Sulle pagine internazionali le parole di Biden sul possibile intervento Usa a Taiwan
Su quasi tutte le prime pagine internazionali si sottolinea che le parole del presidente si discostano dalla politica per decenni seguita dagli Usa sulla questione, ossia quella di non parlare esplicitamente di intervento armato in un eventuale conflitto
Le dichiarazioni di Biden sulla possibilità di un impegno militare americano in difesa di Taiwan se l’isola fosse aggredita dalle forze armate cinesi è presente su quasi tutte le prime pagine internazionali, con diversi gradi di evidenza ma la concorde sottolineatura che le parole del presidente si discostano dalla politica per decenni seguita dagli Usa sulla questione, ossia quella di non parlare esplicitamente di intervento armato in un eventuale conflitto, e che hanno l’immediato effetto di esacerbare le già non distese relazioni tra Usa e Cina. La stampa cinese, ovviamente, mette in primo piano la dura replica di Pechino.
Washington Post
Un titolo su com’è, o non è, cambiata la vita dei neri a Minneapolis due anni dopo la morte di George Floyd, soffocato da un poliziotto durante l’arresto, è in evidenza nella fascia alta della prima pagine del Wasginton Post. Il giornale riferisce che “una recente indagine statale ha rilevato che il dipartimento di polizia di Minneapolis continua a impegnarsi in attività discriminatorie dal punto di vista razziale, prendendo di mira e usando la forza sui neri a un tasso più elevato rispetto ai bianchi, anche se i neri costituiscono solo il 19% della popolazione.
Dopo la morte di Floyd, altri due uomini di colore sono stati uccisi dalla polizia, aggravando il trauma di una città che rimane profondamente instabile”. Nel colonnino di apertura, la notizia che Pfizer e Biontech hanno comunicato l’esito positivo dei test sull’efficacia della terza dose di vaccino anti Covid nei bambini, mentre di spalla, sempre a una colonna, è posizionata la condanna all’ergastolo per crimini di guerra del militare russo che ha ucciso un civile a Bucha. Più in basso le dichiarazioni di Biden sul possibile intervento americano nel caso di invasione cinese di Taiwan, che hanno fatto impennare la tensione tra Washington e Pechino.
Il Post sottolinea che Biden ha fatto un esplicito parallelo con l’invasione russa dell’Ucraina, e “dato che la tesi della Russia secondo cui l’Ucraina è semplicemente una regione rinnegata riecheggia la posizione della Cina su Taiwan, i commenti del presidente hanno assunto il tono di una dottrina globale secondo cui le autocrazie non dovrebbero essere autorizzate a inghiottire le nazioni più piccole dichiarandole province ribelli”. Da segnalare un servizio sul Mali, dov’è crescente il coinvolgimento di mercenari russi della Wagner nelle operazioni dell’esercito in territori a forte presenza jihadista, spesso sfociate in uccisioni indiscriminate di civili.
New York Times
La “dichiarazione a sorpresa” di Biden sulla possibilità di un intervento militare americano se la Cina invadesse Taiwan è il titolo forte sulla prima pagina del New York Times. “La dichiarazione del presidente, offerta senza distinguo o chiarimenti, ha posto le basi per nuove tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina, che insiste sul fatto che Taiwan fa parte del suo territorio e non può esistere come nazione sovrana”, ma “ha anche sorpreso alcuni dei membri dell’amministrazione Biden presenti, che non si aspettavano che promettesse una determinazione così genuina”, scrive il giornale e sottolinea che anche se “la Casa Bianca ha subito cercato di negare che il presidente intendesse quello che sembrava stesse dicendo”, e anche se né Biden né i suoi collaboratori abbiano spiegato il senso di quelle parole, “resta la chiara impressione che intendesse che forze americane sarebbero schierate in qualche modo a Taiwan”.
