Si puo’ fare il Dipartimento per gli italiani all’estero
Lo abbiamo chiamato DIE (Dipartimento per gli Italiani all’Estero). Un progetto che potrebbe rappresentare molto per i milioni di Connazionali “altrove”.Invece, è ancora un’idea senza concreto assetto. Priva, tra l’altro, di parametri di paragone. L’impraticabilità non la addossiamo ai precedenti Esecutivi, né ai politici di tutte le matrici. Le cause, forse, potrebbero essere più pratiche che politiche.
L’obiettivo resta sempre quello. Cioè, formalizzare una struttura capace di valutare l’incidenza dei provvedimenti legislativi nazionali nei confronti della nostra Comunità nel Mondo. Di conseguenza, rimaniamo con l’obiettivo di promuovere un Organismo capace di sentire il “polso” degli italiani nel mondo; anche tramite un riscontro con la realtà vissuta nei Paesi ospiti.
Per il passato, era riconosciuto un Ministero per gli Italiani all’Estero. Lo ricordiamo solo in ossequio alla grande figura politica e sociale dell’On. Tremaglia. Politico di una tempra che non esiste più. Il DIE sarebbe organizzato come struttura autonoma dal MAECI. Ora non sappiamo se in Parlamento ci sia una corrente di pensiero analoga alla nostra. Ma se così fosse, chiediamo, senza tanti giri di parole, che alla sua realizzazione contribuiscano i politici interessati. Anche perché il “sistema italia” ha superato i “confini”nazionali.
Gli italiani nel mondo, ora più che per il passato, sono pienamente in grado di fare delle loro scelte politiche. Se le “regole” dovessero mutare, si tenga conto del ruolo in Patria di chi s’è trovato nella necessità di reperire altrove un lavoro e un futuro. Meglio, di conseguenza, evitare dialoghi dispersivi nelle aule parlamentari. L’Italia politica è andata ben oltre i suoi confini geografici. E’ inutile negarlo; non servirebbe.
Giorgio Brignola
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