Rimanere umani tra prede e predatori è un crimine imperdonabile
Antonio De Curtis diceva:
“Il denaro fa la guerra, la guerra fa il dopoguerra, il dopoguerra fa la borsa nera, la borsa nera rifà il denaro, il denaro rifà la guerra. In guerra sono tutti in pericolo, tranne quelli che hanno voluto la guerra”.
Creando la natura, l’uomo e tutti gli esseri viventi, affamati e mortali, Dio ha spaccato il mondo in prede e predatori: ne consegue un diluvio universale di interessi conflittuali tra chi regala la vita e chi infligge la morte.
E noi umani ci mettiamo del nostro alimentando la guerra locale e mondiale tra istruiti e ignoranti, capaci ed incapaci, altruisti ed egoisti, onesti e criminali, potenti ed impotenti, ricchi e poveri, pacifisti e guerrafondai.
E per buona misura abbiamo aggiunto anche i conflitti di genere, sesso, religione, razza, ideologia e chi più ne ha più ne metta.
Perciò, è inutile fingersi scandalizzati; rientra perfettamente nella “norma” che le imprese farmaceutiche e di pompe funebri, sia pure con finalità opposte, stappino spumante all’arrivo di una pandemia. E che le imprese edili lo stappino alla prima scossa di terremoto che invece terrorizza chi ha una volta pericolante sulla testa. E che le industrie belliche abbiano stappato alla notizia che Putin ha invaso l’Ucraina un anno fa e ridotto alla fame e alla disperazione un intero Popolo, perché fingendo di difendere gli ucraini e scacciare l’invasore, stanno svuotando i depositi di armi invendute. Così come è normale che le imprese finanziarie stappino champagne quando sentono parlare di recessione, di rischio fallimento, di default, perché sono certissime che i consumatori di credito, dai semplici cittadini, agli imprenditori, agli Stati, faranno la fila agli sportelli per farsi spennare a colpi di ipoteche sulla casa, villa al Mare, automobile, chalet di montagna o yacht, o offrendo agli speculatori vagonate di debito pubblico, con spread in decollo verticale.
È inutile scandalizzarsi: il mondo va “avanti” allegramente solo “a passo di gambero”. E come se noi umani corressimo a marcia indietro per rientrare nelle caverne.
Tutta la filiera del mercato, è super progettata per abusare di ogni essere vivente, culturalmente, politicamente, economicamente e finanziariamente dalla sala parto al posto tomba.
Attenti a non cadere dal pero: i problemi li ha creati Dio creando tornadi, nubifragi, siccità, carestie, epidemie e pandemie, sconvolgimenti climatici, terremoti ed eruzioni vulcaniche.
E nell’eventualità che queste catastrofi fossero insufficienti per tenere acceso il rogo della conflittualità uomo contro uomo, uomo contro natura, e Stato contro Stato, Dio ha disseminato gli esseri umani di stupidi, criminali e matti da legare.
E noi “intelligenti come capre” (e mi scuso con le capre per l’infelice accostamento) abbiamo piazzato la ciliegina sulla torta elevando la guerra a regola e la pace a introvabile eccezione.
Quindi c’è solo da capire come si possa evitare tra due interessi “l’un contro l’altro armati”, che vinca chi scommette sulla morte o perda borsa e vita chi osa ostacolarlo.
Cultura, politica e finanza, avrebbero (il condizionale è d’obbligo) la funzione di evitare gli scontri assassini tra interessi conflittuali: tra prede e predatori.
Ma a tutt’oggi, dopo aver massacrato di abusi interi popoli e interi continenti; come massimo impegno politico, i predatori ci mettono le casse da morto per la raccolta delle vittime innocenti nel Mediterraneo. E in Ucraina, sono un lusso introvabile anche quelle.