Hanno rubato il futuro ai nostri giovani! E’ stato impedito di votare per corrispondenza o per via telematica
Dario Patruno
Il 25 settembre si è dato per la prima volta il diritto di voto, l’elettorato attivo, ai giovani che hanno compito i diciotto anni entro il 25 settembre.
Domenica 25 settembre ha votato per il rinnovo del Senato e della Camera dei deputati solo il 63,91% degli aventi diritto. I dati sono quelli del Ministero dell’Interno, da cui emerge chiaramente il calo di affluenza di 9 punti percentuali rispetto al 73,01% degli elettori che aveva votato per le precedenti politiche, nel 2018.
Se si pensa che il voto per corrispondenza fu introdotto per la prima volta nel 1877 nell’Australia occidentale, per poi essere migliorato nel 1890 nell’Australia meridionale. Successivamente, è stato adottato da molti altri stati del mondo. In Italia per i residenti all’estero fu introdotto nel 2006.
Nel 2022 impedire ai giovani studenti universitari che vivono in Italia, ai lavoratori che vivono fuori sede e non possono spostarsi e costringerli a un lungo viaggio lungo lo stivale, è una violazione del diritto di voto, cui il Parlamento, maggioranza e opposizione devono rimediare, lo Stato deve porre rimedio.
A proposito, in questa campagna elettorale sono stati utilizzati due termini di cui è bene chiarire il significato: Stato e Nazione. La Nazione è l’insieme di persone che vivono sotto lo stesso confine territoriale, mentre lo Stato è il tipo di organizzazione politica che regola il popolo. Il prossimo governo è bene abbia sempre presente entrambi. Infatti di un grande politico ci si ricorda in quanto statista che ha a cuore le sorti dello Stato per il bene della Nazione. Siamo seri!
Quanti giovani sono costretti ad andare all’estero per trovare un lavoro che riconosca il merito e venga retribuito adeguatamente in base al merito, lo ripeto e non sia sotto pagato o peggio soggetto a tassazione alla fonte altissima.
Le aspettative di chi ha scelto i rappresentanti in base al grado di insoddisfazione o a proposte innovative, ha ragione a trovare risposte in tempi certi. I malati hanno bisogno di cure in tempi brevi e il diritto alla salute appartiene a tutti. I medici e gli infermieri siano selezionati bene e sicuramente questo numero chiuso in passato non ha favorito i migliori.
Se estendiamo il sistema di reclutamento del pubblico impiego con concorso va ripensato sulle modalità di esplicazione. Penso al precariato nell’insegnamento che trascina docenti bravissimi in estenuanti spostamenti ogni anno. Basterebbe che l’Istituto dove insegnano li sottoponga ad un tirocinio serio e verifichi il grado di soddisfazione da parte del Dirigente con esame finale. Questo avviene da anni nel Regno Unito. A volte la classe dirigente del paese è ignorante e presuntuosa, incapace di assumersi responsabilità che alla prima difficoltà trova più comodo lavarsi le mani come fece Ponzio Pilato, consegnando di fatto il Cristo ai suoi carnefici, identificati dall’Autorità come uomini di Dio, del potere ecclesiastico.
Cominciamo dal voto e speriamo che la situazione cambi ma non deleghiamo ad altri.
Purtroppo i “nominati” non aiutano l’elettore a controllarli. Una “cattiva legge elettorale” produce lo scollamento tra Paese reale e paese legale, quello che detiene il potere.
Ecco perché i giovani devono essere facilitati ad esercitare il diritto di voto.
Cominciamo ad accogliere le tecnologie come strumento per semplificare la vita e non complicarla. Chi chiede di governare in base al consenso ricevuto è legittimato ma sia consapevole che i tempi di una legislatura devono bastare a riforme che migliorino la vita delle persone. Il day after appartiene al passato, infatti era ieri e domani è un altro giorno. I riti della politica siano essenziali perché il momento esige che le decisioni siano rapide e amiche del bene.