A poco più di sei mesi dal loro incontro a palazzo Chigi, il premier Mario Draghi vola a Washington per un incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden: la situazione, rispetto al 29 ottobre 2021, è cambiata con il quadro geopolitico completamente stravolto dall'”operazione militare speciale” russa in Ucraina.
Il 24 febbraio, giorno in cui è iniziata l’invasione, sarà ricordato come una data spartiacque fondamentale nella storia contemporanea, destinata a incidere profondamente sugli equilibri euro-atlantici nell’era post guerra fredda, e i cui effetti si faranno sentire per lungo tempo.
Draghi si troverà di fronte un presidente che, in vista anche delle elezioni midterm e delle presidenziali del 2024, punta a riaffermare il ruolo di leadership degli Stati Uniti a livello globale, a rinsaldare il legame con gli alleati in seno alla Nato con l’obiettivo di aiutare l’Ucraina a liberarsi dagli aggressori e di infliggere un pesante costo al Cremlino, sia in termini economici che militari.
L’Italia ha a cuore la sua collocazione negli schieramenti internazionali, ossia la Nato e l’Unione Europea, e punta ad approfondire le prospettive di una crisi i cui sbocchi sono ancora imprevedibili e che impone di valutare qualsiasi spiraglio di negoziato che possa portare ad un auspicato cessate il fuoco.
L’incontro Draghi-Biden ‘cade’ peraltro in una giornata importante: il presidente del Consiglio sbarcherà nella capitale americana proprio mentre la Russia di Vladimir Putin celebra il “Giorno della Vittoria”, ossia la sconfitta del nazismo del 1945 in quella che i russi chiamano la “grande guerra patriottica”.
Nello studio Ovale, i due presidenti affronteranno temi strategici (a giugno ci saranno il G7 e il vertice della Nato) e faranno il punto sul conflitto. Sarà anche l’occasione per riaffermare la storica amicizia e il forte partenariato tra i due Paesi.
Al centro dell’incontro il coordinamento con gli alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia. Palazzo Chigi ha fatto sapere che in occasione della visita americana, i due presidenti discuteranno delle “eccellenti relazioni bilaterali” e verrà inoltre riaffermata la solidità del legame transatlantico.
Sarà affrontata la cooperazione nella gestione delle sfide globali, dalla sicurezza energetica al contrasto ai cambiamenti climatici, dal rilancio dell’economia allo sviluppo della sicurezza transatlantica.
Come ha riferito nei giorni scorsi la portavoce della Casa Bianca, si parlerà anche dei costi da imporre a Mosca per l’aggressione a Kiev: il tema delle sanzioni infatti è uno dei punti all’ordine del giorno.
La visita negli States di Draghi sarà infine l’occasione per ricevere un premio durante la cena di gala dell’Atlantic Council come politico dell’anno: si tratta del riconoscimento Distinguished Leadership Award, che viene assegnato ogni anno per premiare chi ha spiccato per la sua influenza a livello globale.
Insieme a lui saranno premiati l’ad di Eni Claudio Descalzi per la sua leadership imprenditoriale, l’ambasciatrice di Kiev a Washington Oksana Markarova e la cantante ucraina Jamala.
Non è la prima volta che il prestigioso think tank – fondato nel 1961, con la missione di incoraggiare la continuazione della cooperazione tra Nord America ed Europa, che ha avuto inizio negli anni dell’immediato dopoguerra – consegni un premio a Draghi.
Nel 2015, quando era alla guida della Bce, gli venne riconosciuto il Global Citizen Award. Una curiosità: l’anno dopo il Global Citizen Award venne assegnato all’allora premier Matteo Renzi. AGI