Valeggio sul Mincio (Verona)
Adagiato sulle colline moreniche del Basso Garda, fra la Pianura Padana in provincia di Mantova a sud e il lago di Garda con le province di Brescia e Verona a nord, sorge Valeggio sul Mincio
Valeggio sul Mincio appartiene alle tradizioni ed alle memorie della cultura lombardo-veneta.
La lunga storia del paese si articola tra varie vicende, partendo dai primi insediamenti nell’Età del Bronzo sugli isoloni che spartivano le acque del Mincio.
Più tardi, tra il VI ed il V secolo a.C., alcune tribù celtiche provenienti dalla Francia invasero la Pianura Padana e si insediarono nella valle del Mincio dove, molti secoli dopo, sorgerà Borghetto.
Gli scavi sotto l’odierno centro di Valeggio hanno portato alla luce anche alcune sepolture romane, caratterizzate da iscrizioni latine e da monumenti marmorei. All’epoca romana appartengono anche i raccordi stradali che collegavano il guado sul Mincio con le Vie Consolari Postumia, Gallica e Claudia Augusta.
Non mancarono le invasioni barbariche. Furono i Longobardi a edificare, tra il V e il VI sec. d.C. un primo nucleo abitato sulle rive del fiume ed iniziarono a coltivare le fertili colline.
Tra la fine del I millennio e l’inizio del successivo, il territorio fu annesso alla corona imperiale germanica.
La Valle del Mincio è stata testimone di molte guerre, fra cui le tre risorgimentali (1848 – 1859 – 1866), che in questi luoghi hanno deciso le sorti dell’Italia.
Borghetto sul Mincio
Borghetto è sicuramente la frazione più conosciuta di Valeggio sul Mincio.
Questo piccolo villaggio è stato inserito di diritto tra “I Borghi più Belli d’Italia”.
Il primo insediamento di rilevanza storica locale risale al periodo Longobardo (VI – VIII sec. d.C.), dal quale deriva il toponimo di Borghetto, che significa “insediamento fortificato”.
Il cuore antico della frazione svela un caratteristico aspetto del “borgo medioevale”. Una piacevole passeggiata ci porta a scoprire il campanile oltreché le ruote dei mulini ad acqua utilizzati un tempo per la molitura del frumento e dei cereali.
La lunga dominazione veneziana tra il 1400 e il 1700 portò Borghetto a perdere lentamente la sua funzione di presidio militare per trasformarsi in un centro molitorio. La Valle del Mincio fu molto contesa anche dalle famiglie patrizie veronesi, che si disputarono la forza idraulica del fiume, costruendo decine di mulini a ruota. Oltre a questa attività, per secoli fu fiorente anche quella della pesca praticata con il sistema delle “peschiere” fisse.
Meritano di essere immortale in foto anche le rocche del Ponte Visconteo, la diga fortificata costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, allo scopo di garantire l’impenetrabilità dei confini orientali del ducato.
Il “Ponte Lungo” (come viene chiamato dagli abitanti) si collega con il sovrastante Castello Scaligero tramite due alte cortine merlate ed è integrato in un complesso fortificato detto “Serraglio”, che un tempo, si estendeva per circa 16 Km., fino alle pianure di Nogarole Rocca.
Completano il percorso la Chiesa di San Marco Evangelista, sorta sui resti di una antica pieve romanica del XI sec., e la statua di S.Giovanni Nepumoceno, che tradizione vuole protegga dall’annegamento coloro che cadono nelle acque del fiume.