Accadde oggi. 18 ottobre 1967. Il corpo senza vita di Che Guevara esposto pubblicamente in Bolivia
Il Che fu catturato il giorno 8 ottobre 1967 e fu giustiziato il 9 ottobre, il giorno dopo. Il suo cadavere fu esposto pubblicamente in Bolivia, a Vallegrande: il 18 ottobre 1967.
Dopodiché fu sepolto in un luogo segreto. Ma la sua tomba fu scoperta nel 1977 e da allora i suoi resti riposano a Santa Clara, in Cuba, in un mausoleo.
Figura mito per generazioni di giovani per la sua leggendaria indole rivoluzionaria. Una icona per i giovani comunisti di ogni tempo.
E però… non fu proprio un esempio di rispetto delle minoranze e nei confronti
delle diversità.
Il tema del rapporto di Che Guevara con i diritti umani, in particolare nei confronti delle minoranze come il mondo gay, è controverso e complesso. Durante la Rivoluzione cubana, Guevara, insieme a Fidel Castro, ebbe un ruolo significativo nella trasformazione della società cubana, ma le politiche rivoluzionarie ebbero anche aspetti repressivi.
Negli anni ’60, dopo la vittoria della rivoluzione, il governo cubano mise in atto una serie di politiche discriminatorie nei confronti delle persone omosessuali, considerandole devianti o contro-rivoluzionarie. Gli omosessuali, insieme ad altri gruppi marginalizzati, furono spesso imprigionati o mandati nei campi di lavoro forzato noti come UMAP (Unidades Militares de Ayuda a la Producción). Questi campi erano formalmente pensati per “rieducare” attraverso il lavoro coloro che erano considerati inadatti alla società socialista.
Che Guevara morì nel 1967, e mentre non ci sono prove dirette che fosse personalmente responsabile delle politiche anti-gay dei campi UMAP, partecipò alla costruzione di uno Stato fortemente autoritario che represse varie forme di dissenso, comprese le identità sessuali e politiche non conformi. Tuttavia, non si possono attribuire esclusivamente a lui queste pratiche, che continuarono anche dopo la sua morte.
In generale, il regime cubano in quegli anni considerava l’omosessualità un segno di debolezza morale e un’ideologia “borghese”, in contrasto con l’immagine virile e rivoluzionaria che si voleva promuovere. Negli ultimi decenni, Cuba ha fatto significativi passi avanti nei diritti gay, ma il periodo degli anni ’60 e ’70 rimane una macchia sul fronte dei diritti umani.
In sintesi, sebbene Guevara non sia specificamente noto per aver perseguitato le persone LGBTQ+, fu comunque parte di un regime che attuò politiche oppressive contro di loro.
In parte, un mito da rivedere.
Francesco Magisano