L’eccesso di creatività intellettuale fa più danni della produttività finanziaria?
Col socialismo scientifico di Marx ed Engels e con quello utopistico di Foulier e Owen, i “proletari” di tutto il mondo hanno battuto la via virtuosa della cooperazione per vivere in pace, ma cultura e politica, una alternativa allo sfascio e alla guerra non l’hanno mai trovata.
L’unione dei lavoratori non è servita ad indurre i padroni, sabotatori della cooperazione, a smetterla di competere economicamente e finanziariamente mettendo a rischio il futuro dell’umanità e del pianeta.
Marx e company hanno fallito Il bersaglio, perché del problema hanno tentato di rimuovere gli effetti non la causa. La rapacità dei padroni sfruttatori, causa di fame e sofferenze dei popoli per diecine di millenni, ora è soltanto effetto.
Al sabotaggio del socialismo cooperativo non è impegnato soltanto lo sporco, feroce, granitico, inossidabile, concentrato e guerrafondaio mondo economico finanziario, ma anche quello tentacolare, impalpabile, invisibile della cultura liberale, che lascia ai padroni piena libertà di sfruttare da negrieri la forza muscolare dei popoli, con lavori usuranti e pericolosi, perché punta a manipolare e sfruttare la forza intellettiva dell’intera comunità mondiale, formando anzi deformando cervelli e condizionando a 360 gradi barboni e banchieri, ricchi e poveri potenti e impotenti.
L’unione dei lavoratori non è servita ad indurre i padroni, sabotatori della cooperazione, a smetterla di competere economicamente e finanziariamente mettendo a rischio il futuro dell’umanità e del pianeta.
Marx e company hanno fallito Il bersaglio, perché del problema hanno tentato di rimuovere gli effetti non la causa. La rapacità dei padroni sfruttatori, causa di fame e sofferenze dei popoli per diecine di millenni, ora è soltanto effetto.
Al sabotaggio del socialismo cooperativo non è impegnato soltanto lo sporco, feroce, granitico, inossidabile, concentrato e guerrafondaio mondo economico finanziario, ma anche quello tentacolare, impalpabile, invisibile della cultura liberale, che lascia ai padroni piena libertà di sfruttare da negrieri la forza muscolare dei popoli, con lavori usuranti e pericolosi, perché punta a manipolare e sfruttare la forza intellettiva dell’intera comunità mondiale, formando anzi deformando cervelli e condizionando a 360 gradi barboni e banchieri, ricchi e poveri potenti e impotenti.
Da oltre mezzo secolo ci scandalizziamo per la cronica incapacità della politica di tenere in buona salute la natura, e in vita e in pace l’umanità. Ma l’incapacità della politica di influire con intelligenza sulla vita dei popoli è vecchia di secoli.
Ora, cultura e mercato si sono spartita l’umanità fifty-fifty e hanno acquisito un potere tale da rendere ancora più impotente di prima la politica che sapesse e volesse risanare il sistema sociale, governandolo con intelligente equità.
Il virus della competizione ha infettato tutto e tutti come una pandemia assassina.
Tutto ciò che è stato inventato e realizzato nell’ultimo secolo da cultura e mercato, serve per sfruttare fino all’osso umanità e pianeta; lasciando che finisca in putrefazione tutto ciò che non aiuta lo sfruttamento dei poveri per l’arricchimento dei ricchi.
Tutto ciò che è stato inventato e realizzato nell’ultimo secolo da cultura e mercato, serve per sfruttare fino all’osso umanità e pianeta; lasciando che finisca in putrefazione tutto ciò che non aiuta lo sfruttamento dei poveri per l’arricchimento dei ricchi.
Ma dall’invenzione galileiana della scienza il problema è diventato doppio: i ricchi non sono più l’unico rompicapo. Svuotare e igienizzare i portafogli e persino le casseforti è solo difficile non impossibile.
Ma ripulire i “cervelloni” e i “cervellini” del mondo della cultura e derivati ormai è lavoro da Padreterno.
Franco Luceri