Il feretro della regina portato dal castello di Balmoral, dove è morta l’8 settembre, al palazzo di Holyroodhouse. Alla cerimonia di proclamazione all’Accession Council del St. James’s Palace Re Carlo III ha ribadito l’omaggio alla madre: “Il suo regno non ha pari per durata, dedizione e devozione”
Il Regno Unito ha ufficialmente un nuovo sovrano: la proclamazione di Carlo III è avvenuta, come da tradizione, a St. James Palace durante l’Accession Council cui hanno partecipato i membri del Privy Council in formato ristretto.
Presenti, oltre alla regina consorte Camilla e all’erede al trono William, l’attuale premier Liz Truss, politici di alto livello, insieme all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby.
Schierati in prima fila, rigorosamente in nero, i sei ex primi ministri in vita: Gordon Brown, Tony Blair, John Mayor, David Cameron, Theresa May e Boris Johnson.
Tutti gli occhi sono puntati sul nuovo re, arrivato al trono dopo decenni di attesa, costretto a confrontarsi con la memoria vivissima di una regina profondamente amata, con qualche errore da farsi perdonare e un messaggio tutto suo ancora da lanciare al Paese.
“Sono profondamente consapevole di questa grande eredità, dei doveri e delle pesanti responsabilità della sovranità che mi sono stati ora passati”, ha sottolineato il 73enne Carlo, prestando giuramento.
Facendo riferimento all'”esempio ispiratore” che ha ricevuto dalla madre, il nuovo monarca le ha reso omaggio ricordando il suo regno “ineguagliabile nella sua durata, dedizione e devozione”.
Tra le promesse pronunciate, anche quella di proteggere la sicurezza della Chiesa di Scozia che, diversamente da quella d’Inghilterra, e’ separata dallo Stato. Un pensiero è andato “all’amata moglie Camilla”, il cui “costante sostegno” lo incoraggia “profondamente”, per poi firmare i documenti usando un calamaio donatogli dai figli, William e Harry.
Carlo ha anche annunciato che il giorno dei funerali di Elisabetta II, attesi per lunedì 19 ma non ancora confermati, saranno giorno festivo nel Paese.
Per la prima volta nella storia, la cerimonia si è svolta sotto l’occhio delle telecamere, una novità per il popolo britannico che l’ultima volta, nel lontano febbraio 1952, per Elisabetta II aveva dovuto attendere l’annuncio dell’araldo. Araldo che puntualmente si è affacciato dal balcone, al termine della funzione, accolto dal clamore della folla che da ore era assiepata attorno al palazzo, riempiendo le strade circostanti.
Alle sue parole, si sono levate grida entusiastiche e mentre la fanfara intonava il God Save the King, la piazza cantava. Parole che non si sentivano da 70 anni. In sottofondo le 41 salve di cannone sparate ad Hyde Park e le 62 alla Torre di Londra.
Lo stesso annuncio, con tanto di fanfara e folla in attesa, è stato poi ripetuto alla Royal Exchange nel centro di Londra, e lo stesso avverrà in Scozia, Irlanda del Nord e Galles domani. Un Carlo III sorridente è quindi tornato a Buckingham Palace mentre ai Comuni c’è stata una cerimonia in cui i parlamentari hanno prestato nuovamente giuramento, a cominciare da Truss, lo speaker Lindsay Hoyle, il leader dei laburisti Sir Keir Starmer e la leader dei Comuni Penny Mordaunt, che poco prima aveva presieduto l’Accession Council.
Intanto a Balmoral, i membri della Famiglia reale presenti, tra cui i tre figli di Elisabetta – Anna, Andrea ed Edward – insieme ad alcuni nipoti della defunta regina, hanno partecipato a una messa in sua memoria, tra la commozione loro e della gente presente, che ha lasciato centinaia di mazzi di fiori e messaggi.
AGI