Disinteresse
Gli Italiani all’estero non fanno “notizia”. Su di loro s’è interposta una forma d’oblio. Come molte promesse non mantenute e con limitate prese di posizione dei Parlamentari della Circoscrizione Estero. Insomma, per questa fitta umanità è stato realizzato poco e, per il futuro, i “limiti” non cambieranno. Non ammetterlo sarebbe sconveniente. Eppure, gli italiani altrove sono più di cinque milioni. Come potrebbe cambiare la loro rappresentatività, anche politica, in Patria? Di fatto i loro problemi, in generale, non sono mai stati affrontati nella loro globalità. I Connazionali oltre confine sono, solo eccezionalmente, considerati per il loro effettivo ruolo. Ma cambiare è possibile.
Non è fantapolitica, ma il compendio dei segnali che ci hanno fornito proprio gli italiani nel mondo e che abbiamo fatto nostri. Questa scienza del governo potrebbe ancora evidenziare differenti ruoli. Il diritto di voto ha da contare di più per questa nostra umanità”altrove” con idee e programmi che potrebbero trovare sistemazione nella vita della Repubblica. Senza legami, predeterminati, d’alleanza e d’apparentamento. Non a caso, abbiamo, da qualche tempo, proposto il varo di un Dipartimento per gli Italiani all’Estero (DIE).
Ma l’indifferenza, almeno sino ad ora, ha occupato il posto di una politica che non ha la stessa valenza dentro e fuori i confini nazionali. Non ci sono, a nostro avviso, scelte capaci di rimuovere lo stallo di un sistema che ha fatto il suo tempo. Ora, l’interesse dovrebbe occupare il posto dell’indifferenza per consentire stimoli anche per una nuova intesa oltre i confini del Paese. Di là della politica c’è un’Umanità che ha il diritto d’essere rivalutata. Noi siamo con loro.
Giorgio Brignola