Il Ransomware: un’epidemia digitale in forte crescita che muta e si adatta
Oltre il riscatto: conseguenze legali e reputazionali del ransomware e l’impatto devastante su aziende e società.
Dal Mondo – Immaginate un lucchetto digitale, solido e impenetrabile, che improvvisamente mostra una crepa e un timer che scorre inesorabilmente verso lo zero. Questa è l’immagine perfetta per rappresentare l’evoluzione del ransomware.
Negli ultimi anni, il ransomware ha subito una trasformazione radicale, passando da una semplice minaccia ad un vero e proprio flagello per le aziende di tutto il mondo.
In questo articolo, esploreremo come questa minaccia si è adattata, diventando sempre più sofisticata e pericolosa.
Il ransomware rappresenta una delle minacce informatiche più diffuse e pericolose del nostro tempo. Questo tipo di malware, progettato specificatamente per estorcere denaro, opera insidiosamente, infiltrandosi nei sistemi attraverso svariate vie, da ingannevoli e-mail a vulnerabilità software. Una volta penetrato, il malware agisce in modo silenzioso, cifrando i dati e rendendoli inaccessibili, e quì, in ultimo atto, viene posto un ultimatum: “pagare un riscatto per riottenere l’accesso ai propri dati“, un circolo vizioso che paralizza la vittima.
Questa condotta illecita si configura come un vero e proprio delitto informatico, con ripercussioni sia di natura penale che civile. Dal punto di vista penale, l’autore del reato di ransomware può essere perseguito per i reati di accesso abusivo a un sistema informatico, danneggiamento di sistemi informatici e, nei casi più gravi, estorsione.
Sul piano civile, la vittima di un attacco ransomware può agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti, sia materiali per la perdita di dati, costi di ripristino, mancato guadagno, che immateriali, quali danno alla reputazione, disagio psicologico…
Ma l’impatto del ransomware va ben oltre l’aspetto meramente economico. La perdita di dati sensibili può comportare gravi violazioni della privacy e della normativa sulla protezione dei dati, esponendo le vittime ad ulteriori rischi legali e sanzioni amministrative.
Negli ultimi anni, il ransomware ha subito una rapida evoluzione, passando da attacchi rudimentali a campagne sofisticate e mirate. I cybercriminali hanno sviluppato nuove tecniche, tra questi il “ransomware as a service“, che consente anche a soggetti meno esperti di sferrare attacchi. Si è inoltre assistito ad un aumento degli attacchi mirati ad organizzazioni specifiche, con richieste di riscatto sempre più elevate.
Il panorama delle minacce informatiche è in costante evoluzione, con il ransomware che si conferma protagonista. L’ampia diffusione di modelli Ransomware as a Service ha democratizzato l’accesso a strumenti sofisticati, abilitando anche a meno sofisticati a sferrare attacchi di elevata complessità. Questa democratizzazione ha contribuito ad un incremento esponenziale degli attacchi, con un impatto sempre più devastante su aziende, istituzioni pubbliche e infrastrutture critiche.
Una delle evoluzioni più preoccupanti è rappresentata dalla tecnica della “doppia estorsione”, in cui i cybercriminali minacciano non solo di crittografare i dati, ma anche di pubblicarli online, esponendo le vittime ad ulteriori rischi reputazionali e legali. Questa tecnica, unita all’impiego di tecniche di evasione sempre più sofisticate, rende gli attacchi ransomware particolarmente difficili da contenere e mitigare.
L’avvento dell’intelligenza artificiale ha poi, ulteriormente complicato il quadro. Da un lato, i criminali minacciosi sfruttano l’IA per automatizzare le fasi di attacco, migliorando l’efficacia delle campagne di phishing e l’evasione dei sistemi di difesa, dall’altro, l’IA offre nuove opportunità per le difese, consentendo di analizzare grandi volumi di dati alla ricerca di anomalie e di sviluppare modelli predittivi per anticipare gli attacchi.
Il settore sanitario, con le sue infrastrutture critiche e la gestione di dati sensibili, rappresenta un bersaglio particolarmente appetibile. Gli attacchi a ospedali e strutture sanitarie possono avere conseguenze disastrose per la salute dei pazienti e per la continuità dei servizi, analogamente, il settore pubblico, con i suoi vasti database e le infrastrutture informatiche spesso obsolete, viene esposto ad un rischio elevato.
Anche altri settori, come quello finanziario e manifatturiero, sono fortemente colpiti. La vulnerabilità di questi settori è spesso legata alla presenza di sistemi legacy, alla carenza di risorse dedicate alla sicurezza informatica e alla complessità delle catene di approvvigionamento.
L’anno 2024 si è confermato un anno cruciale nell’evoluzione del fenomeno ransomware, con attacchi sempre più sofisticati e mirati che hanno colpito organizzazioni di ogni dimensione e settore.
Nel solo mese di febbraio 2024, sono stati registrati 57 attacchi ransomware, con un aumento del 43% rispetto al 2022. Il settore più colpito è stato quello dell’istruzione, seguito dal sanitario e manifatturiero, mentre nel mese di maggio 2024, l’Italia è risultata il nono paese al mondo per numero di rivendicazioni ransomware, con un aumento del 148% degli eventi cyber rispetto al mese precedente.