Due i titoli sull’Ucraina, uno si concentra sull’arrivo a Kiev di una nuova e potente arma fornita dagli Usa, l’obice M777 che “spara più lontano, si muove più veloce, si nasconde più facilmente, ed è ciò che l’esercito ucraino stava aspettando”. L’altro è per le dimissioni, in dissenso con la guerra, del diplomatico russo presso le Nazioni Unite a Ginevra, Boris Bondarev, “il funzionario di più alto livello finora a criticare apertamente l’invasione”.
Wall Street Journal
Le parole di Biden sull’eventualità di un diretto impegno militare americano per difendere Taiwan nell’ipotesi di aggressione cinese sono la notizia del giorno anche per il Wall Street Journal, secondo cui la dichiarazione “erode ulteriormente” la politica dell’ambiguità strategica che gli Usa seguono da decenni. Il giornale sottolinea che con quella di Tokyo ieri “sono tre volte in un anno che Biden sembra abbandonarla” e “i suoi ripetuti commenti sull’impegno degli Stati Uniti a difendere Taiwan e il tempismo delle osservazioni di lunedì stanno portando ex funzionari ed esperti di affari estera a concludere che la politica sta cambiando, con un potenziale inasprimento delle relazioni già tese con la Cina”.
Finanza a centro pagina con Broadcom in trattative per acquistare VMware a circa 60 miliardi di dollari, in quello che sarebbe uno dei più grandi accordi di acquisizione dell’anno. L’annuncio ufficiale delle due società tecnologiche, secondo le fonti del Wsj, è previsto per giovedì, sempre che i colloqui non naufraghino. Un reportage dal Cairo segnala che “la crisi del pane in Egitto risveglia vecchi timori di disordini politici”: effetto collaterale della guerra in Ucraina su un Paese che è tra i primi importatori di grano al mondo e che sta subendo una pesante decurtazione degli approvvigionamenti.
Financial Times
L’intervento di Zelensky in videoconferenza al forum di Davos è in rilievo sulla prima pagina del Financial Times, che mette l’accento sull’appello del presidente ucraino a un impegno internazionale per la ricostruzione del suo Paese, dove, ha detto, che “andrà fatto un lavoro colossale” perché “ci sono danni per 500 miliardi dollari”. La notizia che per evidenza del titolo domina è però la dichiarazione di Biden, che durante una visita a Tokyo, ha parlato di intervento Usa nel caso di invasione cinese di Taiwan. Parole che si sono attirate un secco avvertimento di Pechino. Si tratta, sottolinea Ft, di “una dichiarazione che sembra rovesciare la politica americana dell’ambiguità strategica su Taiwan”, ovvero quella di non parlare esplicitamente di un’eventuale azione militare per contrastare un colpo di mano della Cina.
La Casa Bianca si è affrettata a precisare, seguita dal Pentagono, che la politica degli Usa su Taiwan non è cambiata, e il giornale rileva che a parte le parole di Biden non vi sono segni in tal senso. Il quotidiano fa dire a fonti giapponesi che non si è capito che la dichiarazione del presidente fosse intenzionale o meno, ma che comunque Tokyo l’ha apprezzata come un messaggio deterrente per la Cina. Più in basso, una notizia finanziaria: la piattaforma di scambio di criptovalute aveva garantito che TerraUSD era sicura pochi giorni prima che il suo crollo costasse perdite per un totale di 40 miliardi di dollari a piccoli investitori.
The Times
Spuntano nuove fotografie sulle feste a Downing Street durante il lockdown, e il Times ne pubblica una in cui il premier Boris Johnson leva il bicchiere in un brindisi davanti a un tavolo pieno di bottiglie. Il partygate riconquista così il titolo principale della prima pagina, perché, sottolinea il giornale, la foto alimenta nuove accuse al premier di aver mentito al Parlamento, sostenendo che non di feste si trattava ma di riunioni di lavoro, mentre cresce l’attesa per la pubblicazione del rapporto di Sue Gray, l’alta funzionaria governativa che ha condotto l’indagine interna sul caso. L’immagine, che risale al novembre 2020, riguarda la riunione per salutare un membro dello staff di Johnson che lasciava l’incarico. Resta spazio solo per un altro titolo, nella parte bassa della prima pagina, ed è per una ricerca secondo cui la lidocaina è efficace nel trattamento dell’emicrania cronica.
