Francia, quinto giorno di scontri. Il ministro Darmanin: una delle notti più tranquille

Francia, quinto giorno di scontri. Il ministro Darmanin: una delle notti più tranquille

Dopo cinque giorni dalla morte del 17enne Nahel, ucciso dalla polizia nella città di Nanterre il 27 giugno scorso, non cessano i disordini e le violenze. La nonna del giovane dichiara: “Fermatevi, non distruggete”

Layla Perroni

Non si fermano i disordini e gli scontri in Francia dopo la morte del minore Nahel M. di origine marocchina, ucciso dalla polizia a Nanterre martedì mattina durante un controllo stradale. Il poliziotto è stato incriminato per omicidio volontario e in seguito arrestato. L’accadimento ha causato tensioni e rivolte in tutto il paese, condannate dal presidente Macron. Egli ha infatti definito “inaccettabili, le violenze contro le “istituzioni della Repubblica”. Rinviata la visita in Germania del presidente francese.

Dopo la quinta notte

Negli ultimi cinque giorni la Francia ha continuato a bruciare. Scontri e volenze a Parigi, nella zona degli Champs Elysées, a Nizza e a Rennes, a Marsiglia e a Lione, dove si sono verificati i maggiori incidenti tra la notte di venerdì e sabato. Sono stati inviati blindati, elicotteri e reparti speciali della Groupe d’intervention de la Gerdarmerie nationale (GIGN) – un’unità d’élite della Gendarmeria nazionale francese specializzata in azioni antiterrorismo. Attaccata anche la abitazione di Vincent Jeanbrun,sindaco di Haÿ-les-Roses, nella Val-de-Marne e portavoce dei Républicans. Arrivati al quinto giorno, la scorsa notte è stata, tuttavia, “una delle più tranquille grazie all’azione risoluta delle forze dell’ordine” afferma Gérald Darmanin, ministro dell’Interno francese. 45 mila, infatti, i poliziotti e i gendarmi disposti dal governo per contrastare i disordini e le violenze nella principali città del paese. Dalla notte scorsa, circa 719 gli arresti. Molti tra di loro, giovanissimi.

La riunione di sindaci francesi

Di fronte al teso clima, i sindaci e i cittadini del Paese sono stati inviati dall’Associazione dei sindaci di Francia a riunirsi domani, lunedì 3 luglio, a mezzogiorno davanti a tutti i municipi del Paese. Il presidente Macron, invece, si è riuntio all’Eliseo domenica sera. Come riporta BFM Tv, presenti all’incontro presso la residenza ufficiale del presidente, la premier Elisabeth Born, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti.

L’appello della nonna di Nahel

Il giovane del banlieu la cui uccisione ha dato inizio al clima di disordini in territorio francese, è stato sepolto nel cimitero del Mont- Valerién. Presenti amici, familiare, la mamma e la nonna del ragazzo. “Fermatevi, non distruggete!” esclama a gran voce la nonna di Nahel intervistata da BFM Tv. Esortando le persone a non distruggere le vetrine, scuole ed autobus, l’anziana continua: “Fermatevi, ci sono delle mamme che prendono l’autobus, ci sono delle mamme per strada. Vogliamo far calmare le cose. Sono stanca.”

Redazione

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