Sfogliamondo: la caduta del governo Draghi
El Pais: “Allarme in Europa per crisi italiana”. Per il Faz è “la tempesta perfetta”. Il New York Times: “Quello guidato da Draghi era un governo “che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza”
La caduta del governo Draghi trova ampio spazio sui quotidiani internazionali, che raccontano la crisi mettendo l’accento su diversi aspetti. Alcuni giornali puntano sull’economia, con i rischi per gli obiettivi del Pnrr e di conseguenza per l’erogazione dei fondi europei, ma anche con le minaccia per il debito pubblico rappresentata dall’aumento dello spread.
Altri si concentrano sulla politica estera, e manifestano dubbi che il prossimo governo mantenga l’Italia su posizioni chiaramente atlantiste e ne confermi il rigoroso impegno a favore dell’Ucraina. Altri analizzano le responsabilità dei partiti nell’affondamento dell’esecutivo, e puntano il dito su M5s, Lega e Forza Italia.
WASHINGTON POST
Il governo Draghi cade “tra rancori e profonde divisioni”, e adesso “resta in certo quel che attende l’Italia”, scrive il Washington Post in un articolo sulla crisi politica apertasi a Roma, richiamato in prima pagina. Le dimissioni del premier dopo che M5s, Lega e Forza Italia non hanno partecipato al voto sulla fiducia, “mette fine a un periodo di relativa unità politica a Roma e destabilizza la terza economia più grande dell’Unione Europea, di cui Draghi era ampiamente considerato un garante”, nota il giornale, e aggiunge che “per un anno e mezzo, il centrista Draghi ha guidato un governo ampio, da sinistra a destra, e ha padroneggiato la sua reputazione – costruita come l’ex primo banchiere centrale d’Europa – per aumentare l’influenza dell’Italia a Bruxelles e garantire con forza per una linea dura europea contro la Russia nella sua guerra in Ucraina”.
Ma adesso, “quello che verrà per l’Italia, dopo che si terranno le elezioni, potrebbe essere molto diverso. È probabile che il prossimo governo riunisca un gruppo di partiti nazionalisti e di centro-destra, compresi alcuni che hanno opinioni euroscettici e filorussi”, afferma il Post. Il titolo principale della prima pagina è per il caldo che sta arroventando anche gli Usa, dove è stata dichiarata l’allerta in 28 Stati per temperature superiori a 100 gradi Fahrenheit (circa 38 gradi Celsius), con picchi ancora più elevati in Texas e Oklahoma.
Tra gli altri titoli, l’inchiesta parlamentare sull’assalto del trumpiani al Campidoglio, che si concentra sull’esitazione del presidente nel condannare l’attacco, anche dopo 24 ore dalla violenta irruzione dei suoi sostenitori nella sede del Congresso, e un approfondimento sulla crisi del gas in Germania, dove si adottano già misure di risparmio come lo spegnimento dell’illuminazione dei monumenti per risparmiare energia elettrica, in vista di un difficile inverno senza le forniture di gas dalla Russia.
NEW YORK TIMES
Dopo la caduta del governo Draghi si prospetta il pericolo di un indebolimento del sostegno italiano all’Ucraina e di una virata verso la Russia: questa l’analisi del New York Times, che pur non mettendo in prima pagina la crisi politica dell’Italia (ma è in homepage sul sito del giornale), le dedica un lungo articolo. Quello guidato da Draghi era un governo “che aveva ridato all’Italia credibilità e influenza”, osserva il Nyt, e sottolinea che è finito “in un momento critico, mentre l’Unione europea sta lottando per restare in un fronte unito contro la Russia e per rilanciare le sue economie”.
Questioni in cui Draghi ha giocato un ruolo di primo piano. Il premier dimissionario è stato “parte fondamentale della posizione eccezionalmente unitaria dell’Europa contro l’aggressione russa all’Ucraina”, e adesso potrebbe succedergli “un governo dominato da partiti molto più solidali con il presidente russo Vladimir Putin e più ostili verso l’Unione europea”, segnala il quotidiano, e ricorda, in proposito, che Salvini “’ha faticato a prendere le distanze da Putin”. L’apertura della prima pagina è centrata sull’Ucraina, con gli aggiornamenti sugli sviluppi del conflitto e con il piano dell’Ue per far fronte alla riduzione delle forniture di gas russo.
