L’altrove è solo apparentemente lontano.
Con il racconto ‘Per un sacco di carbone’ (la storia di quella che fu definita ‘la vendita’ da parte del governo italiano dei nostri connazionali nelle miniere belghe, dopo che i governi polacco e spagnolo, in precedenza interpellati, avevano negato il consenso) mi è stato elargito il 2° posto nella sezione ‘L’Italia che migra’ del Concorso Letterario Nazionale ‘Scrivere altrove’, la cui cerimonia di premiazione si è svolta ieri 26 novembre 2022 presso lo splendido Salone d’Onore del Municipio di Cuneo.
Il tema delle miniere e della pesante vita dei nostri connazionali impiegati al fondo, mi sta da sempre molto a cuore: anni fa ho pubblicato ‘Fumo nero-Marcinelle 1956-2006’, che ho avuto la fortuna di presentare presso il Parlamento Europeo.
‘Scrivere Altrove’ – patrocinato dal Comune di Cuneo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte ed il quotidiano ‘La Guida.it’, con il sostegno della locale Cassa di Risparmio e della Fondazione CT (ente privato non profit, da 30 anni ‘motore’ di sviluppo e crescita del Piemonte e della Valle d’Aosta) – è un concorso nazionale per opere, scritte e visive, sui temi delle migrazioni, della convivenza comunitaria e della cittadinanza, promosso da ‘Mai tardi – Associazione amici di Nuto’ e dalla Fondazione ‘Nuto Revelli’ che custodisce e valorizza uno dei più importanti archivi orali d’Italia e nasce per portare avanti i valori di cui Revelli (alpino nella campagna di Russia, partigiano, ricercatore della memoria contadina, testimone dell’Italia contemporanea) si fece promotore con la propria opera.
Secondo gli organizzatori, ‘la comunicazione e la relazione, con qualunque forma si manifestino, sono il primo ponte che si stabilisce tra le persone e le culture di cui esse sono portatrici. La capacità di esprimere la propria appartenenza e contemporaneamente di conoscere e riconoscere l’altro è parte sostanziale di ogni progetto di cittadinanza’.
Le ragioni del concorso trovano pertanto origine nella sempre più urgente necessità di offrire ai cittadini occasioni per esprimersi, interagire e convivere, per contribuire alla promozione e diffusione di una coscienza critica e consapevole della società contemporanea e scoprire che ‘l’altrove è solo apparentemente lontano’.
Oltre a ‘L’Italia che migra’ (rivolta a cittadini italiani che tutt’ora vivono e lavorano all’estero o che, dopo un’esperienza fuori dai confini del proprio paese, hanno scelto di ritornare in Italia), il concorso prevede la sezione ‘Libertà di parola’ (riservata ai cittadini detenuti ‘oltre i muri fisici e le barriere del pregiudizio’), ‘Nuova cittadinanza’ (destinata a cittadini immigrati o figli di immigrati, riflettendo su cosa significa essere oggi nuovi cittadini in Italia), ‘Fuoriclasse’ (rivolta agli studenti per riflettere sull’esperienza quotidiana della scuola, dato che è nelle azioni e nelle relazioni con gli insegnanti e in classi sempre più inclusive che si affrontano i valori del vivere in società: democrazia, libertà, uguaglianza, rispetto, solidarietà, parità di genere), ‘The sound of silence’ (rivolta a tutti i cittadini, per ascoltare le testimonianze dei nuovi vinti, spesso circondati da fastidio ed indifferenza).
Paola Cecchini
Foto: il momento della premiazione