“Facce da Bonus”
di Riccardo Maradini
Questo governo, fra tante incertezze, ha una certezza granitica, e ci tiene costantemente a farcela sapere: il superbonus 110% è stata una delle più disastrose catastrofi degli ultimi anni.
Naturalmente si può essere favorevoli o contrari a tale norma, e io non sono qui a sindacare su quest’aspetto. Ma bisogna sapere che a destra la suddetta norma non è sempre stata così impopolare.
Anzi neanche troppo tempo fa tra coloro che oggi la maledicono vi erano i suoi più grandi sostenitori.
Iniziamo questo gioco del “senti chi parla” con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale solo nel settembre 2022 dichiarava: “Siamo pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie”; ma evidentemente dopo un anno aveva già cambiato idea: “Il Superbonus 110% è un disastro. Una tragedia contabile. La più grande truffa ai danni dello Stato”.
Ma anche nello stesso partito della premier molti hanno fatto marcia indietro nei confronti del bonus edilizio: il cognato e ministro Lollobrigida nella legge di Bilancio 2020 chiedeva di estendere il bonus facciate e nella legge di Bilancio 2021 chiedeva di prorogare il Superbonus fino al 31 dicembre 2023.
Mentre ora, dopo la cura, dice: “Quello che è accaduto col Superbonus è economicamente e finanziariamente irragionevole e pericoloso. Ci troviamo davanti a una situazione che dobbiamo riparare”
Giovanbattista Fazzolari, Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ora è categorico:” Superbonus? Insieme a bonus edilizi un fardello da 140 miliardi con cui dobbiamo fare i conti”. Ma anche lui, come il cognato d’Italia, aveva presentato due emendamenti alla legge di Bilancio del 2022 per prorogare la misura del Superbonus dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2024 per gli impianti fotovoltaici.
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia, oggi è totalmente allergico al superbonus, o almeno è quello che dà a vedere nelle sue ultime orazioni pubbliche: “Il Superbonus mi fa venire il mal di mancia” (Giancarlo Giorgetti, Lega, ministro dell’Economia, 3.9.23). “Il Superbonus è come la morfina” (Giorgetti, 15.12.23). “Il Superbonus è come Chernobyl” (Giorgetti, 15.12.23). “Il Superbonus è un mostro abnorme” (Giorgetti, 24.4.24). “Il Superbonus ha effetti radioattivi” (Giorgetti, 27.12.23). “Il Superbonus è come il Vajont” (Giorgetti, 9.5.24). Ma dimentica un particolare: lui l’ha seguito per 37 mesi, da ministro dello Sviluppo con Draghi e dell’Economia con la Meloni. E ora annuncia “norme per monitorare” il Superbonus “scriteriato e devastante per la finanza pubblica” e i nuovi bonus edilizi creati da lui, di cui ignora l’impatto dopo che il suo ministero ha sbagliato le stime di 60 miliardi. Dimentica anche che il segretario del suo partito, Matteo Salvini, era uno dei più accesi sostenitori del “bonus radioattivo”:” L’obiettivo della Lega è rilanciare il Superbonus, che ha creato lavoro per imprese, artigiani e operai, e valore per le famiglie”. Gli faceva eco il collega di partito Alberto Bagnai:” La norma va migliorata e accompagnata nel tempo, non sabotata. Un miliardo speso nell’edilizia genera un giro d’affari complessivo di oltre 3,5 miliardi”; ma ora quest’ultimo attribuisce tutta la colpa ai grillini:” Dobbiamo risolvere un problema creato dal governo Conte-2, da una politica scellerata fatta di promesse e annunci, che hanno illuso migliaia di famiglie col miraggio della gratuità e hanno creato gravi distorsioni del mercato”.
Anche il cosiddetto Terzo Polo non è immune dal virus della “Doppia Faccia”. Carlo Calenda sembra Emile Zola quando scrisse il suo “J’accuse”:” Il disastro del Superbonus introdotto dal Conte 2 avrà impatto per molto tempo sui nostri conti pubblici. Il modo stesso in cui è stato costruito è un esempio di tutti gli errori da evitare” (Carlo Calenda, leader Azione-Iv, Twitter, 26.5). Così come il deputato Italovivo Davide Faraone:” La spesa pubblica per il Superbonus è fuori controllo e la genesi di questo disastro è tutta in capo a Giuseppe Conte e al M5S” (Davide Faraone, deputato Iv, Foglio, 9.3). E così anche il suo collega Luigi Marattin:” Il Superbonus è stata un’agevolazione estremamente costosa per le casse pubbliche e le cose estremamente costose mettono a rischio i bilanci” (febbraio 2023).
Ma sapete chi fu il relatore della riforma del Superbonus?Lo stesso Luigi Marattin, deputato di Azione-Iv. Inoltre il partito di Renzi all’epoca votò la riforma e il suo voto fu decisivo per l’approvazione. Ma ovviamente loro non c’entrano e la colpa è tutta di Conte e dei Grillini.
Anche la stampa amica si è allineata alla damnatio memoriae della riforma:” “Conte è l’artefice del più grande scandalo della nostra storia recente… roba che in confronto i magheggi pugliesi del Pd sono bazzecole e i mafiosi dei dilettanti nel drenare soldi pubblici: il superbonus… ha azzerato qualsiasi possibilità di crescita del Paese… Il superbonus di Conte ha fatto in tre anni più danni allo Stato e agli italiani di quanti tutte le mafie messe insieme ne abbiano fatti negli ultimi 20 anni” (Sallusti, Giornale, 13.4.2024). Ma lo stesso Sallusti poco tempo prima suonava una musica ben diversa:” Prima manovra finanziaria targata Mario Draghi… solo un po’ meno tasse e qualche beffa. Tipo quella sul superbonus del 110 per cento per ristrutturare casa, una delle poche buone cose fatte dal governo precedente per rimettere in moto la filiera dell’edilizia che è motore dell’economia… Tagliare fuori dall’agevolazione milioni di italiani che fuori dai grandi centri urbani abitano casette modeste o vecchie dimore ereditate solo perché non sono poveri (una Isee di 25 mila euro si avvicina a tale definizione) è ingiusto e controproducente per loro e per l’economia. Anche perché se una famiglia – diciamo padre, madre e due figli – pur lavorando vive con duemila euro mese non penso che il suo primo pensiero sia quello dell’efficientamento energetico e neppure quello della sicurezza sismica della propria casa” (Alessandro Sallusti, Libero, 29.10.2021).
Naturalmente si può essere contrari a questa riforma, ma prima bisognerebbe fare una considerazione preventiva: il superbonus fu varato il 19.5.2020, e fu gestito solo per 8 mesi da Conte ed inizialmente era concepito come una misura temporanea per rilanciare l’edilizia, enormemente danneggiata dal covid.
Inoltre si può cambiare anche cambiare idea riguardo una riforma, ma prima bisognerebbe avere l’onesta e l’umiltà di dire che prima si aveva sbagliato valutazione. Cosa che questi politici e giornalisti non hanno mai pensato di fare. Il loro Ego non lo permetterebbe.
Riccardo Maradini
ph fondazione Luigi Einaudi