Attentato a Donald Trump: la storia si ripete
Giorno 13/07/2024 il candidato repubblicano Donald Trump è rimasto ferito a un orecchio dopo un attentato avvenuto durante un comizio a Butler, in Pennsylvania. Durante gli spari una persona è stata colpita mortalmente e due sono state ferite, di cui una gravemente. Subito dopo il primo colpo, il candidato presidente si è chinato sotto il palco, toccandosi l’orecchio destro insanguinato. Gli agenti di scorta, facendogli da scudo, lo hanno tempestivamente aiutato a rialzarsi e a portarlo via.
Durante la fuga verso l’auto, Trump ha più volte alzato un pugno verso l’alto, comunicando di star bene. L’assalitore, Thomas Matthew Crooks, 20 anni, è stato immediatamente neutralizzato dalla polizia sin dai primi spari. Stando a quanto riportato da alcuni testimoni, il giovane era stato avvistato mentre strisciava con un fucile sopra un tetto a una distanza di 150 metri dal candidato. Un uomo, ha dichiarato durante un’intervista di aver informato un agente della polizia della presenza pericolosa di un ragazzo armato poco lontano da loro. “Abbiamo indicato l’uomo armato di fucile all’agente di polizia” ha detto lui durante l’intervista, poi ha continuato: “potevamo vederlo dal tetto. Ho detto tra me e me e a mia moglie — Trump sta ancora parlando, perché non lo hanno portato via dal palco?”.
L’attentatore, per non suscitare sospetti, si era iscritto alle liste elettorali del partito Repubblicano. Tuttavia, secondo quanto riportato più avanti dall’FBI, sui social aveva pubblicato un video in cui confessava apertamente il suo odio verso Trump e i repubblicani. Al momento dell’assalto, Crooks non aveva documenti con sé. Per identificarlo la polizia ha dovuto analizzare esami biometrici e del Dna. Dalle ultime indagini, si è scoperto che viveva a Bethel Park e si era diplomato in un liceo locale nel 2022.
L’aspirante presidente, dopo esser stato portato in un ospedale locale, ha pubblicato un post in cui ha dichiarato di stare bene e ha espresso le sue condoglianze verso la famiglia della persona rimasta uccisa e dell’altra, ferita gravemente. Ha poi affermato di esser stato sparato da un proiettile che gli avrebbe perforato la parte superiore dell’orecchio destro. “Ho capito subito che c’era qualcosa che non andava quando ho sentito un ronzio, spari e ho immediatamente sentito il proiettile strapparmi la pelle”. Ha continuato nel post che ha poi concluso con un “Dio benedica l’America!”.
Tempestiva è stata un’intervista rilasciata dall’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale ha detto dal Delaware: “ho provato a chiamare Trump ma al momento è con i medici. Sembra che se la stia cavando bene, ho intenzione di parlargli molto presto. Non c’è posto in America per questo tipo di violenza, è una cosa malata”.
Anche la Premier Giorgia Meloni ha dichiarato di esser molto preoccupata per quanto avvenuto in Pennsylvania lo scorso 13 Luglio. In un’intervista ha infatti affermato: “Seguo con apprensione gli aggiornamenti dalla Pennsylvania, dove il 45esimo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato colpito durante un comizio. A lui la mia solidarietà e i miei auguri di pronta guarigione, con l’auspicio che i prossimi mesi di campagna elettorale possano veder prevalere dialogo e responsabilità su odio e violenza.”
La storia si ripete un’altra volta. Nel 1981 anche il Presidente Donald Reagan rimase ferito durante un attentato. L’assalitore, aveva confessato di aver tentato di uccidere il Presidente per far colpo sull’attrice Jodie Foster. Tuttavia, la storia americana ha visto l’assassinio di ben quattro presidenti degli Stati Uniti, tra cui Abraham Lincoln nel 1865, James Garfield nel 1881, William McKinley nel 1901 e John Kennedy nel 1963, diventando quest’ultimo il delitto più indagato del secolo scorso.
Viviana Maya Bellavista
foto Rai News