I diritti
Scrivere dei Connazionali all’estero continua a non fare notizia. I milioni d’italiani nel mondo hanno sempre meno contatti concreti col Bel Paese. Quasi che gli italiani in Patria si siano scordati, nel concreto, di quelli che vivono oltre frontiera.
Se, poi, si tiene conto che la maggioranza di connazionali all’estero si trova nel Vecchio Continente, allora la nostra percezione si fa amarezza. Vale a dire che, pur se tanto geograficamente ”vicini”, restano, nel concreto, “lontani”.
Insomma, per i Connazionali che vivono”altrove”, sono più i doveri che la Patria richiede rispetto ai diritti.
Ogni iniziativa resta ovattata tra le tante che non trovano giusto assetto tra quelle da dibattere in Parlamento. E’ giunto il tempo per dare concretezza nel riconoscere certi loro “diritti.” Anche con progetti nuovi ma percorribili. Ci riferiamo, in pratica, al riconoscimento di un Dipartimento per gli Italiani all’Estero (DIE).
Non abbiamo mai scritto di “privilegi”. Ci siamo sempre impegnati nel fare presente, a chi dovrebbe spettare, lo status degli italiani all’estero. E’ rimasta, tuttavia, la scarsa valutazione per chi ha dovuto cercare altrove pane e lavoro. Insomma, per riacquistare la meritata dignità.
Perciò, prima d’evidenziare i doveri, sarebbe opportuno supportare anche quei diritti di chi ha avuto la sorte di vivere e lavorare lontano dal suo Paese. Intendiamo promuovere l’italianità nel mondo con progetti concreti. Le”proroghe” non convincono più nessuno. Tanto meno noi che siamo sul fronte dell’informazione per i Connazionali “altrove” da tanti anni.
Giorgio Brignola