WALL STREET JOURNAL
Con la caduta di Draghi uno “sconvolgimento politico arriva in un momento cruciale per l’Italia, che come il resto d’Europa sta affrontando l’aumento dell’inflazione e altri effetti della guerra in Ucraina”, rileva il Wall Street Journal, che alla crisi dedica un servizio nelle pagine interne, senza richiamo in prima, a differenza che sul sito, dove la notizia è in homepage. “Il governo stava approvando e attuando misure per aiutare le aziende e le famiglie a far fronte all’aumento dei costi energetici quando è iniziata la crisi politica”, afferma il Wsj, e adesso “è probabile che l’Italia dovrà presto affrontare costi più elevati per rifinanziare il proprio debito”, anche a causa del rialzo dei tassi che la Bce deciderà oggi mettendo fine al “lungo periodo di bassi tassi di interesse che ha consentito all’Italia di rinnovare a buon mercato il proprio debito, che rappresenta oltre il 150% del Pil del Paese”.
Infatti, nota il giornale, lo spread si era ridotto dopo il discorso di Draghi in Senato, “quando sembrava che potesse riuscire a ottenere il sostegno della maggioranza del Parlamento”, perché “gli investitori erano più rialzisti sulle prospettive economiche dell’Italia con lui al timone”. Ma appena “è diventato chiaro che Draghi stava perdendo supporto, la differenza (tra Bund tedeschi e titoli italiani, ndr) è salita al di sopra del punto in cui aveva iniziato la giornata”.
Sulla prima pagina, Ucraina in evidenza, con la visita a Washington l’intervento della first lady Olena Zelenska, e il suo intervento al congresso, ma soprattutto con la partita del gas, con Putin che manifesta la volontà di continuare a rifornire l’Europa ma nello stesso tempo spiega che se le sanzioni continueranno a impedire la manutenzione del gasdotto Nord Stream 1 sarà impossibile garantirle. Tra gli altri titoli, il calo dei profitti di Tesla, che sono stati comunque superiori alle attese, dovuto alla crisi globale degli approvvigionamenti e alla lunga chiusura, per le rigide misure anti Covid cinesi, del suo impianto di Shanghai.
FINANCIAL TIMES
Dopo l’editoriale di tre giorni fa in cui affermava che “l’Italia ha ancora bisogno di Draghi”, il Financial Times non fa oggi cenno in prima pagina alla crisi politica italiana, di cui riferisce in un articolo nelle pagine interne: il taglio è di cronaca pura, fin dal titolo che vede “Draghi in bilico dopo il ritiro dell’appoggio dei partner della coalizione”. Il giornale, che sembra attendere gli eventi, insiste sul fatto che il premier non si è ancora dimesso, anche se “probabilmente” lo farà e l’Italia andrà a elezioni.
La prima pagina è invece dominata dalla sfida per la leadership Tory: le votazioni eliminatorie hanno mandato al duello finale l’ex cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, e la ministra degli Esteri, Liz Truss, che secondo Ft è “leggermente favorita”. Perché finora hanno votato solo i deputati, ma la scelta finale la faranno gli iscritti al partito. E tra questi, secondo Ft, Sunak non è amato, perché si ritiene che aumenterà le tasse e gli si rimprovera la slealtà nei confronti di Johnson. Ed è prevedibile che i molti amici del premier dimissionario lo attaccheranno con durezza.
THE TIMES
Tra Rishi Sunak e Liz Truss, i due candidati scelti dai parlamentari per il ballottaggio finale, è cominciata la battaglia per conquistare la leadership Tory e insediarsi come primo ministro, e l’ex cancelliere dello Scacchiere parte con un attacco politico affermando che la rivale, ministra degli Esteri, non potrebbe vincere le elezioni e consegnerebbe Downing Street al Labour.
Su questo titola il Times in una prima pagina pressocché monografica. Il giornale assicura che “sarà una lotta aspramente combattuta”, e nota che Truss ha iniziato a giocarla sul piano degli attacchi personali, a differenza dell’avversario, accusando Sunak di “tradimento” ai danni di Boris Johnson. Tra i due, il quotidiano sembra considerare favorita la Truss, e scrive che “Sunak deve acquistare spinta se vuole vincere”.
