I Marmi Torlonia

I Marmi Torlonia
La mostra “I Marmi Torloni. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces” è giunta a Milano: dal 25 maggio scorso e sino al 18 settembre ad ospitare l’esposizione sono le Gallerie d’Italia, museo di Intesa Sanpaolo in Piazza della Scala.

96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica, in una grande esposizione che, con cinque nuove opere restaurate, ha inaugurato il programma espositivo mondiale della Collezione.

Il maestoso sarcofago consolare dalla via Ardeatina accoglie i visitatori, con un gruppo di togati romani, negli spazi di grande respiro delle Gallerie, dove trova la sua ideale collocazione il colossale Dace prigioniero simile agli esemplari del Foro di Traiano, accanto ai ritratti di Domiziano e di Antinoo, recentemente restaurati, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione.

Il percorso di mostra termina con una sezione interamente dedicata ai restauri, dove l’Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialoga con la scultura di Leda e il cigno: in entrambe le opere saranno visibili diverse fasi dell’intervento di pulitura, per raccontare le sfide che deve affrontare il restauro contemporaneo.

L’esposizione “I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces” nasce da un accordo tra la Fondazione Torlonia e il Ministero della Cultura – Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, autentico esempio di collaborazione tra pubblico e privato nel segno della cultura.

L’appuntamento di Milano è la prima tappa, dopo il successo dell’inaugurazione romana, di un tour presso importanti musei internazionali che si concluderà con l’individuazione di una sede espositiva permanente del nuovo Museo Torlonia; mentre, presso i Laboratori Torlonia di via della Lungara, proseguono i restauri delle sculture della Collezione.

Il progetto scientifico a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri si rivela in un percorso espositivo che mantenendo il fil-rouge di una cronologia a ritroso sulla storia del collezionismo, mette in luce l’eccezionale rilevanza della storia del Museo Torlonia alla Lungara, fondato dal principe Alessandro Torlonia nel 1875. Le opere – busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi -, più di 620 pezzi descritti nel catalogo del Museo Torlonia di sculture antiche (1884-85) curato da Carlo Ludovico Visconti, il primo integramente illustrato in fototipia, non sono solo insigni esempi di scultura antica, ma testimoni di uno spaccato altamente rappresentativo della storia del collezionismo di antichità in Roma dal XV al XIX secolo.

Collezione di collezioni, questa raccolta è l’esito di una lunga serie di acquisizioni e di alcuni significativi spostamenti di sculture fra le varie residenze della Famiglia fino alla realizzazione del Museo Torlonia, rappresentando – gli inizi del collezionismo di antichità e il passaggio alle grandi collezioni patrizie – un processo culturale di fondamentale importanza in cui l’Italia e Roma hanno avuto un primato incontestabile.

La genesi della Collezione Torlonia si deve alla passione per il collezionismo di antichità della Famiglia Torlonia che trova il suo compimento nella Fondazione Torlonia istituita con lo scopo di preservare e promuovere “l’eredità culturale della Famiglia per l’umanità” da tramandare alle generazioni future. Grazie a un accordo sottoscritto con la Fondazione, ed in virtù delle radici greco-romane del Marchio, Bulgari ha contribuito come main sponsor al restauro delle opere già esposte nella Mostra Capitolina, che sono state riportate al loro originario splendore dopo uno scrupoloso lavoro di studio presso i Laboratori Torlonia. Il momento del restauro è un momento di conoscenza in cui si getta nuova luce sulla storia delle opere. Durante i lavori sono infatti emerse alcune interessanti scoperte come le tracce di colore presenti sul Rilievo di Porto del III secolo d.C. Gallerie d’Italia ha voluto supportare questa fondamentale opera di conservazione contribuendo al restauro del Sarcofago Consolare e della scultura della Leda che apriranno e chiuderanno significativamente la mostra.

Il catalogo delle opere restaurate è edito da Electa, organizzatore e produttore della mostra mentre per l’identità grafica è stato coinvolto lo studio Sonnoli. L’immagine coordinata nasce dalla ricerca e approfondimento sui caratteri tipografici usati nel catalogo storico del Museo Torlonia. La T di Torlonia è diventata il logotipo guida di tutta la comunicazione diventando parte integrante della grafica e supporto per la galleria di sculture selezionate per la mostra.
Nella sede milanese la progettazione del nuovo allestimento è stata affidata all’ Architetto Lucia Anna Iovieno, che darà una nuova lettura e una personale interpretazione della mostra, condividendo con i curatori tutte le fasi della progettazione. (aise)

Redazione Radici

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