Meta è accusata di aggirare l’antitracciamento di Apple
Due utenti di Facebook hanno depositato una proposta di class action presso il tribunale federale di San Francisco: si accusa Meta – che nega energicamente – di raccogliere i dati degli utenti senza il loro consenso all’interno delle sue app Facebook e Instagram
Meta deve rispondere all’accusa di aver tracciato e raccolto i dati personali degli utenti di iPhone, nonostante le politiche adottate da Apple per impedire questo tipo di tracciamento. Come riportato da Bloomberg, mercoledì due utenti di Facebook hanno depositato una proposta di class action presso il tribunale federale di San Francisco: si accusa Meta di aver violato il sistema App Tracking Transparency (anche ATT) di Apple e le leggi statali e federali, raccogliendo i dati degli utenti senza il loro consenso all’interno delle sue app Facebook e Instagram.
Una denuncia simile è stata presentata nello stesso tribunale la scorsa settimana. La società ha risposto che entrambe le cause sono prive di merito e che si sarebbe difesa vigorosamente. Ha inoltre dichiarato che i suoi browser in-app rispettano le decisioni sulla privacy, comprese le pubblicità. Le proposte di class action potrebbero consentire a chiunque ritenga sia stato leso di entrare nel procedimento, il che potrebbe significare centinaia di milioni di utenti e aprire la strada a risarcimenti rilevanti.
“Anche quando gli utenti non acconsentono a essere tracciati – scrivono i querelanti – Meta tiene traccia dell’attività online degli utenti di Facebook e delle comunicazioni con siti Web esterni di terze parti iniettando codice JavaScript in tali siti. Quando gli utenti fanno clic su un collegamento all’interno dell’app di Facebook, Meta li indirizza automaticamente al browser in-app che sta monitorando anziché al browser predefinito dello smartphone, senza dire agli utenti che ciò sta accadendo o che vengono monitorati”.
L’azione legale accusa Meta di utilizzare il browser in-app su Facebook e Instagram come un modo per aggirare le regole applicate da Apple per impedire il tracciamento indesiderato degli utenti. “Questo – si legge nella causa – consente a Meta di intercettare, monitorare e registrare le interazioni e le comunicazioni dei suoi utenti con terze parti, fornendo a Meta dati che aggrega, analizza e utilizza per incrementare i propri introiti pubblicitari”.
Apple aveva introdotto l’App Tracking Transparency come parte dell’aggiornamento iOS 14.5, rilasciato ad aprile 2021. La tecnologia consente di chiedere alle app di non seguirti e richiede che tu acconsenta esplicitamente. Una soluzione molto contestata da Meta (e non solo da Meta), perché infligge un duro colpo alle società di social media che facevano affidamento sul monitoraggio del comportamento degli utenti per scopi pubblicitari.
In particolare, Meta ha citato proprio questo aggiornamento di di iOS nelle sue recenti earnings call, quando cioè rende noti i risultati finanziari, chiedendo agli investitori ad adattarsi alla nuova normalità per la sua attività di targeting degli annunci, descrivendo le modifiche alla privacy di Apple come un “vento contrario” che avrebbe dovuto superare. Meta ha specificato che prevede di perdere 10 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie nel 2022 a causa di questo aggiornamento Apple.
Entrambe le cause si basano su un rapporto del ricercatore sulla privacy dei dati Felix Krause, che ha affermato che le app Facebook e Instagram di Meta per iOS di Apple iniettano codice JavaScript sui siti web visitati dagli utenti. Krause ha spiegato che il codice ha permesso alle app di tenere traccia di “tutto ciò che fai su qualsiasi sito web”, inclusa la digitazione delle password.
AGI