di un determinato Paese in caso di aumento dei prezzi, disoccupazione, problemi economici a seguito di decisioni prese senza tener conto delle loro opinioni? Se gli Stati che oggi fanno parte dell’Ue vogliono mantenere la sovranità e difendere gli interessi dei propri cittadini, non hanno che una strada rimasta: lasciare l’Unione Europea”.
- Possibili deroghe per Slovacchia e Ungheria, anche la Bulgaria chiede tempo. Nel sesto pacchetto di misure colpiti alti ufficiali militari e altre persone che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e a Mariupol. Il Cremlino: “Il costo delle sanzioni per gli europei aumenterà ogni giorno”
- 07:32
Zelensky, continui bombardamenti a Mariupol
Le forze russe continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal a Mariupol nonostante le operazioni i corso per evacuare i civili. Lo ha denunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Ci sono ancora donne e molti bambini.
“Immaginate l’inferno: piu’ di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze”, ha denunciato il presidente. Non e’ chiaro quanti civili siano ancora intrappolati nell’impianto. Secondo l’intelligence britannica, le forze russe continuano l’assalto per il secondo giorno consecutivo.
- 06:42
Mosca, colpito un sito di comando ucraino a Kramatorsk
Le forze russe continuano la loro offensiva, soprattutto a est. Il governatore della regione di Donetsk ha detto che 25 civili sono stati feriti in un bombardamento in un quartiere residenziale di Kramatorsk.
L’esercito russo ha detto di aver colpito un sito di comando ucraino e due depositi militari presso il campo di aviazione in quella città. Al confine settentrionale dell’Ucraina, la Bielorussia, alleata di Mosca, ha iniziato mercoledì delle manovre militari per testare la capacita’ di reazione del suo esercito.
- 06:41
Zelensky lancia campagna online per raccogliere fondi destinati all’Ucraina
Il presidente ucraino, Zelensky, ha lanciato una campagna globale di raccolta fondi per aiutare il suo paese attraverso una piattaforma appositamente creata. “Con un clic, puoi donare fondi per aiutare i nostri difensori, salvare i nostri civili e ricostruire l’Ucraina”, ha detto Zelenski in inglese in un video su Twitter.
Oltre a ciò, più di 6 miliardi di euro (6,3 miliardi di dollari) per l’Ucraina sono stati raccolti in una conferenza dei donatori organizzata a Varsavia, ha annunciato il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki.
- 06:38
Peskov, assistenza Occidente non permette una rapida conclusione del conflitto
Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha ammesso che l’assistenza delle potenze occidentali all’Ucraina “non permette una rapida conclusione dell’operazione militare”, che è iniziata il 24 febbraio, lasciando migliaia di morti e costringendo milioni di ucraini a fuggire dalle loro case.
Ma, ha aggiunto, tale assistenza straniera “non ha la capacità di impedire” alla Russia di raggiungere i suoi obiettivi nell’ex repubblica sovietica, che ha un governo filo-occidentale. Finora, Mosca può rivendicare solo il pieno controllo di una grande città ucraina, Kherson, nel Sud del Paese.
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Battaglione Azov denuncia “combattimenti sanguinosi” e “violazioni da parte dei russi”
Il vice comandante del battaglione ucraino Azov, Sviatoslav Palamar, ha riferito “combattimenti sanguinosi” in un video e ha accusato le truppe russe di “violare il loro impegno di tregua”. agi