L’elezione di Trump negli Usa – che cosa spetta all’Europa in questo nuovo capitolo?

L’elezione di Trump negli Usa – che cosa spetta all’Europa in questo nuovo capitolo?

Che abbia vinto le elezioni presidenziali l’ex presidente Trump è oramai certo. Seppur non sia ufficialmente arrivato al numero sufficiente di elettori nel collegio elettorale, ci si aspetta che ciò avvenga nella giornata di oggi, con l’arrivo dei voti dagli stati occidentali come la Nevada e l’Arizona. Questo risultato, altro che scontato per l’équipe di Trump, rappresenta per lui un’ottima vittoria, ma ci si pone la domanda di che effetto avrà su un’Europa che sembra sempre più compatta di fronte a più guerre e conflitti.

 

Se la Harris rappresentava tutto ciò che incarna l’establishment, lei candidata predestinata da quando fu eletta vicepresidente quattro anni fa, la campagna di Trump ha cercato di mostrare ogni debolezza di quella continuità nelle settimane di comizi in tutto il paese, invece presentandosi ancora una volta come candidato di rottura. Le realtà di oggi avranno avuto peso considerevole nelle menti degli statunitensi che in questi giorni si sono recati alle migliaia di seggi elettorali, essendosi posti una questione fondamentale della politica: quant’è che piace questa realtà?

 

Verità è che con l’elezione della Harris avremmo visto, per lo meno in Europa, una continuità con l’uscente presidente Biden. Ovvero, sarebbero continuati i finanziamenti all’Ucraina, e sarebbe prevalso il rapporto nordatlantico, tra gli Usa e l’Europa come da prassi di questi ultimi quattro anni.   Tutto ciò, tuttavia, resta in bilico, con le promesse elettorali di Trump che rivendica la necessità di evitare ogni escalation sulle frontiere orientali d’Europa, così volendo porre fine alla guerra tra Ucraina e la Russia. Esito di tutto ciò potrebbe essere il compattarsi dell’Europa per favorire una continuazione della guerra sostenendo la causa ucraina, però senza l’aiuto degli Usa.

 

Una situazione tale farebbe diventare il ruolo di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, molto più cruciale di quanto già non lo fosse: se si vuole continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione russa in maniera multilaterale, questa responsabilità cadrà sulle spalle della stessa presidente von der Leyen. Al contempo, tra coloro che rimangono scettici, questioni di legittimità verranno posti sulla Commissione Europea, e probabilmente si andrà vero più cooperazione Europea sulla difesa, rottamando finalmente così il progetto della Nato che sarebbe dovuta scomparire nel lontano 1989.

 

Tutto ciò non è altro che ipotesi: sarà interessante vedere, con la sua inerente spontaneità, come si comporta il Presidente Trump nel secondo dei suoi mandati.

 

Oliver HEARN

Oliver Hearn

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