Punto al Direttore

Punto al Direttore

Si parla ormai da almeno venti anni di riforme, riforme e poi ancora riforme. Poi non succede niente. Si dice che i veti incrociati, la difesa dei privilegi ogni volta prevalgono. In parte sarà anche vero, ma è pur vero che manca sempre un disegno strategico, una seria azione di sistema che ci faccia capire dove vogliamo andare e che tipo di società vogliamo realizzare per le future generazioni.

E intanto cambiano velocemente gli scenari geo-politici, purtroppo sempre in peggio, nel mondo spirano venti di guerra, e il nostro Paese resta bloccato nella sua incapacità di affrontare il cambiamento.

Il risultato è che ci stiamo impoverendo, siamo passati dall’incubo dello spread a quello del pil che non cresce,dalla pandemia agli aumenti di tutti i beni di prima necessità dovute alle sanzioni imposte alle Russia.

In sostanza cambiano i governi ma la musica e sempre la stessa: si cerca di mettere una pezza qua e là, si strizzano i cittadini onesti, in buona sostanza al di là degli annunci non cambia niente! Che tristezza!

Per anni abbiamo assistito inermi a sterili dibattiti su chi ha fatto questo o quella cosa, guardando sempre nello specchietto retrovisore, e non si parlava mai del cosa fare e del come fare guardando avanti, pensando al futuro.

Stiamo perdendo entusiasmo, la voglia di fare, di inventare, di sacrificarci. Un Paese che sembra non avere più …. fame. Eppure siamo ancora un grande Paese, ma stiamo disperdendo un grande patrimonio. Non parlo solo del patrimonio storico,artistico, culturale ed enogastronomico unico al mondo, ma anche di quel patrimonio industriale che abbiamo costruito in soli trent’anni quando gli inglesi hanno impiegato ben due secoli. Che fine hanno fatto i Natta, i Mattei, gli Adriano Olivetti, tanto per citarne alcuni. E’ possibile che non sappiamo crearne di nuovi?

Abbiamo bisogno di leader veri, che abbiano a cuore gli interessi generali, gli interessi di tutti non i propri. Abbiamo bisogno dell’Europa, ma non di questa Europa dove chi è più forte detta legge e risolve i suoi problemi a scapito degli altri.

Si dice che i politici siano lo specchio del Paese. Di certo non abbiamo eletto i migliori. E’ mancato evidentemente l’impegno della parte buona del Paese che ha quindi anch’essa le sue responsabilità: quanto meno quella del disinteresse, della omissione.

Con la nuova rubrica punto al Direttore voglio avviare un processo di contaminazione positivo che parta dai nostri valori identitari: etica ed empatia, solidarietà, ma anche merito (inteso come virtù collettiva) e accountability.

Voglio far parlare tutti dal cittadino comune al politico,al medico,al giornalista,allo scienziato attraverso dibattiti e approfondimento.

Il Paese ha bisogno di riforme, ma più importante è avviare una riforma valoriale e culturale per dare il colpo d’ala al processo di rinnovamento che attendiamo da troppi anni per restituire una speranza, una prospettiva, e soprattutto entusiasmo alle future generazioni.

Facciamoci finalmente percepire per quello che realmente siamo!

Per intervenire e/o essere intervistati scrivere a:  direttore@progetto-radici.it

Redazione

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