LE MONDE
Mario Draghi è come il gatto di Erwin Schroedinger, scrive Le Monde, che paragona la crisi politica con un esperimento immaginato dallo scienziato austriaco padre della fisica quantistica, quello, appunto, di un gatto chiuso in una scatola con una bottiglia di gas tossico e una sorgente radioattiva, e che così “si troverebbe in una sorta di stato sospeso, sia vivo che morto, fino a quando l’apertura della scatola permette all’osservatore di decidere tra i due stati”.
Perché, spiega il giornale, di fatto, il premier non è stato sfiduciato, e quindi è vivo, ma ha perduto i voti di M5s, Lega e Forza Italia, e dunque è morto. La notizia si trova nell’interno e non compare nemmeno in forma di richiamo sulla prima pagina, che presenta in apertura gli aggiornamenti sull’ondata di caldo e il suo impatto sulle strutture sanitarie, alle prese con un’impennata degli accessi al pronto soccorso. In grande evidenza anche le elezioni presidenziali in Brasile, sulle quali l’uscente Bolsonaro “getta un’ombra”, che critica la legge elettorale e minaccia di non riconoscere il risultato.
LE FIGARO
Crisi politica italiana in prima pagina su Le Figaro, che la vede così: “La destra e il movimento 5 stelle fanno cadere Mario Draghi”. Ieri mattina, scrive il giornale, “sembrava essere stato raggiunto un accordo tra i partiti di maggioranza per il mantenimento del governo Draghi”, ma “la folle giornata ha dato l’occasione per una nuova svolta: ci si aspettava un ultimatum dal M5s, ma è stato il centrodestra che, offeso dalla durezza del discorso del presidente del Consiglio nei suoi confronti, ha posto le condizioni per sottrargli il suo appoggio”.
Così, “essendosi astenuti la destra e il M5s sul voto a favore del mantenimento del governo, Mario Draghi è stato costretto alle dimissioni”. Nel suo discorso, il premier aveva “additato esplicitamente i responsabili delle divisioni” della maggioranza, e a trattati “nella sua voce era affiorata la collera”, ma “alla fine aveva teso la mano a tutti”. Inutilmente, perché “con solo 95 voti a favore del mantenimento del governo, 38 contrari e una maggioranza di astensioni, Mario Draghi alla fine ha avuto pochissimi consensi”, e non gli è rimasto che confermare le dimissioni. L’apertura del giornale è però sull’inflazione e sull’attesa per le decisioni della Bce, che secondo molti analisti oggi alzerà i tassi dello 0,50%.
EL PAIS
“Allarme in Europa per crisi italiana”, titola El Pais, che nell’apertura della prima pagina inquadra l’affondamento di Draghi in prospettiva europea e sottolinea: “La caduta di un governo in Italia è un fenomeno così comune (durano in media 13 mesi dalla seconda guerra mondiale) che a Bruxelles di solito passa inosservato. Ma la cacciata del premier Mario Draghi, messa in atto dai suoi stessi alleati della coalizione, arriva in un momento di enorme tensione geostrategica con la Russia.
E nella capitale europea si teme che l’Italia, terza economia della zona euro, diventi un punto vulnerabile della strategia contro Mosca o, nel peggiore dei casi, un cavallo di Troia al servizio del presidente russo Vladimir Putin”. Ci sono anche preoccupazioni economiche, visto che l’uscita di scena di Draghi “può mandare all’aria il soddisfacimento delle condizioni previste dal Pnrr”, un “compito in sospeso enorme perché l’Italia ha finora raggiunto solo il 10% dei traguardi e degli obiettivi concordati con Bruxelles, contro il 13% della Spagna (che ha già ottenuto il via libera per il secondo pagamento) o il 22% della Francia (che va per il primo pagamento)”.
