Il premio oscar Nicola Piovani con il suo sestetto per la prima volta in concerto a Belgrado
Il premio Oscar Nicola Piovani con il suo sestetto per la prima volta davanti al pubblico della capitale serba in uno spettacolo da non perdere.
Celebre pianista, direttore d’orchestra, tra i più apprezzati compositori italiani per il cinema e il teatro, Nicola Piovani ne “La musica è pericolosa” si esibirà al pianoforte e dirigerà il suo sestetto formato da Marina Cesari al sassofono e clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello e chitarra, Pietro Pompei alla batteria e percussioni, Marco Loddo al contrabbasso e Sergio Colicchio alle tastiere e fisarmonica.
Gran parte dell’attività di Nicola Piovani è dedicata al cinema e al teatro, fra i quali si divide con passione: i primi tempi il cinema occupava lo spazio principale del suo lavoro, ma con gli anni si è preso sempre di più il lusso – come lo definisce lui – di dedicarsi alla musica teatrale, al punto che lo spettacolo dal vivo impegna ormai la maggior parte del suo tempo.
Attivo anche come autore di canzoni, negli anni Settanta compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”.
Ha collaborato con i maggiori registi italiani e stranieri, tra cui Fellini, che si è rivolto al musicista per i suoi ultimi tre film, Benigni, Bellocchio, Monicelli, Tornatore, Dušan Makavejev, Bigas Luna, John Irvin, Philippe Lioret, Luis Sepulveda e tanti altri. Con la colonna sonora de “La vita è bella” di Roberto Benigni, vince il premio Oscar nel 1999. Riceve inoltre nel corso degli anni tre David di Donatello, quattro premi Colonna Sonora, tre Nastri d’argento, due Ciak d’or, il Globo d’Oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante.
“La musica è pericolosa – Concertato” è un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena: pianoforte, contrabbasso, percussioni, sassofono, clarinetto, chitarra, violoncello, fisarmonica. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema, televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.
Nel racconto teatrale la parola arriva dove la musica non può arrivare, ma, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare. I video di scena integrano il racconto con immagini di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.