Una religione vale l’altra

Una religione vale l’altra

L’Opinione di Roberto Chiavarini

Vale la pena leggere la Mia Opinione fino in fondo.

Si è creata, l’idea diffusa, anche tra i tanti cristiani che, in fatto di religione, si è liberi, ed una religione vale l’altra, mentre ci stanno allontanando dalla nostra Cristianità.

E, questo, ha causato in tanti Fedeli, un impegno apostolico tanto ottuso, quanto piatto e smussato.

Perché, secondo voi, credere o non credere, è la stessa cosa?

Provo a parlare come quando si parla a qualcuno che non “vuol comprendere” utilizzando alcuni concetti di Don Livio.

La voce di Gesù non è la voce del venditore di piazza che vuole a tutti i costi far comprare la sua mercanzia: c’è la passione di Dio nella sua voce, che richiama l’uomo alle sue responsabilità.

È un discorso che oggi piace poco ai tanti, ma deve essere affrontato.

Si fa troppo in fretta, oggi, a dire che ognuno ha la sua opinione, che c’è libertà di espressione, pluralismo intellettuale, liceità di pensare tutto ciò che si vuole.

E questo ha causato la deresponsabilizzazione di tutti coloro che respingono la Fede.

Questo, è un comportamento molto diffuso nella società moderna che porta a evitare l’assunzione di responsabilità e a tutelare solo la propria convenienza e il proprio interesse come se fossero un loro diritto.

Per cui, l’ateismo di maniera, è diventato di moda, un bel biglietto da visita per essere accolti con simpatia dal “Sociologismo indotto”, ovvero da chi sta guidando la Società, senza ostacoli, verso il cosiddetto “pensiero unico”. Senza la presenza di Dio.

Magari, per essere un po’ diversi e moderni, oppure, per dimostrare a chi può raccomandarci, di essere idonei per assumere una sistemazione impiegatizia, perché in linea con quel “pensiero unico”.

Un grado di corruzione morale senza precedenti.

Dobbiamo coesistere “in pace” con coloro che non credono, ma Gesù non si è accontentato di vivere il suo culto col Padre in silenzio, nel Tempio, in mezzo a tutti gli altri, ma si è messo a gridare a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in Colui che mi ha mandato.

Dio, ci crea liberi, ma ci presenterà il conto per come abbiamo usato questa nostra tanto adorata libertà, dei doni che ci ha fatto.

Perciò, ribadisco, credere o non credere, davanti a Dio, non è la stessa cosa!

Che si svegli, dunque, la nostra coscienza addormentata, che intende per libertà ciò che libertà non è.

Certo, i Grandi uomini atei, che assoggettano gli altri uomini, potranno anche illudersi di essere tanto grandi da poter rinnegare Dio. Ma giorno verrà, Ah… se verrà.
Dio, non ha bisogno di mostrarsi perché essi credano in lui, tanto anche l’Uomo più potente al mondo, polvere era e polvere tornerà.

Dio, parla all’uomo, attraverso il linguaggio universale della Natura, e non manca di far sentire la sua presenza agli uomini, attraverso il Miracolo.

IL MIRACOLO

Ma cos’è il Miracolo?

Affronto nuovamente il tema del Miracolo per coloro che non ne comprendono il significato.

Il Miracolo, di per sé, sconvolge le Leggi della Natura, perché stravolge le stesse ferree disposizioni impartite da una Entità superiore ed imposte all’intero Creato, sin dall’origine di tutti i Tempi.

Una notte così buia, quando Dio decise di mettere in moto una macchina complessa ed equidistante della vita sulla Terra, che camminasse sola ed indipendente, in ogni istante del giorno e della notte, dando all’uomo il libero arbitrio di scegliere cosa fare e come farlo.

Il Miracolo serve a Dio, per dimostrare alla Umanità che, oltre la vita biologicamente perfetta, esiste il trascendentale che supera certi limiti e certi ordini.

Mi spiego meglio.

Quando un individuo muore, un esercito di microbi, microorganismi e decompositori biochimici, scatta militarmente ai supremi ordini impartiti dalla Entità Superiore, attaccando ferocemente il corpo del defunto, divorandolo e trasformandolo in altra materia, per non lasciare nulla di lui.

