Space economy: Regione Emilia-Romagna apre il bando per le imprese

Space economy: Regione Emilia-Romagna apre il bando per le imprese
BOLOGNA – Servizi downstream, cioè ad alto valore aggiunto, con una forte valenza territoriale e sviluppati dalle filiere di piccole e medie imprese con personale altamente qualificato; miniaturizzazione dei satelliti, sviluppo di materiali e prodotti destinati allo spazio. Ma anche cybersecurity e sicurezza tradizionale, simulazione e controllo in tempo reale. Dopo il bando di inizio 2023 dedicato più in generale alla ricerca, la Regione Emilia-Romagna mette ora in campo 5 milioni di euro per sostenere progetti in due settori specifici già individuati dalla “Strategia di specializzazione intelligente”: l’economia dell’aerospazio (Space economy) e la progettazione di infrastrutture critiche, considerati entrambi ad alto potenziale.

Un nuovo stanziamento, questo, che dà concretezza alla recente missione istituzionale a Houston (Usa), cuore mondiale dell’economia aerospaziale, insieme a Università, cluster e imprese. Missione fortemente voluta dalla Regione per avviare collaborazioni in un settore fortemente strategico e dove è stata definita la partecipazione di quattro aziende regionali (Barilla, Dallara automobili, Tecnogym e GVM Care & Research) alla prima stazione orbitante privata, alla cui realizzazione è impegnata la società statunitense Axiom Space con la collaborazione scientifica della Nasa.
Quattro eccellenze nazionali del “made in Emilia-Romagna”, leader nei rispettivi settori, che potranno utilizzare questa straordinaria esperienza – in condizioni estreme e di microgravità – per fare ricerca e sviluppare nuove tecnologie in ambiti di grande interesse: sistemi alimentari nello spazio e alimentazione in situazioni critiche; materiali innovativi e compositi resistenti in orbita; gestione ottimale e allenamento del corpo umano nello spazio e controllo da remoto dello stato di salute. Settori con importanti ricadute in alcuni comparti strategici dell’Emilia-Romagna quali automotive, packaging, biomedicale, wellness, automazione e ICT, food. A essere coinvolte saranno quindi diverse filiere produttive regionali: non a caso nella missione regionale a Houston erano presenti numerose aziende emiliano-romagnole attive nel settore aerospaziale.
“L’obiettivo del bando è incentivare e sostenere gli investimenti in un comparto tra i più innovativi nell’economia mondiale dei prossimi decenni. A cui guardano con molto interesse imprese consolidate, piccole e grandi, dell’Emilia-Romagna, nonché promettenti startup – sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla -. L’Emilia-Romagna può vantare infatti un settore già fortemente specializzato, che integra elevate capacità in termini di infrastrutture per la ricerca e l’alta formazione con la forte vocazione alla ricerca e internazionalizzazione delle nostre aziende. Vogliamo sostenere sempre più un ambito ad alto valore aggiunto e con importanti ricadute a livello scientifico e industriale: acquisizione di dati satellitari per l’agricoltura, l’ambiente, il meteo, studio di nuovi materiali, salute, alimentazione, farmaceutica e scienze della vita. Infine, è importante dare un seguito concreto alle missioni istituzionali che facciamo come Regione insieme a imprese, università, cluster ed enti di ricerca per creare sempre di più le condizioni per buona occupazione e sviluppo sostenibile, rafforzando la collaborazione con i territori più avanzati. Stiamo progettando e consolidando- concludono presidente e assessore- una nuova piattaforma tecnologica di livello internazionale in settori a più alta crescita nei prossimi anni”.
Il bando: risorse, beneficiari e modalità
Approvato dalla Giunta regionale, il bando completa l’offerta di sostegno al mondo della ricerca dopo quello di inizio anno, col quale, con 14 milioni di euro del programma FESR 2021-2027, la Regione aveva promosso 61 progetti nei 15 ambiti cross-settoriali della Strategia S3. Il nuovo bando ha una dotazione di 5 milioni di euro, di cui 2 provenienti da fondi FESR e 3 dal Fondo di coesione. Queste ultime risorse potranno essere impiegate per sostenere progetti presentati da grandi imprese, escluse dai fondi FESR. Possono presentare domanda singole imprese, consorzi con attività esterna, soggetti giuridici iscritti al REA (Repertorio economico amministrativo), aggregazioni di imprese.
La dimensione minima dei progetti e la percentuale di contributo sono le stesse del primo bando, comprese le tipologie di spesa. Si tratta quindi di progetti dalla dimensione minima di 250mila euro e dal contributo massimo di 700mila. Il sostegno sarà a fondo perduto e partirà da una base del 45% per l’investimento in ricerca e dal 20% per i costi riferiti allo sviluppo sperimentale. Percentuali, queste, che potranno essere aumentate entrambe del 5% qualora il progetto preveda contratti di collaborazioni con laboratori appartenenti alla Rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna.
Per le piccole e medie imprese sarà inoltre possibile ottenere un ulteriore 10% qualora sia prevista l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi ricercatori, oppure nel caso in cui l’impresa abbia la sede locale in un’area colpita dalla recente alluvione.
La piattaforma per la presentazione delle domande, tramite l’applicativo Sfinge 2020, aprirà il 25 luglio 2023 alle ore 13.00 e si chiuderà il 26 settembre sempre alle ore 13.00.

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.