Le Monde
La “lezione di tre mesi di guerra” in Ucraina, titola Le Monde che mette in apertura un approfondimento sulle conclusioni “esperti militari e stati maggiori cominciano a trarre sul primo conflitto ad alta intensità in Europa dal 1945”, ragionando su equipaggiamento, preparazione delle truppe, efficienza della catena di comando. Da un punto di vista militare, “il conflitto dissolve i fantasmi della guerra lampo e ribadisce l’importanza degli armamenti convenzionali e del flusso di approvvigionamenti”, scrive Le Monde, secondo cui, però, “si è rivelata cruciale la battaglia dell’informazione, e ciò ha reso difficile il conto delle perdite di vite umane, stimate in 15.000 da entrambe le parti”.
Spazio a un sondaggio sulle legislative di giugno: si prevede un testa a testa tra il partito di Macron, al 28%, e la coalizione della sinistra guidata da Melenchon, al 27%, con l’estrema destra della Le Pen staccata, al 22%, e ancora più indietro il movimento di Zemmour, al 6%. Prevista un’affluenza bassa, solo il 47%. Un servizio riferisce sulla “situazione di estremo degrado” dei pronto soccorso in Francia: 120 strutture non sono più grado di garantire un’assistenza continua ai pazienti.
Le Figaro
Punta sulla riforma delle pensioni Le Figaro, con un titolo di apertura critico nei confronti di Macron che “resta vago” perché “a quattro settimane dalle legislative il capo dello Stato non vuole andare in prima linea a difendere un dossier capace di mettere, ancora una volta, i francesi contro di lui”. Secondo il giornale, invece, il tema è urgente perché i conti pubblici sono a rischio, tanto più che “il secondo mandato quinquennale di Emmanuel Macron, che si preannuncia burrascoso, inizia com’era terminato il primo, con una sbornia di spesa pubblica.
Dopo essersi assegnato la nuova missione di preservare il potere d’acquisto di tutti, lo Stato assorbirà il crescente costo della vita fino all’indigestione. Ma verrà il momento, più tardi, di riflettere sui mezzi per finanziare questa prodigalità illimitata”, avverte il giornale, e invece “agli strombazzi che accompagnano l’estensione degli scudi e degli aiuti antinflazionistici fa eco a un completo silenzio sulla riforma pensionistica” perché “il progetto di punta del programma presidenziale – innalzare l’età ensionabile a 65 anni – suscita oggi solo imbarazzo e ambiguità nelle file della maggioranza, fino all’Eliseo”. Secondo Le Figaro, “vi sono, tuttavia, pochi dubbi sull’urgenza di realizzare questo grande progetto”, perché “il sistema, in deficit cronico, corre verso la catastrofe”.
El Pais
Il governo spagnolo ha lanciato “il più grande piano della storia di assunzioni nel pubblico impego” con il reclutamento di 45.000 persone nei ministeri, nell’amministrazione della giustizia, nelle forze di polizia e nell’esercito. E’ questa la notizia di apertura di El Pais, che fornisce una precisa mappa dei posti a disposizione. Si tratta, sottolinea il giornale, “di un’inversione della tendenza degli ultimi anni, visto che le piante organiche dei funzionari – che sono al di sotto della media Ue – sono andate perdendo unità a partire dalla recessione del 2008”.