Ma, rileva El Pais, “alla preoccupazione per la stabilità economica dell’Italia, che prevedibilmente peserà pesantemente sulle decisioni della Banca Centrale Europea questo giovedì, si aggiunge la crescente preoccupazione a Bruxelles per gli stretti legami di buona parte della classe politica italiana con il Cremlino. I due partiti più coinvolti nella caduta di Draghi, la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle, sono stati tradizionalmente molto solidali con le politiche di Putin”, inoltre, “fonti diplomatiche europee da settimane sottolineano che l’Italia sta diventando anche il porto di ingresso per presunte teorie accademiche e neutrali che mettono in discussione la posizione dell’Ue nella guerra in Ucraina”.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
“La tempesta perfetta incombe”, titola la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che dà ampio risalto alla caduta del governo di Mario Draghi, benché l’apertura della prima pagina sia riservata alla crisi del gas, tema sensibilissimo per la Germania. Il premier ha dovuto lasciare perché “la maggior parte dei parlamentari dei Cinque Stelle populisti di sinistra, ma anche dei partiti di centrodestra, ovvero Lega e Berlusconi Forza Italia, si sono rifiutati di sostenerlo nel voto di fiducia”, ma “l’ondata senza precedenti di sostegno della società civile che Draghi ha ricevuto ha superato il Parlamento”.
Il quotidiano sceglie un’angolatura economica per la sua analisi, concentrata sulla “prevedibile reazione dei mercati finanziari”, che senza Draghi “dovranno affrontare un lungo periodo di incertezza” in Italia. La Faz indica un numero impietoso per mettere in luce la sfiducia della finanza nei confronti di Roma: “I titoli di Stato italiani a 10 anni hanno reso il 3,5% in più rispetto a quelli della Grecia. Gli investitori si stanno quindi assumendo rischi maggiori per l’Italia rispetto al Paese che era sull’orlo del collasso finanziario solo pochi anni fa”.
CHINA DAILY
“La Cina ha adottato misure efficaci per rispondere ai rischi per la sicurezza alimentare globale causati dalla pandemia di Covid-19 e dai conflitti geopolitici”, scrive il China Daily, che dà risalto alle comunicazioni diffuse ieri dai dirigenti del ministero dell’Agricoltura e degli affari rurali, secondo cui Cina ha aumentato la capacità di produzione alimentare per garantire l’approvvigionamento alimentare attraverso la creazione di terreni agricoli di alta qualità e l’accelerazione dell’innovazione nell’allevamento.
“La disponibilità pro capite di grano ha raggiunto 483 chilogrammi l’anno scorso, molto più alta dello standard globale di sicurezza alimentare. Basandosi sulle risorse interne, la Cina ha risolto il problema alimentare di un quinto della popolazione mondiale, contribuendo notevolmente alla sicurezza alimentare globale”, ha detto Zeng Yande, capo del dipartimento di sviluppo e pianificazione del ministero, e ha sottolineato che Pechino è il maggior contributore in termini di donazioni e numero di esperti di supporto. Ciò nondimeno, il ministero ha dovuto riconoscere che anche nella Repubblica popolare si stanno registrando rincari dei generi alimentari e in particolare dell’olio di semi di soia “a causa della scarsa offerta di semi di soia e delle limitate esportazioni di olio di girasole prodotto in Ucraina”.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
Il governo cinese intende proseguire nella sua politica di apertura e coordinerà in modo efficiente il contenimento del Covid con lo sviluppo economico e sociale per rimettere l’economia in carreggiata: queste le assicurazioni che il premier Li Keqiang ha espresso in un colloquio virtuale con il presidente esecutivo del World Economic Forum, Klaus Schwab, cui dà risalto il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, secondo cui questa nuova “dichiarazione ufficiale di un più ampio accesso al mercato e di una crescita economica ragionevole fornisce un messaggio rassicurante alla comunità imprenditoriale straniera, una parte vibrante della seconda economia più grande del mondo”, ossia quella cinese.
E “il fatto che l’economia sia riuscita a resistere a vari venti contrari per registrare un’espansione durante il secondo trimestre sulla scia di una serie di misure tempestive ed efficaci a favore della crescita, rafforza la convinzione del mercato che il paese si stia dirigendo verso una crescita positiva anche se raggiungere l’obiettivo di crescita ufficiale del 5,5% sembra impegnativo”.
AGI