Percezione

Percezione
Figura 1 "Sfollati palestinesi diretti alle loro abitazioni"
Di Letizia Ceroni
 E’ la capacità di sentire, di intuire e, ciò che percepisco mi sgomenta, mi preoccupa.
Ormai anche i morti non fanno più notizia, l’ apprendere, anche con le immagini, di persone morte sul lavoro, sotto le bombe o ammazzate  spietatamente da soldati,vittime di alluvioni o terremoti, è diventato una routine quotidiana tra uno spot di merendine e uno di detersivi, tra una trasmissione di cucina dove viene esaltato lo spreco alimentare , una dove annoiati figli del consumismo vanno a cercare emozioni ” nudi e crudi” in una jungla e quelle ancor più scandalose, dove saccenti tuttologi e opinionisti da strapazzo, si insultano per convincere chi li guarda che quello che esce dalle loro bocche è la sola e unica verità e, in  nome dell’ audience, cavalcano cinicamente dolore, disperazione e morte.
Un mondo che sembra impazzito, che non riesce più a costruire ideali che vadano al di là delle regole del consumismo.
C’ è una percezione ovattata della realtà, le tragedie vengono assimilate come se fossero finzioni cinematografiche, perché, l’ attenzione viene sviata, tutto ciò che c’è di futile e dispersivo viene esaltato e urlato, quindi, ascoltato.
Nessuna empatia, solo accettazione.
Questa apatia dilagante, non è rassegnazione ma accettazione.
La rassegnazione comporta l’ adattamento a situazioni per le quali, pur volendo, non si può trovare una via d’uscita, l’accettazione è molto peggio perchè non contempla alcun tipo di reazione verso situazioni da cui si potrebbe benissimo uscire prima che sia troppo tardi.
Stiamo perdendo la storia, i valori, gli ideali, la nostra terra, le bellezze e le risorse del nostro bel paese accettando di essere trascinati verso tempi oscuri, facendo nostre culture che non ci appartengono e perdendo così la nostra identità.
Di questo ho la percezione.
Sono catastrofista? Sono estremamente pessimista?
Forse è così o forse ho solo molta memoria, cosa che troppa gente non ha più e un paese che non ricorda il suo passato, prossimo e remoto, difficilmente riuscirà a costruirsi un futuro.

Daniela Piesco

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