Di spalla, il nuovo richiamo di Bruxelles a Madrid perché vari una riforma delle pensioni, innalzando l’età per lasciare il lavoro. A centro pagina, il rientro ad Abu Dhabi, dov’è in esilio volontario da due anni, del re emerito Juan Carlos, che ha concluso il suo breve soggiorno in Spagna ieri con un lungo colloquio col figlio, re Felipe, “senza fornire alcuna spiegazione della sua condotta”, ossia dell’abbandono del Paese dopo una serie di scandali che lo hanno coinvolto. Presente, ma con meno visibilità, anche la dichiarazione di Biden su Taiwan.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
La missione di Olaf Scholz in Africa resta anche oggi in apertura sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Dopo la tappa in Senagal, per concordare forniture di gas liquido alla Germania, il cancelliere si è spostato in Niger, per una visita alle truppe tedesche schierate in quel Paese. Il viaggio, sottolinea la Faz in un editoriale, segna una svolta nella politica estera tedesca, finora poco attenta all’Africa perché Berlino ha puntato di più sulla Cina come partner commerciale perché “i rendimenti sono più alti lì”. Ma, nota il giornale, “se vuoi essere una potenza europea di primo piano, oggi puoi permetterti questa politica anche meno di quanto potevi fare qualche anno fa.
La spaccatura con la Russia insegna che la Germania ha bisogno di investire molto più tempo e denaro nella costruzione di una rete globale di alleati se non vuole ricadere in dipendenze problematiche. I grandi temi dei prossimi anni si presenteranno tutti nelle tre tappe del viaggio del Cancelliere in Africa: energia, sicurezza, commercio e tutela del clima. Nel continente ci sono sicuramente problemi più difficili da trivellare che altrove, ma anche quando si tratta di investimenti, è evidente che la Germania è chiaramente in ritardo rispetto ad altri Paesi occidentali”. A centro pagina, le parole di Biden su Taiwan e la politica interna, con la Cdu che, dopo la vittoria elettorale nello Schleswig-Holstein, si orienta verso l’avvio di una trattativa con i Verdi per un’alleanza di governo.
China Daily
La dichiarazione di Biden su Taiwan ha fatto infuriare Pechino e il China Daily lo mette in evidenza: “La Cina ha risposto alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden secondo cui Washington avrebbe difeso militarmente Taiwan, avvertendo che nessuno dovrebbe sottovalutare la ‘ferma determinazione, ferma volontà e forte capacità’ della nazione di salvaguardare la propria sovranità e integrità territoriale”, scrive il giornale riportando la conferenza stampa del portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin che ha espresso “una forte insoddisfazione e una ferma opposizione alle osservazioni di Biden”.
La questione taiwanese, ha ricordato il portavoce è un affare puramente interno della Cina, che non ammette ingerenze straniere: “Su questioni che riguardano la sovranità, l’integrità territoriale e altri interessi fondamentali della Cina, nessuno si aspetterà che la Cina faccia alcun compromesso o compromesso”, ha affermato Wang, avvertendo gli Stati Uniti a “non contrapporsi a 1,4 miliardi di cinesi”.
Quotidiano del Popolo
Doppia reazione sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, alle parole di Biden su Taiwan: quella del ministero degli Esteri, e quella dell’Ufficio speciale per le questioni taiwanesi. Il primo, stando al quotidiano che propone un montaggio di lanci dell’agenzia ufficiale Xinhua, non ha tanto risposto a Biden, quanto al portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, che ha accusato la Cina di travisare la politica americana su Taiwan. La replica è didascalica: “La questione di Taiwan è la questione più importante e delicata nelle relazioni Cina-Usa. Il fulcro della questione di Taiwan è ‘una sola Cina’.
C’è una sola Cina al mondo, Taiwan fa parte della Cina e il governo della Repubblica popolare cinese è l’unico governo legale che rappresenta l’intera Cina”. Più bellicosi i toni dell’Ufficio per le questioni taiwanesi, secondo cui gli Usa scherzano col fuoco e il “Partito Democratico Progressista di Taiwan deve immediatamente fermare qualsiasi attività separatista e ogni tentativo di cercare l’indipendenza di Taiwan facendo affidamento sul sostegno degli Stati Uniti, altrimenti finirà male”.
AGI