Quei micro eserciti, compiono in realtà una missione di tipo militare (i guastatori), dettata dalla Entità Superiore, logica e dominante, alla quale quell’esercito obbedisce diligentemente e subordinatamente, e sempre con le stesse modalità preordinate, nel Sacro principio naturale dettato di chi ha stabilito, con logica sovrannaturale, che tutto si crea e nulla si distrugge.

Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris, è una locuzione latina che se tradotta letteralmente significa: “Ricordati, uomo, che polvere eri e in polvere ritornerai”.

Sostiene il Prof. Zichichi: se c’è una Logica, di conseguenza, ci deve essere anche un suo Autore, ed ecco dove l’atto di Fede, che è dono di Dio, si coniuga con l’atto della Ragione.

Ricordate il miracolo di Gesù che fece resuscitare Lazzaro?

Invero, Gesù si rivolse presso il Padre suo, affinché “revocasse” gli ordini impartiti al suo esercito invisibile di batteri, germi e divoratori in genere e restituisse, di nuovo, la vita purificata al corpo oramai decomposto di Lazzaro.

E solo Dio può fare una cosa del genere. Ovvero, il Miracolo.

E che sia solo Dio a disporre della vita e della morte, lo afferma lo stesso Gesù quando morente sulla Croce, volgendo lo sguardo al Cielo dice:” Padre, “perdona loro” perché non sanno quel che fanno”.

Infatti, non fu Gesù a perdonare personalmente i suoi aguzzini, perché non poteva farlo, ma anche in quel caso si rivolse verso il Padre suo, affinché li perdonasse.

Oggi, viviamo in una società confusa, che non sa più dare il giusto valore alle cose di tutti i giorni, alla gioia e alla sofferenza, alla vita e alla morte, alla speranza e alla resurrezione.

La Domenica mattina, quando vado a trovare la mia povera Mamma al Cimitero, mi accorgo con molta amarezza che, i viali di quel luogo, sono oramai deserti, nessuno (o quasi) rispetta più il culto dei morti.

Eppure, dietro ogni lastra di marmo, risposa una persona che un tempo abbiamo tanto amato e adorato ma, il nuovo ordine mondiale (ciò che io definisco da tempo immemorabile con l’appellativo di “Sociologismo indotto”), da molti anni, ha sostituito le Celebrazioni dei defunti del 2 novembre, con la Festa di Halloween, anticipandola di due giorni e facendola ricadere al 31 ottobre, per convincerci che, irridendo quel momento così intimo e spirituale e sostituendolo con una grande mascherata, le nostre tradizioni si possano svilire e sminuire, puntando tutto sulla conseguente contaminazione psicologica delle nuove generazioni.

E, ciò, è avvenuto non senza il lassismo della Chiesa contemporanea, che ha ritenuto giusto aprire tutte le dighe contenitive della etica e della morale, con una “frase magica” che ha aperto ad un nuovo futuro che si preannuncia catastrofico, ovvero: ”chi sono io per giudicare?”.

Risultato? Chiese vuote, calo della Fede e giù tacchi a spillo e perizoma.

E adesso mandate pure le Suore di Clausura in Discoteca, fatele bere alcol e fatele fumare uno spinello e, come sosteneva un famoso Magistrato, vedrete dove va a finire la vocazione spirituale di quelle ragazze.

Ovvero, corrompete i figli del Signore, e diventerete sostenitori della tentazione posta in essere dall’Anticristo.

Concludo amaramente, pensando a quella povera figlia, massacrata l’altro giorno con una quantità di coltellate dal suo amico spacciatore, che poi l’ha gettata in un carrello della spesa del supermercato.

Non sembra anche a voi che l’utilizzo di quel carrello del Supermetcato, abbia un significato sinistro ?

Quei ragazzi che assumono droghe, finiscono per trasformarsi in esseri desumanizzati, senza un’Anima, e, quindi, senza Pietà Cristiana.

Assetati di sangue come degli Zombi, hanno bisogno di nutrirsi divorando come pasti quelle giovani vite, da consumare per il loro soddisfacimento indiscriminato di bisogni alieni, privi di qualsiasi etica, morale e spiritualità.

Certo, anche le famiglie di oggi, che dovrebbero essere il primo presidio di tutela, hanno delle grandi responsabilità, ma non mi sembra questa l’occasione per evocarle

ROBERTO CHIAVARINI

Opinionista di Arte e Politica

Antonio Peragine

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