I 77 anni di Freddie Mercury: oggetti all’asta

I 77 anni di Freddie Mercury: oggetti all’asta

E’ finito il 5 settembre, la mostra della collezione privata del frontman dei Queen alla Sotheby’s di Londra

Who wants to live forever: la collezione di Freddie Mercury

Oggi Freddie Mercury (all’anagrafe Farrok Bulsara) leader dei Queen avrebbe compiuto 77 anni. La ricorrenza quest’anno ha un sapore diverso perché coincide con la fine dell’esposizione alla Sotheby’s in New Bond Street a Londra: per un mese (dal 4 agosto al 5 settembre) tanti suoi oggetti cimeli, perle rare. L’eredità che adesso può essere “portata a casa” dal miglior offerente.

L’eredità di Freddie Mercury all’asta

La mostra-asta racchiude tutta o buona parte dell’arredamento che il cantante aveva nella sua casa londinese a Logan Place a Kensington High Street: si tratta di mobili, gioielli, libri e cataloghi, fotografie, quadri d’epoca, vestiti, oggetti di arredamento, vasi e pezzi dell’arte giapponese che aveva molto amato e aveva potuto acquistare nei diversi viaggi in Giappone e tanto altro. Freddie Mercury aveva cercato tanto una casa e alla fine aveva scelto proprio quella di Garden Lodge e l’aveva arredata a suo gusto: sfarzoso ma elegante, estroso ma autentico. È lì che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita e anche gli ultimi giorni. Alla collezione personale si aggiungono appunti, spartiti, fogli dell’artista. Anche la casa fa parte dell’eredità che ha lasciato a Mary Austin, l’amica di una vita, una confidente e depositaria della sua memoria: lei ha voluto svolgere quest’asta.

Le aste sono iniziate l’11 agosto: ne sono state organizzate sei, e hanno interessato diverse fasce di prezzo: la concorrenza è stata spietata, e l’alta partecipazione ha fatto salire i prezzi “amichevoli”. Parliamo di pezzi d’arte unici che vanno oltre le 20 mila sterline, a stampe giapponesi tra le 300 e le 500 sterline. Sono state previste anche due aste Crazy Little Things (dal titolo della canzone dell’album The Game) per “il popolo” dei fan.

La casa di Freddie Mercury non è mai stata aperta al pubblico: Mary Austin ha sempre tenuto ogni spazio chiuso. Questo per preservare un po’ la memoria dell’amico che ha sempre vissuto la sua vita privata come tale e in riservatezza dal pubblico che lo amava e che ancora oggi lo venera.

Quello che vedete sul palco è molto lontano dal mio modo di essere. Sono una persona diversa ovviamente. Diciamo che ho creato un alter ego, una sorta di “mostro”. Ho costruito un’altra parte di me. Chi deve intrattenere il pubblico deve comportarsi di conseguenza.

Un carisma così forte e una passione così grande vengono trasmessi solo se si riservano degli spazi privati. Dunque, la decisione di tenere chiuso un luogo che è già meta del pellegrinaggio per i suoi più sinceri estimatori resta di tutto rispetto, anche se non condivisa. Alla luce di tutta questa riservatezza, la notizia dell’asta ha lasciato un po’ attoniti gli stessi fan, dopo l’abbaglio per allodole dell’esposizione. Mettere in mostra alla portata di tutti quegli oggetti per la prima volta ha distratto dal fatto che erano lì proprio per essere venduti, e non essere stati più.

È così: la collezione di una vita unica, di un’esistenza iconica ora è in vendita. Questa decisione non è stata altrettanto condivisa…

Le leggende non si possono comprare

«I will be a legend» dichiarava Freddie con quella sua sfacciata timidezza in un intervista. Difficile credere che una persona come Freddie Mercury decidesse di lasciare la sua eredità in mano a una persona di cui non avesse piena fiducia: c’erano diverse persone nella sua vita che lo hanno accompagnato fino al giorno fatale, ma lui ha sempre investito Mary Austin. L’aveva scelta da tanto tempo, si erano scelti e avevano condiviso un amore puro e sincero senza forma (non per forza è necessario categorizzare l’amore).

Ha scelto Mary Austin come erede “materiale”, non il pubblico che resta invece erede di tutte le sue meravigliose opere immortali. Eccoci allora arrivati al punto: le vere leggende sono immortali, e il loro lascito non può essere venduto.

Se ogni oggetto, piccolo o grande e più o meno estimato, rappresenta una parte di Freddie Mercury, resta comunque tutto il suo bagaglio artistico ed emotivo che continua a vivere ogni giorno. Sono ormai passati 31 anni dalla sua scomparsa, ma la sua voce continua a cantare e ad incantare, grazie a un gruppo in parte ancora attivo; altre voci si dilettano in cover, altre cantano o ascoltano le sue parole per puro piacere, o perché hanno rappresentato qualcosa. Certo è triste pensare che una collezione che si è costruita durante un’intera esistenza venga perduta così, per finire nelle mani del migliore acquirente a colpi di martello.

Di fronte a una scelta discutibile che però non prevede ripensamenti, forse è bene concentrarsi sulla vera eredità di Freddie Mercury: la sua energia profonda e vitale e la sua arte hanno dato tanto a un pubblico che continuerà a venerarlo sempre. Questa è la vera eredità che non può essere venduta a nessun prezzo.

Giulia Smeriglio

Redazione

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