Cingolani: “Otto anni per la fusione nucleare sia una sfida come il vaccino Covid”
Nell’attuale doppia sfida climatica e dei mercati dell’energia, con prezzi e oscillazioni insostenibili, possiamo mettere in campo misure per il breve termine, ma “per il lungo termine dobbiamo pensare a un accesso universale all’energia e a energia illimitata“. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, lo dice intervenendo al Festival internazionale dell’economia di Torino. Nella pandemia da Covid “ci è stato detto che per il vaccino servivano 8-10 anni, ma abbiamo lavorato tutti insieme e in 8 mesi abbiamo trovato il vaccino, credo che per il settore energia serva lo stesso sforzo collettivo”. E allora “8 anni per arrivare alla fusione nucleare credo sia una sfida per la comunità internazionale”.
LA TECNOLOGIA DEI NUOVI REATTORI
“Non sono un fan del nucleare, sono neutrale, sono un fan della tecnologia ma il nucleare in termini emissione CO2 va bene“, prosegue Cingolani. Sul fronte dell’energia da nucleare ci sono “nuovi reattori che non usano l’uranio ma altri materiali radioattivi, e nemmeno l’acqua per il raffreddamento ma sali, e producono scarti radioattivi molto limitati e che si degradano velocemente”. Si tratta di una tecnologia “utile in fase di transizione fonte programmabile, non esclusiva, che si può usare in collaborazione con altre tecnologie“. Si tratta di “una delle opportunità da esaminare in questa fase di transizione, fino a 2060-65, quando potremo avere la fusione nucleare come fonte di energia per il pianeta”.
SMALL MODULAR REACTOR
Tornando sul tema degli Small modular reactor- SMR, “possono essere costruiti anche offshore, come sulle navi rompighiaccio”, spiega Cingolani, “producono 300 MegaWatt, non quanto un impianto nucleare standard da 1 GigaWatt, ma vanno bene, e se vengono spenti non producono fusione del nucleo“, spiega. Insomma, è “bene investire in questa tecnologia– valuta il titolare del MiTE- Bill Gates ci sta già investendo e in Romania dovrebbe essere installato nel 2024 il primo Small modular reactor”. Il punto è che queste forme di nucleare, o la cattura e sequestro della CO2, sono soluzioni che vanno considerate, perché di fronte all’emergenza climatica “l’unione di tante tecnologie potrà rendere la nostra vita più semplice”, raccomanda Cingolani, e “si deve investire ora, come dicono gli economisti quando la situazione è pessima, per cogliere l’attimo: il momento è oggi”.