Riforma delle ispezioni

Riforma delle ispezioni
ispezioni

Angela Gerarda Fasulo

Semplificazione controlli ispettorato del lavoro, riforma della diffida ad adempiere,  report certificativo “basso rischio”

Il 2 agosto entrerà in vigiore il D.Lgs. n. 103/2024, al fine di una “semplificazione dei controlli sulle attività economiche”,  norma che  modifica in maniera sostanziale i  termini di sanzionabilità di condotte datoriali in materia di lavoro e legislazione sociale. Il dispositivo innova sostanzialmente  i fondamenti della nozione di “diffida amministrativa”,   che diventa una sorta di  “invito, contenuto nel verbale di ispezione, rivolto dall’accertatore al trasgressore e agli altri soggetti di cui all’articolo 6 della legge 24 novembre 1981, n. 689, prima della contestazione della violazione, a sanare la stessa”.

Di fatto, in applicazione dei limiti che derivano dal rispetto delle normative europee ed internazionali, la diffida  muta la sua natura rispetto all’  originario concetto  enucleabile dal disposto riportato nell’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004, suo fondamentale punto  di partenza, da cui deriva, in caso di non ottemperanza, la  successiva  contestazione degli illeciti accertati nel corso della verifica ispettiva.

Si va in buona sostanza verso un atteggiamento di maggiore collaborazione  tra le istituzioni e le aziende al fine di poterle indirizzare ad  corretto andamento datoriale  per una maggiore  tutela dei lavoratori.

Il decreto prevede anche la possibilità di evitare più  verifiche  contemporanee sulla stessa azienda valorizzando il confronto con il datore di lavoro e conferendo maggiore valenza al contraddittorio.

Inoltre il decreto introduce un “sistema di identificazione e gestione del rischio su base volontaria”  per il quale le ispezioni saranno programmabili  sulla scorta  di specifici parametri vincolati anche all’esito di precedenti controlli degli ultimi tre anni.

Viene anche introdotto il “report certificativo basso rischio”” rilasciato  su richiesta dell’interessato da parte di organismi di certificazione, ispezione, validazione e verifica accreditati.  Attraverso il report l’organismo di certificazione  potrà verificare il mantenimento della conformità sottoponendo  il controllato ad audit periodici, con esiti, in caso contrario,  che potrebbero comportare anche la revoca immediata

foto Confsal Unsa

Redazione

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