L’assassinio di Libero Grassi, uomo libero che disse no alla mafia
di Maria Grazia Massimiani
Il 29 agosto del 1991 alle 7,30 del mattino a Palermo muore assassinato Libero Grassi. Un assassinio mafioso.
Libero Grassi muore da uomo libero. Imprenditore italiano, la sua industria produceva biancheria intima e dava lavoro ad un centinaio di dipendenti, fu uno dei primi professionisti a dire no alle continue e pressanti richieste di pizzo da parte di cosa nostra.
Grassi aveva optato per l’unica scelta possibile in questo caso: denunciare i suoi aguzzini. Alle indagini partite dalla sua denuncia erano seguiti sette arresti, tra gli arrestati spiccava un tale Calogero Spina, figlio di Raffaele Spina a capo del cosca nel rione Noce.
A capo del gruppo mafioso che pressava con continue richieste Libero Grassi vi era proprio Calogero Spina.
Alla morte di Grassi, le indagine permisero l’arresto di uno dei figli del boss Madonia, Antonio, considerato l’autore materiale dell’omicidio. La polizia trovò all’interno del covo una sorta di libro contabile in cui compariva anche il nome di Antonio Avitabile. Avitabile faceva parte del gruppo dei sette arrestati per le pressioni subite da Grassi. Era l’uomo considerato l’esattore del gruppo di Spina.
Libero Grassi è morto, sì. È morto da uomo libero. Non si è piegato alle richieste mafiose. Ha detto no con forza e dignità. Un no importante detto da quella imprenditoria che non si confonde in zone grigie a scapito del profitto.
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