I potenti si stanno giocando l’umanità a tressette con morto
E non è tanto tragico che gli umani finiscano giocati a “tressette con morto” dai big della cultura, politica e mercato mondiale; ma che a colpi di falsificazioni li abbiano plagiati a tal punto, da convincerli che nella scomoda funzione di morto, per garantire sviluppo e benessere all’umanità, cì sia solo il pianeta.
L’istruzione e l’informazione non aiutano la maggioranza dei cittadini poco istruiti o poco attrezzati a capire l’habitat disseminato di pericoli in cui sono condannati a vivere.
La cultura dovrebbe servire da depuratore di ignoranza, per rendere il sapere come un bicchiere d’acqua, potabile per tutti.
Altrimenti serve ad arricchire di soldi e potere, gli addetti ai lavori e ad impoverire la collettività, che sopporta costi astronomici, per poi annegare di: sfruttamento, impoverimento, fallimento, ingiustizia sociale, catastrofi a ripetizione di tutte le razze, e rischio sempre incombente di criminalità e guerra.
Oltre alle azioni e alle cose sbagliate, sul banco degli imputati andrebbe messo il pensiero volutamente falsificato (camuffato da progresso) da cui derivano a cascata le scelte politico economiche perfette come la toppa peggiore del buco.
Con le parole si stanno costruendo montagne e lucrando miliardi senza spostare un solo granello di polvere nella millenaria sedimentazione dell’ingiustizia sociale e sistematica devastazione ambientale.
E tutto a spese dei cittadini onesti che rischiano la vita sul lavoro o la borsa e la vita nella competizione economica selvaggia: nel tritacarne della globalizzazione.
Se mangi una mela, sei in grado di stabilire se il rapporto qualità prezzo è ottimale. Ma non puoi capire quanta ricerca scientifica c’è all’origine della produzione di quel prodotto, e quanto questa ricerca sia onesta, socialmente utile ed ecologicamente rispettosa.
Insomma, qualunque filiera produttiva si metta in discussione per ciò che produce, (se si lascia dietro una scia di danni sociali e ambientali); resta comunque ignota e incontestabile, la pseudo ricerca scientifica che ha generato quel tipo di produzione dannosa o letteralmente devastante.
Ed è là che si annidano errori e/o omissioni colpose o dolose che poi creano danni sociali, ambientali e finanziari insanabili e non di rado mortali per gli esseri viventi.
Ciò che è stato progettato “scientificamente” fino ad oggi, dalle Industrie, alle case, alle automobili non è certo socioecocompatibile.
Tant’è che in ogni angolo del pianeta il progresso umano è diventato di colpo fuori tempo e fuori luogo. Vedi devastazioni del nubifragio in Emilia Romagna. E i danni che stanno facendo gli uragani, il caldo, il freddo, la pioggia e la grandine che scoperchiano case, bucano intonaci e sfondano i vetri delle auto e delle abitazioni.
Chi ha pensato il progresso umano fino ad ora ha pensato da cane.
Le teste d’uovo della cultura, della politica e del mercato, i conti li hanno sempre fatti senza l’Oste Pianeta.
Che ora, a stretto giro di sconvolgimenti climatici, ci informa che continuerà a giocare a tressette, ma lasciando all’umanità, ormai piacevolmente adattata, l’esclusiva funzione di morto.
Franco Luceri
foto Stream24 – il sole 24 ore