Paolo Fresu e I Virtuosi Italiani
Chi conosce Berchidda? Pochi.
E’ un comune italiano di circa 2.500 abitanti della provincia di Sassari. ai piedi del Monte Limbara che- per posizione, linguaggio e cultura- fa parte della sub-regione storica del Monte Acuto, sebbene il territorio comunale comprenda, per ampi tratti, terreni della Gallura.
Da anni questo piccolo paese è diventato la capitale sarda del jazz :Paolo Fresu – che qui è nato – vi ha costituito Insulæ Lab , ‘un’officina creativa aperta al mondo’ cui l’Associazione Time in Jazz ha donato impegno ed attenzione, linfa e cure che hanno dato sostanza e forma al primo centro di produzione del jazz e della creatività artistica del Mediterraneo.
Quest’anno il Festival ha celebrato la 35a edizione (7- 16 agosto 2022). Come sempre, l’inizio è sul traghetto Livorno-Olbia, con la Funky Jazz Orchestra; il finale si tiene nella Peschiera di San Teodoro, uno dei percorsi naturalistici più belli della Sardegna, nel mezzo i borghi più caratteristici del Nord Sardegna come Arzachena, Budoni, Luogosanto, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula, per citarne alcuni.
L’edizione 2022 era intitolata Rainbow, volta a rappresentare anche un ponte verso l’accettazione dell’altro ed il rispetto delle diversità etniche e di genere. D’altronde, come ricorda lo stesso Fresu, la musica jazz si generò proprio da questo: ‘Il jazz nasce dalle diversità. Se non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di razze che ha dato vita ad uno stile musicale che ha rivoluzionato e arricchito il Novecento’.
Fresu, vulcano di esperienze ed idee (ha registrato 120 album, si è esibito nei più importanti festival italiani e internazionali, ha insegnato musica, ha ricevuto numerosissimi premi come miglior artista e miglior leader di gruppo, ha collaborato con musicisti dalla più diversa formazione e provenienza) inaugurerà la rassegna ‘Senigallia Concerti’ il 27 p.v. presso il Teatro ‘La Fenice’ di Senigallia con ‘Back to Bach’ (ritorno a Bach).
Il programma dello spettacolo comprende musiche di grandi jazzisti e musicisti contemporanei capaci di muoversi con abilità tra i diversi mondi musicali, in un percorso a ritroso fino alla musica di Johann Sebastian Bach che Fresu, in una sua intervista, definisce ‘il più grande improvvisatore’.
Per Fresu la musica di Bach rappresenterà la possibilità di entrare in punta di piedi nel repertorio barocco, con il suo stile inconfondibile, legato alla ricerca straordinaria di suono che caratterizza le sue esecuzioni, affiancando il musicista tedesco alle musiche di altri celebri jazzisti come Richard Galliano e Uni Caine.
‘Un progetto innovativo e di grande successo nel mondo del jazz – commenta Federico Mondelci direttore artistico della rassegna– Fresu ci proietta in un mondo senza tempo, dove la musica jazz, la musica classica e l’improvvisazione si compenetrano abbattendo ogni confine tra i generi musicali: il suono della sua tromba si fonde mirabilmente con le straordinarie sonorità dell’orchestra d’archi composta da violini, viole, violoncelli e contrabbassi’.
‘La mia presenza a Senigallia assieme a quella dei Virtuosi Italiani che mi accompagnano per l’occasione – ha detto Paolo Fresu – assume un significato speciale, in relazione ai fatti che hanno devastato la città. Musica è sinonimo di solidarietà e poesia, ed il linguaggio dei suoni è sempre capace di unire e connettere cuori e pensieri oltre che ricostruire luoghi e coscienze. È con questo spirito che condivideremo, assieme alla Città, il barocco antico e contemporaneo in chiave jazz di Back to Bach’.
L’orchestra ‘I Virtuosi Italiani’ di cui è ancora vivo a Senigallia il ricordo del prodigioso concerto tenuto lo scorso anno a ‘La Fenice’ assieme al violinista Uto Ughi, è partner ideale per questo progetto innovativo, un ensemble riconosciuto internazionalmente come una delle punte di diamante del panorama musicale italiano, composto da artisti particolarmente abili ad interpretare il repertorio classico, dal barocco fino al contemporaneo collaborando, tra l’altro, con musicisti come Ludovico Einaudi e Giovanni Allevi.
Non mancate!
Paola Cecchini