Un giorno del ’74
Nel Corno d’Africa, nel territorio degli Afar Afar, si trova una regione chiamata Dancalia dove un giorno dell’anno ’74 è accaduta una cosa importante. La regione si estende fra Eritrea, Etiopia e Gibuti ed è il punto più basso dell’Africa con 155 mt sotto il livello del mare; è abitata dai “terribili” Dàncali, una popolazione musulmana famosa per le sue strane consuetudini del passato (come l’usanza di recidere il sacco scrotale dei nemici vinti in battaglia, per appenderlo al loro collo come trofeo…).
Antiche abitudini a parte, il luogo è assai interessante perché la conformazione geologica lo rende uno dei posti più singolari per le particolarità del territorio: i geologi la definiscono “la tripla giunzione di Afar” ovvero il punto in cui tre placche tettoniche s’incontrano e si espandono continuamente: sono le stesse che hanno creato il Mar Rosso, che qui si vedono nella terra emersa. E più o meno qui vicino inizia la rinomata Rift Valley, così chiamata poiché costituisce una sorta di profonda fessura (rift = spaccatura) che arriva fino in Sud Africa.
Accadde dunque che in Dancalia in un giorno di novembre del ’74 dei paleoantropologi americani attivi nella regione si fermarono a riposare su un terreno roccioso; fu così che sentirono una sorta di spiffero provenire da una fenditura, una strana corrente d’aria che li incuriosì.
Iniziarono a penetrare facendosi strada nelle rocce, fino a una specie di grotta dove trovarono uno scheletro completo per il 40%. Ma non uno scheletro qualsiasi…Si trattava nientemeno di un reperto databile circa 3 milioni d’anni fa, che fu chiamato Australopithecus Afarensis e a cui fu dato nome Lucy: non per la certezza del sesso(che non c’era) ma bensì perché al momento del fatto gli scopritori stavano ascoltando una nota canzone dei Beatles, “Lucy in the sky with diamonds”.
Quello fu un giorno importante per lo studio degli ominidi, il reperto è stato studiato a lungo dai paleoantropologi e si trova da decenni ad Arada, nel centro di Addis Abeba (ma qualcuno afferma che si tratti di una copia, mentre l’originale sarebbe negli USA per venire studiato approfonditamente…). Nel proseguire dello studio, c’è chi ha avanzato perplessità sulla forma delle vertebre che potrebbe non combaciare con quella degli ominidi. Comunque sia, Lucy è stata considerata una scoperta notevole che ha costituito un tassello nel processo di ominazione ed è conosciuta in tutto il mondo, a prescindere dagli sviluppi che il suo studio ha successivamente avuto e continua ad avere.
Sandra Fallaci©